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Per Vancouver non è ancora rebuild, i Canucks cercheranno i playoff

A partire dal 12 ottobre ricomincerà lo spettacolo della NHL, con quattro partite che daranno il via ufficialmente al campionato più bello del mondo.

Dopo la sconfitta in finale, i San Jose Sharks torneranno in pista ospitando i rivali dei Los Angeles Kings, mentre i Chicago Blackhawks ospiteranno i St. Louis Blues in una sfida subito dagli altissimi contenuti. Per vedere in pista i campioni dei Pittsburgh Penguins bisognerà invece aspettare il giorno successivo, quando sul loro ghiaccio ospiteranno i Washington Capitals.

Anche quest’anno HSHS vi proporrà la presentazione di tutte e 30 le franchigie della NHL, con degli articoli riassuntivi che ci accompagneranno sino ad inizio ottobre.

Si è presa in considerazione l’opzione del “rebuild” a Vancouver, ma la strada che la franchigia ha scelto di percorrere guardando all’imminente stagione è stata diversa, e ci si aspetta di vedere i Canucks dare tutto per cercare di tornare a disputare i playoff.

Per farlo però la franchigia canadese dovrà risolvere i seri problemi a livello offensivo che hanno assillato la squadra nell’ultimo torneo, durante il quale sono stati ottenuti addirittura 50 gol in meno rispetto all’annata targata 2014/15. In questo senso i Canucks hanno messo a segno un bel colpo nel primo giorno di free agency, assicurandosi per i prossimi sei anni (e 36 milioni di dollari) i servigi dell’ex attaccante dei Boston Bruins, Loui Eriksson, noto alle nostre latitudini per aver vestito la maglia del Davos nell’ultimo lockout.

Vancouver ha inoltre cercato di far progredire la fase offensiva anche dietro le quinte, ingaggiando in qualità di assistente allenatore Doug Jarvis, vincitore di cinque Stanley Cup (quattro da giocatore, una da assistente con gli Stars) e che dovrebbe far fare passi avanti alle fasi di powerplay e aumentare l’efficacia agli ingaggi.

Il reparto offensivo sarà come da tradizione guidato dai fratelli Sedin, anche se Henri lo scorso anno ha ottenuto solamente 55 punti (contro i 73 del campionato precedente), mentre Daniel aveva comunque ottenuto un bottino di 28 gol. Sempre presente in rosa lo svizzero Sven Bärtschi (15 gol), così come i vari Jannik Hansen e Bo Horvat. I Canucks sperano inoltre di avere maggiore fortuna con Brandon Sutter ed Alexander Edler, lo scorso anno bloccati da seri infortuni.

Chi non ci sarà più però è Radim Vrbata – tornato in Arizona – mentre sarà da verificare gli eventuali innesti di alcuni PTO siglati a fine estate, come quello dell’ex Kloten, James Sheppard, oppure Brandon Prust.

Sarà interessante da seguire anche il caso di Anton Rödin, MVP dell’ultima stagione SHL e pronto (si spera) a fare a 25 anni il grande salto in NHL dopo il Draft del 2009. La sua prima avventura in Nordamerica (in AHL con i Chicago Wolves) non andò benissimo, dunque la sua rimane una scommessa.

In difesa ritroveremo il rossocrociato Luca Sbisa, mentre l’unico arrivo di rilievo è quello di Erik Gudbranson, che dovrebbe rendere la difesa di Vancouver un po’ più rocciosa. Il problema rimarrà quello degli impulsi offensivi dalla retrovia, con il reparto difensivo che lo scorso anno ha prodotto solamente 23 gol (terzo peggiore della Lega), e durante l’estate sono state registate le perdite di Dam Hamhuis, Matt Bartkowski e dello svizzero Yannick Weber.

Tra i pali troveremo ancora Ryan Miller, oggetto di diversi rumors durante l’estate ma che alla fine dei conti sarà ancora con i Canucks. Il fatto di potergli affiancare Jacob Markstrom crea però un duo interessante, soprattutto pensando al fatto che il contratto di Miller – ed i suoi 6 milioni annui – andranno a scadere a fine stagione.

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