Social Media HSHS

Interviste

Laakso: “Metodi e sistemi variano, gli obiettivi restano gli stessi”

LUGANO – Da ormai quattro stagioni si occupa della preparazione atletica dell’Hockey Club Lugano, Lassi Laakso dopo una breve carriera da giocatore di hockey si è dedicato completamente ai bianconeri in veste di “conditioning coach”.

Proprio in questi giorni il primo gruppetto di giocatori – non sono presenti gli stranieri e chi è ancora impegnato con le nazionali, oltre a qualcun’altro – ha ripreso il lavoro agli ordini di Laakso, lavorando in palestra e in sedi esterne a secco.

Lassi Laakso, spiegaci cosa avviene in questi primi giorni di preparazione con la squadra…
“Sono passate tre settimane e mezza senza attività fisica, quindi i primi giorni sono consacrati alla ripresa di queste attività. Dato che il nostro campionato è finito da poco avremo un’estate corta da questo punto di vista, e ai ragazzi ho spiegato che ora si tratta di arrivare a essere ancora in forma tra 11 mesi, senza dover raggiungere chissà quale risultato entro luglio. La stagione è lunga, spesso correlata da infortuni, quindi ora occorre anche sistemare quello che i ragazzi si portano dal passato campionato, lavorando però con calma e precisione”.

Per diversi giocatori la stagione non è ancora finita, visto che ci sono 4 bianconeri impegnati ai Mondiali. Come verrà gestita la loro ripresa della preparazione?
“Con loro si farà un lavoro molto individuale, dato che la stagione è stata lunghissima e magari qualcuno si trascina qualche infortunio. Avranno un po’ di vacanza dopo il torneo, poi una volta tornati in gruppo dovremmo sfruttare bene quel poco tempo che ci separa dal ritorno sul ghiaccio, previsto per fine luglio”.

Sono ormai 4 stagioni che ti occupi della preparazione del Lugano… In questi anni di esperienza ti sei portato un metodo di lavoro fisso oppure c’è sempre un’evoluzione?
“Ho dei principi e un sistema in cui credo per poter portare avanti tutto un lavoro, ma i metodi che uso possono cambiare, visto che alla fine sono solo un modo per poter arrivare all’obiettivo e non voglio essere legato a un solo tipo di lavoro. Questa estate avremo ancora più lavoro individuale, per via dei molti giocatori che non saranno a Lugano, ma questo non è un cambiamento estremo, è la linea che adottiamo normalmente”.

La scorsa stagione avete avuto la Spengler, in agosto avrete invece l’impegno della CHL. Questi impegni che si aggiungono al campionato influiscono sulla preparazione?
“La Champions è qualcosa di nuovo per noi, dovremo attendere che esca il calendario e valutare come lavorare nel precampionato, bisognerà capire dove ci porterà questo torneo. La Spengler in fondo è stato un torneo di pochi giorni, ma ci ha mangiato un po’ di vacanza e lì è stata dura riprendere soprattutto con quei due derby ravvicinati, ma non ciò non ha influito troppo sul rendimento a lungo termine”.

Click to comment

Altri articoli in Interviste