SLAPSHOT
(Colpo Secco)
Regia: George Roy Hill
Anno: 1977
Attori principali:
Paul Newman, Michael Ontkean, Strother Martin
Durata: 123 min.
Lingua: inglese, italiano
Se si dovesse chiedere ad un giocatore di hockey nordamericano quale sia il suo film preferito, si hanno ottime probabilità di ottenere come risposta “Slap Shot”, in italiano conosciuto anche con il titolo “Colpo secco”.
Il film racconta la storia della sgangherata squadra dei Charlestown Chiefs, guidati dall’allenatore-giocatore Reggie Dunlop (interpretato da Paul Newman) e dalla loro star Ned Braden (Michael Ontkean). I mediocri risultati della squadra spingono il manager Joe McGrath (Strother Martin) a mettere in scena ridicoli metodi promozionali e ad acquistare giocatori dalla dubbia intelligenza e capacità come i fratelli Hanson.
Ned scopre che McGrath è alla ricerca di un nuovo impiego perché a fine stagione la squadra chiuderà i battenti. Per mantenere la squadra motivata, Reggie decide di far circolare un pettegolezzo che vuole la squadra trasferita nella ben più accogliente Florida.
Reggie cambia strategia durante le partite ed inizia ad istigare risse. Con sua sorpresa, questo riporta finalmente i Chiefs alla vittoria e risveglia l’entusiasmo degli abitanti di Charlestown, che erano recentemente stati colpiti duramente quando una fabbrica locale aveva licenziato 10’000 operai. I fratelli Hanson si rivelano ottimi “Goon” e grazie al loro aiuto i Chiefs riescono ad inanellare una notevole serie di vittorie. L’unico giocatore a non abbracciare questo nuovo stile è Ned Braden, che preferisce restare seduto cupamente in panchina.
Reggie riesce finalmente ad incontrare la proprietaria della squadra e gli viene rivelato che, nonostante lo stadio pieno e le vittorie ottenute recentemente, ha comunque intenzione di far chiudere i battenti al club. Arriva l’ultima partita del campionato e i Chiefs hanno l’opportunità di vincerlo contro i loro più acerrimi rivali, i Syracuse Bulldogs. Reggie ha oramai capito che questa sarà la sua ultima partita della carriera, allora decide di giocare un hockey pulito per concludere dignitosamente.
“Slap Shot”, oltre ad essere probabilmente il film dedicato all’hockey più famoso di tutti i tempi, rappresenta anche la prima volta che la grande Hollywood volge lo sguardo verso questo sport. Alla regia troviamo George Roy Hill, vincitore dell’Oscar per la miglior regia nel 1974 per “The Sting” (“La stangata”). La sceneggiatura è opera di Nancy Dowd che vincerà in seguito un Oscar per la miglior sceneggiatura originale nel 1979 con il film “Coming Home”.
L’idea per la storia di “Slap Shot” le è venuta grazie al fratello Ned Dowd, che negli anni Settanta ha giocato per i Johnstown Jets in una lega minore nordamericana. La squadra fu messa in vendita ed inspirò a Nancy la drammatizzazione degli eventi.
Il ruolo principale è andato a Paul Newman, una delle leggende del cinema americano. Quando il film fu girato nell’estate del 1976, Newman aveva già più di 50 anni e poteva vantare cinque candidature all’Oscar. Vincerà poi il prestigioso premio nel 1987 per “The Color Of Money” (“Il colore dei soldi”). Il grande attore non ha mai fatto mistero del suo amore per “Slap Shot” ed ha più volte dichiarato di non essersi mai divertito tanto come durante le riprese di quel film, e di ritenerlo il suo preferito tra quelli in cui ha recitato.
Oltre che ad ispirare gli eventi del film, i Johnstown Jets ebbero un ruolo cruciale nella produzione della pellicola. Molti giocatori presero parte alla riprese delle scene che ritraggono le partite ed alcuni ottennero addirittura dei ruoli importanti come nel caso dei fratelli Hanson.
Da notare anche che in quel periodo tra le linee dei Jets giostrava anche un giovane Bruce Boudreau, conosciuto oggi come l’attuale head coach degli Anaheim Ducks. Nel film appare durante una partita con la maglia numero sette degli Hyannisport Presidents. Inoltre Boudreau ha messo a disposizione della produzione il suo appartamento dell’epoca, e nel film compare come abitazione del personaggio di Paul Newman.
Quando il film fu rilasciato negli Stati Uniti, gli venne assegnata una R (Restricted) dalla M.P.A.A. (Motion Picture Association of America). Questo significa che la visione nei cinema era permessa soltanto ai ragazzi più grandi di 17 anni, a meno che non fossero accompagnati da un adulto. Un rating insolito per una commedia di quegli anni, ma motivato dalla violenza, dalla nudità e soprattutto dal linguaggio considerato troppo volgare per l’epoca.
Di particolare interesse risulta essere la versione rilasciata in Québec; il film non fu infatti doppiato con una lingua priva di accenti e regionalismi come solitamente accade, ma con un accento tipicamente “québecois” infarcito da numerose espressioni locali. Questo doppiaggio unico, unito ovviamente al tema trattato, ha permesso al film di diventare un film di culto nel Canada francofono.
All’epoca della sua uscita il film fu un buon successo al botteghino, ma ricevette recensioni piuttosto negative, principalmente per via della sua volgarità. Pure il celebre critico americano Gene Siskel lo valutò negativamente, ma dopo averlo visionato più volte nel corso degli anni si ricredette e si rammaricò di quella recensione iniziale. Pure la NHL non apprezzò la pellicola, soprattutto per via della rappresentazione goliardica delle risse, che temeva potesse causarne un aumento della frequenza e della brutalità.
La reputazione del film presso i critici è però cresciuta negli anni ed oggi si trova regolarmente ai vertici delle classifiche dei migliori film sportivi di tutti i tempi.
Il film ha avuto due seguiti destinati esclusivamente al mercato dell’home video: “Slap Shot 2: Breaking The Ice” (2002) e “Slap Shot 3: The Junior League” (2008). I film non sono particolarmente degni di nota e tra i personaggi originali ritornano solamente i fratelli Hanson.
L’originale “Slap Shot” è un film di culto e la consideriamo una visione obbligatoria per ogni appassionato di hockey.
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