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Ambrì Piotta

Un match da dimenticare, Ambrì senza argomenti a Friborgo

Troppi gli spazi concessi al Gotteron, che ne ha approfittato chiudendo il match già nella prima metà. Leventinesi apparsi svuotati dopo i tanti recenti impegni

(PostFinance/KEYSTONE/Peter Klaunzer)

Un match da dimenticare, Ambrì senza argomenti a Friborgo

FRIBORGO – AMBRÌ

6-1

(2-0, 2-0, 2-1)

Reti: 5’23 De la Rose (Sörensen, Seiler) 1-0, 11’40 Mottet 2-0, 20’11 Sörensen (Diaz) 3-0, 37’24 De la Rose (Sörensen, Marchon) 4-0, 45’37 Chlapik (Formenton, Eggenberger) 4-1, 46’11 Jecker (Schmid) 5-1, 53’00 De la Rose (Schmid, Bertschy) 6-1

Note: BCF Arena, 9’009 spettatori
Arbitri: Lemelin, Ruprecht; Schlegel, Huguet
Penalità: Friborgo 4×2′, Ambrì 2×2′

Assenti: Diego Kostner (infortunato), Michael Spacek (ammalato), Kilian ZündelRocco Pezzullo (sovrannumero)

FRIBORGO – È stata una serata sostanzialmente da dimenticare quella vissuta dall’Ambrì Piotta a Friborgo, dove si sono viste ben poche delle qualità che i leventinesi riescono a portare sul ghiaccio quando risultano efficaci nel loro gioco. Il risultato finale di 6-1 non è infatti esagerato per ciò che si è visto, con gli uomini di Luca Cereda troppo “molli” e senza la necessaria intensità per rappresentare un vero ostacolo per i burgundi.

Mai infatti i leventinesi hanno dato l’impressione di avere gli argomenti per prendere in mano la partita, con tanti errori di posizionamento e di lettura del gioco che – uniti ad un agonismo poco convinto, specialmente nei due slot – hanno permesso al Gotteron di usufruire di spazi che solitamente non vengono concessi. Varie buone occasioni sul fronte offensive sono invece arrivate, ma non c’è stata la lucidità per sfruttarle.

Le fatiche della Coppa Spengler venerdì sera hanno insomma presentato in maniera evidente il loro conto, che i leventinesi dovranno essere bravi a saldare il più velocemente possibile per tornare presto ad aggiungere punti ad una classifica sì ancora corta, ma che non lascia comunque molti margini d’errore. Un passo falso come quello di Friborgo può insomma starci – contando anche la pesante assenza dell’ammalato Spacek – ma i biancoblù dovranno già da sabato tornare a mostrare sul ghiaccio i principi del loro gioco.

(PostFinance/KEYSTONE/Peter Klaunzer)

La partita contro Sörensen e compagni è infatti andata agli archivi sostanzialmente dopo 11 secondi nel periodo centrale, quando lo svedese ha infilato quel 3-0 che ha fatto capire come i leventinesi non ci fossero principalmente con la testa. Troppo facile infatti l’inserimento dello svedese nel terzo avversario, mentre le prime due reti erano arrivate a risultato di un intervento difettoso di Juvonen e di un disco perso (forse a causa di un intervento falloso) in uscita dal terzo da Virtanen.

Anche per i singoli non è insomma stata serata, ad immagine ad esempio di un Bürgler che ha “ciccato” diverse conclusioni che solitamente riesce a far partire con pericolosità. Nemmeno la prima linea formata da Formenton, Chlapik e Pestoni è saputa andare oltre alcune pregevoli combinazioni di passaggi e una rete in powerplay a giochi fatti, ed infatti al tirar delle somme il compito di Connor Hughes è stato piuttosto semplice con appena 17 conclusioni fronteggiate di cui poche davvero pericolose.

Luca Cereda ha tentato le consuete mosse per dare una scrollata ai suoi, chiamando il timeout già nel corso di un brutto secondo tempo, e cambiando poi linee e portiere, ma il suo Ambrì di fatto non ha mai avuto alcun mordente sulla sfida. Il Gotteron ha così potuto trovare altre reti a cadenza regolare, con De la Rose capace di firmare addirittura un hat trick dopo che sinora in campionato aveva segnato un totale di appena quattro gol.

È stata insomma una serata storta, da cui è nata quella che probabilmente è la peggior prestazione di questo campionato. C’è naturalmente l’attenuante dell’intensissimo calendario con un totale di otto partite giocate sull’arco di 14 giorni, costate energie fisiche e mentali che giocoforza hanno delle conseguenze.

L’Ambrì Piotta venerdì è infatti apparso svuotato, senza quell’intensità di gioco e tra i vari cambi che gli permette di essere pericoloso. La conseguenza è stata una partita persa in maniera netta, con il Friborgo che ha sostanzialmente controllato il gioco per buona parte dell’incontro senza trovare mai una vera resistenza.

Questo era verosimilmente uno dei prezzi che i biancoblù avevano già messo in conto di dover pagare per i tanti impegni di fine anno. La bravura, ora, starà nel ridurre al minimo i danni e ritornare lucidi il più velocemente possibile, per riuscire a restare sino all’ultimo sul treno che porta ai pre-playoff.


IL PROTAGONISTA

Jacob De la Rose: Non si è abituati a vedere lo svedese ergersi a protagonista, tanto che sinora il suo bottino di punti non gli aveva permesso di accendere spesso i riflettori su di lui. Stavolta però è stato bravo nell’approfittare delle occasioni che gli sono capitate e, con anche la complicità dei leventinesi, ha infilato il suo primo hat trick dall’arrivo in Svizzera. Per lui tre reti su quattro tiri effettuati, ed il 50% di ingaggi vinti.


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