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La stessa rosa per cercare lo stesso risultato, i Penguins vogliono il bis

A partire dal 12 ottobre ricomincerà lo spettacolo della NHL, con quattro partite che daranno il via ufficialmente al campionato più bello del mondo.

Dopo la sconfitta in finale, i San Jose Sharks torneranno in pista ospitando i rivali dei Los Angeles Kings, mentre i Chicago Blackhawks ospiteranno i St. Louis Blues in una sfida subito dagli altissimi contenuti. Per vedere in pista i campioni dei Pittsburgh Penguins bisognerà invece aspettare il giorno successivo, quando sul loro ghiaccio ospiteranno i Washington Capitals.

Anche quest’anno HSHS vi proporrà la presentazione di tutte e 30 le franchigie della NHL, con degli articoli riassuntivi che ci accompagneranno sino ad inizio ottobre.

Spesso e volentieri è difficile tenere unita una squadra capace di vincere la Stanley Cup, ma i Pittsburgh Penguins si ripresentano al primo ingaggio della nuova stagione praticamente con lo stesso effettivo, e di fatto l’operazione più importante dell’estate è avvenuta lontano dal ghiaccio.

Il vero colpo è stata infatti la conferma del GM Jim Rutherford, rinnovato dopo che era riuscito a portare la franchigia alla sua quarta Stanley Cup della storia, la prima dal 2009 a questa parte. Per il resto l’estate è stata piuttosto tranquilla per i Pens, maturati nel corso della stagione e capaci di fare due mosse importanti un anno or sono, con l’aggiunta di Phil Kessel e l’ingaggio di Mike Sullivan in qualità di coach, che ancora ad ora rappresentano la base per il futuro.

In fase offensiva vedremo dunque un reparto guidato naturalmente da capitan Sidney Crosby, il quale mancherà l’inizio per una commozione cerebrale ma che quando tornerà permetterà ai Penguins di avvalersi del miglior giocatore del mondo. Lo scorso anno “Sid” si rese protagonista di un inizio di torneo pessimo, vivendo i tre mesi peggiori della sua carriera, salvo poi recuperare sino ad ottenere 85 punti, sufficienti per essere il terzo miglior marcatore della lega.

Una certa velocità sarà ancora garantita da elementi come Carl Hagelin e dall’azzeccata promozione – già avvenuta un anno fa – di diversi elementi provenienti dalla AHL. Il tutto ha inoltre conferito una grande profondità alla rosa e consegnato a Pittsburgh quella che resta probabilmente la migliore top nine della NHL. Non solo CrosbyKessel e Malkin, insomma… Difendersi dagli attacchi dei Pens significa dover tenere d’occhio tutti e quattro i blocchi offensivi.

La difesa sarà invece guidata ancora da Kris Letang, mentre Olli Maatta sarà finalmente disponibile sin dall’inizio dopo essersi lasciato alle spalle diversi infortuni e malattie. Trevor Daley un anno fa si era integrato alla perfezione, mentre Ian Cole e Brian Dumoulin avevano garantito una certa solidità. Il reparto sarà orfano di Ben Lovejoy, partito nell’offseason in direzione di Newark.

Tra i pali la questione è invece meno chiara dopo quanto successo lo scorso anno. Marc-Andre Fleury aveva perso il suo posto da titolare dopo aver rimediato una commozione cerebrale e, nonostante fosse in grado di giocare nei playoff, il suo posto era oramai stato preso da uno strepitoso Matt Murray, protagonista della cavalcata verso la Stanley Cup.

Entrambi sono di ritorno ed il ruolo di titolare rimane da conquistare, anche se a Fleury per “anzianità” gli viene conferita l’etichetta di numero uno per l’inizio della stagione. Poi, evidentemente, si vedrà.

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