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National League

I nuovi volti della NLA 2014/15: il biancoblù Keith Aucoin

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ambriE Età: 35 anni
Posizione: C/RW
Altezza: 178cm
Peso: 84kg
Nazionalità: usa
Provenienza: Chicago Wolves (AHL)
Contratto: 2014/15 + opzione

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Già Alexandre Giroux era uno dei giocatori più desiderati dai tifosi biancoblu, ma riformare la coppia composta dallo sniper canadese e dal playmaker Keith Aucoin sembrava solo fantasia. Con Giroux già in rosa, l’ingaggio da parte della formazione leventinese di Aucoin realizza il vecchio sogno di questi tifosi, portando alla Valascia la premiata ditta che aveva creato sfracelli per diverse stagioni in AHL, sia come compagni di linea che in squadre diverse.

Keith Aucoin arriva portandosi in dote un bottino di 857 punti in AHL, di cui 613 passaggi decisivi, che ne fanno il 5o° di sempre nella classifica degli assist nella seconda lega nordamericana.

Nel suo palmarès spiccano le due Calder Cup vinte con gli Hershey Bears nelle stagioni 2008/09 e 2009/10, con al suo fianco proprio Giroux. Inoltre a livello personale può vantare la sua presenza nel First All Star Team di AHL per due stagioni e il riconoscimento di MVP nella stagione 09/10.

Mai draftato da nessuna franchigia di NHL, ha avuto poca fortuna nella massima lega mondiale, dove ha più volte tentato di stabilirsi, con le maglie di Islanders, Capitals e Hurricanes, senza però mai avere il successo sperato.

Ad impressionare è soprattutto la costanza di rendimento di Aucoin, capace di superare la soglia di 60 punti per 7 stagioni, con un picco massimo di 106 nella migliore – più 24 nei play off – pur se non abbia sempre disputato l’intero campionato a “causa” delle chiamate in NHL, con un unico calo piuttosto marcato nell’annata appena conclusa.

Lo statunitense neo biancoblù si esprime al meglio come centro, ma è in grado di ricoprire i tre ruoli offensivi con naturalezza. I suoi grandi atout sono senz’altro la visione di gioco e i passaggi precisi, qualità che ne hanno fatto un grande playmaker. Non è un eccelso pattinatore e il fisico piuttosto minuto lo ha spesso rallentato in NHL, ma la velocità di pensiero e il senso della posizione vanno a compensare buona parte di queste mancanze.

Giroux serviva un centro in grado di creare gioco, riformare una coppia di successo potrebbe essere stata la mossa giusta. L’unico dubbio, non necessariamente obbligato, è da verificare nella sua capacità di adattamento alle piste e allo stile europei dopo un’intera carriera spesa in nordamerica.

Fotografia d’apertura: © dfndr13 Flick.com

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