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Ambrì Piotta

Ambrì sconfitto dal Davos in un test di tenuta difensiva

Senza Virtanen e Heed, Cereda ha testato una difesa tutta svizzera vedendo la rimonta dei suoi vanificata nel finale. Ottima prestazione del quarto blocco

Ambrì sconfitto dal Davos in un test di tenuta difensiva

AMBRÌ – DAVOS

2-4

(0-2, 0-0, 2-2)

Reti: 00’20 Bristedt (Knak) 0-1, 13’33 Nussbaum 0-2, 44’55 Kostner (Lilja, Spacek) 1-2, 49’39 Douay (Kostner, Grassi) 2-2, 56’28 Fora (Stransky) 2-3, 59’10 Fora (Egli) 2-4

Note: Gottardo Arena, 2’741 spettatori
Arbitri: Lemelin, Dipietro; Cattaneo, Schlegel
Penalità: Ambrì 5×2, Davos 6×2

Assenti: Dominic ZwergerKilian ZündelTim Heed (infortunati), Davide FadaniJesse VirtanenTommaso De LucaLionel Marchand

AMBRÌ – Manca all’appello ancora il derby di venerdì per concludere il preseason dell’Ambrì Piotta, ma nel penultimo test giocato alla Gottardo Arena contro il Davos, lo staff tecnico ha voluto testare in maniera importante la tenuta dei biancoblù.

Luca Cereda ha infatti lasciato a riposo anche Virtanen e, senza l’infortunato Heed, la difesa leventinese è stata schierata senza giocatori stranieri. È stata quindi l’occasione per i vari Terraneo, Pezzullo, Albis e Wüthrich di prendersi qualche responsabilità in più e sicuramente il coach dei leventinesi ha saputo trarre diversi spunti.

Quel che è balzato all’occhio è stata sicuramente la maggiore difficoltà dell’Ambrì nel costruire azioni partendo dalle retrovie senza la fantasia dei suoi due stranieri, ma che i due fossero nettamente i giocatori di più alto livello della retroguardia leventinese era già un dato di fatto e di conseguenza erano da attendersi maggiori problemi nelle transizioni.

L’Ambrì ha infatti faticato nella prima metà dell’incontro nel trovare uscite dal terzo fluide e di conseguenza transizioni veloci a saltare i marcatori per penetrare lo slot, dovendo spesso contare sulle capacità individuali dei vari Bürgler, Spacek e Pestoni per portare il disco e far salire la squadra, rendendosi pericoloso venendo fuori dagli angoli o da dietro la porta di Aeschlimann.

In questo senso è stata ottima la prova di Douay, che si è districato al meglio in un contesto fisico, così come altre buone conferme sono arrivate dal lavoro di grande qualità di Dauphin, mentre Lilja sembra ancora dover “inquadrare” il proprio vero ruolo, apparso ancora un po’ slegato dalla manovra.

Andati sotto per 0-2 nel primo periodo i leventinesi hanno cominciato a crescere di ritmo da metà incontro via, riuscendo a scivolare via meglio dal forecheck del Davos e impensierendo Aeschlimann finalmente anche dallo slot basso e da vie più centrali, questo anche grazie al lavoro fisico dei giocatori citati in precedenza.

La rimonta del terzo periodo con le reti di Kostner e dello stesso Douay non è arrivata casualmente, oltre alla crescita generale dell’Ambrì, la quarta linea completata da Grassi è stata quella che ha lavorato con maggior costanza per tutto l’incontro, interpretando al meglio il contesto fisico e poco tecnico in cui si è mossa la partita.

Peccato per la sconfitta arrivata nel finale con una doppietta di Fora (il cui 2-3 sembrava viziato da un offside) ma è stata occasione per altri giocatori di cercare di raddrizzare la baracca, con l’ottimo Terraneo – sicurezza da veterano e testa sempre alta – schierato anche in power play e nel 6 contro 4 finale.

Sul piano del gioco generale questa partita non ha detto moltissimo, le due squadre a fasi alterne sono sembrate anche poco fresche nel picco del lavoro del preseason, ma sicuramente Cereda ha saputo trarre le indicazioni che cercava prima di calarsi nel derby contro il Lugano che farà per entrambe le squadre da test definitivo prima dell’esordio in campionato.


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