RED ARMY
Regia: Gabe Polsky
Anno: 2014
Attori principali:
Viacheslav Fetisov, Scotty Bowman, Mark Deakins
Durata: 76 min.
Lingua: inglese, russo
L’hockey come stile di vita. Molte volte si usa questa espressione per descrivere alcuni giocatori o allenatori, ma dopo aver visto il documentario “Red Army” non sarà più un’espressione usata tanto alla leggera.
Il film cerca di far luce sul sistema di hockey utilizzato nell’Unione Sovietica da circa gli anni Sessanta fino al suo disfacimento negli anni Novanta. Il personaggio centrale è il difensore Vyacheslav Fetisov che, per chi non lo conoscesse, ci viene ricordato il suo sterminato palmarès nella prima inquadratura a lui dedicata.
(© sonyclassics.com/redarmy)
Ciò che ha vinto a livello nazionale ed internazionale è qualcosa di assolutamente incredibile, ma per riuscirci ha dovuto fronteggiare il durissimo sistema sportivo sovietico; dapprima le selezioni per entrare a far parte nelle giovanili del club dell’Armata Rossa (CSKA Mosca). Qui Fetisov incontra una delle persone più importanti della sua vita, il mentore Anatoly Tarasov che è stato uno dei creatori del sistema sportivo sovietico dedicato all’hockey.
Scrisse anche alcuni libri dedicati alla teoria dell’hockey che lui concepiva come una forma d’arte, traendo ispirazione anche dagli scacchi e dal balletto. La sua creatività unita a durissimi allenamenti ne hanno fatto uno degli allenatori di maggior successo nell’Unione Sovietica. Il suo temperamento focoso però lo porta ad essere sostituito da Viktor Tikhonov, un ex agente del KGB dai metodi ancora più duri. I giocatori lo rispettano come allenatore, ma al contempo lo disprezzano come persona.
Dopo la sconfitta a sorpresa contro gli Stati Uniti a Lake Placid nel corso delle Olimpiadi invernali, il già pesantissimo carico di lavoro dei giocatori si fa ancora più intenso. Sull’arco di un anno, i giocatori passano undici mesi al training camp e passano a casa propria soltanto 36 notti. È in questo periodo però che nascono i “Russian Five”, quello che è considerato uno dei migliori quintetti di hockey della storia ed era composto da Makarov, Larionov, Krutov, Kasatonov e Fetisov. Grazie a loro la nazionale dell’Unione Sovietica torna a dominare la scena internazionale.
(© sonyclassics.com/redarmy)
Questi giocatori fanno gola a molte compagini nordamericane che farebbero di tutto pur di vederli giostrare tra le loro linee. I giocatori però restano fedeli alla loro nazione, almeno fino a quando Alexander Mogilny non decide di scappare e giocare per i Buffalo Sabres. Questo, assieme al disastroso stato in cui versava l’Unione Sovietica, ha aperto le porte del Nord America ai giocatori dell’est.
Il film è diretto da Gabe Polsky, un giovane regista nato a Chicago da emigranti russi. Nel 2014 il documentario è stato mostrato in un gran numero di festival prestigiosi, tra i quali anche Cannes e Toronto ed ha vinto il premio del pubblico alla AFI Fest e una menzione d’onore come miglior documentario al festival di Zurigo. Tra i produttori esecutivi figura anche il nome di Werner Herzog.
Il film è di altissima qualità ed in poco tempo (dura circa 80 minuti) riesce a veicolare una gran quantità di informazioni senza risultare mai pesante e dando il giusto peso all’aspetto emotivo. Il racconto hockeyistico inoltre viene sempre intrecciato con il contesto storico dell’epoca in una maniera molto naturale e che non risulta mai eccessivamente pedante.
(© sonyclassics.com/redarmy)
La scelta di raccontare la storia del film principalmente attraverso le interviste di Fetisov si rivela azzeccata; l’ex giocatore è sempre a suo agio di fronte alla telecamera e sembra molto onesto nel suo racconto, talvolta scherzando e talvolta commuovendosi quando vengono toccati momenti difficili della sua vita.
Va anche lodato il lavoro di ricerca svolto per questo documentario, soprattutto per le immagini d’archivio provenienti dall’Unione Sovietica che sicuramente non sono state facili da reperire.
“Red Army” risulta essere uno dei migliori documentari dedicati all’hockey su ghiaccio che non mancherà di conquistare tutti gli appassionati.
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