I nuovi volti della NLA 2014/15: il canadese Taylor Pyatt

Il Ginevra doveva reagire ad una serie di partenze importanti, tra cui il recente passaggio di Matthew Lombardi ai New York Rangers. Chris McSorley è così come suo solito tornato aggressivamente sul mercato e, nel giro di pochi giorni, ha ingaggiato Paul Ranger e Matt D’Agostini. Il pacchetto di stranieri dei granata si è poi completato con una vecchia conoscenza proprio di New York: l’attaccante canadese Taylor Pyatt.

Draftato al primo turno come ottava scelta assoluta dai New York Islanders nel 1999, Pyatt non è propriamente il tipo di giocatore che ci si poteva attendere dal mercato ginevrino, soprattutto perché può vantare diverse caratteristiche interessanti, tra cui non rientrano però l’abilità di trovare con regolarità il gol oppure una buona visione di gioco. Insomma, Pyatt potrà portare quantità a Ginevra, ma molto probabilmente non qualità.

Lo stesso McSorley ha dichiarato di aver ingaggiato l’ala 32enne soprattutto in seguito alla sua grande esperienza in NHL – 928 partite, 304 punti – alle sue doti da leader in spogliatoio – su consiglio di Matthew Lombardi, suo compagno a Phoenix – e alla fisicità che saprà portare sul ghiaccio.

193 cm di altezza per oltre 100kg di peso, Pyatt sarà infatti uno dei giocatori fisicamente più difficili tra affrontare nel nostro campionato, fattore però che non gli ha permesso di strappare un nuovo contratto in NHL dopo aver terminato la scorsa stagione ai Pittsburgh Penguins.

Pyatt aveva firmato un contratto di due anni per 3.1 milioni di dollari con i New York Rangers nel luglio del 2012, ma non aveva mai saputo convincere nella Grande Mela. Dopo un primo campionato a Manhattan non entusiasmante – 60 partite, 15 punti – ed un inizio di stagione da dimenticare nel 2013, i Rangers lo piazzarono nella lista dei waivers, da dove venne “pescato” dai Penguins.

Taylor Pyatt ha vissuto la sua miglior stagione in carriera nel 2006/07 con la maglia dei Vancouver Canucks, quando mise a segno 37 punti (23 reti) in 76 incontri, giocando quella stagione nella prima linea con Henrik e Daniel Sedin. Nel 2009 aveva poi vissuto un momento difficile dopo il decesso della fidanzata, episodio che lo portò ad allontanarsi per un certo periodo dall’hockey.

A 32 anni arriverà anche lui in Svizzera con il tentativo di rilanciarsi, dopo che negli ultimi anni la sua carriera è apparsa decisamente in declino, tanto da non essere schierato nemmeno in un match di playoff da parte di Pittsburgh la passata stagione.

Trattandosi di un giocatore poco tecnico e che deve fare dell’esuberanza e della forza fisica i suoi punti forti, il suo impatto in NLA dipenderà molto dal suo impegno e dalla sua reale volontà di dare tutto per la maglia del Ginevra. Se così sarà, potrà sicuramente portare qualcosa di importante alla causa del Servette, nell’ambito del sistema di gioco utilizzato da McSorley. Se invece non darà sempre il massimo vi è il rischio che si riveli un flop.

Fotografia d’apertura: © Bridgetds