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Lugano

Un imballato Lugano fa le gioie del Losanna

I vodesi approfittano della passività degli ospiti e con la vittoria si portano a -4 in classifica dai bianconeri. Lugano apparso legnoso e poco ispirato dopo la pausa

(PostFinance/KEYSTONE/Salvatore Di Nolfi)

Un imballato Lugano fa le gioie del Losanna

LOSANNA – LUGANO

4-0

(1-0, 2-0, 1-0)

Reti: 3’40 Genazzi (Riat) 1-0, 21’19 Genazzi (Sekac, Glauser) 2-0, 26’43 Panik (Frick, Maillard) 3-0, 58’09 Sekac 4-0

Note: Vaudoise Arena, 5’970 spettatori
Arbitri: Hebeisen, Borga; Wolf, Meusy
Penalità: Losanna 2×2, Lugano 1×2

Assenti: Julian WalkerStephane PatryMarco Müller (infortunati), Mikko KoskinenAlessandro VillaKris BennettNicolò UgazziGregory BedollaJari Näser (sovrannumero)

LOSANNA – Quando le cose funzionano bene le pause sono sempre poco apprezzate e, vedendo come si sono ripresentati i bianconeri alla Vaudoise Arena, Luca Gianinazzi avrebbe sicuramente fatto a meno di una settimana di stop.

Il suo Lugano, reduce da due vittorie (complessivamente sei nelle ultime otto uscite) è tornato infatti sbiadito e spento sul ghiaccio di una diretta inseguitrice, in uno scontro che metteva in palio punti pesantissimi, andati in blocco alla squadra di Geoff Ward.

Il Losanna non ha fatto certamente la partita della vita, e questo aumenta ancora i rimpianti per un Lugano che con più determinazione e ingaggio fisico avrebbe sicuramente potuto portare a casa punti dal Canton Vaud, invece di lasciare via libera ai padroni di casa.

I biancorossi hanno avuto soprattutto in Sekac l’uomo in più su cui fare affidamento, senza il ceco sul ghiaccio le difficoltà di creare gioco per il Losanna parevano evidenti, ma il Lugano non è mai riuscito a trovare la scintilla giusta per accendersi e prendere per il collo una squadra tutt’altro che imbattibile.

Con Riva di nuovo nel line up ma privo di Marco Müller, il Lugano è parso molto passivo e leggero fisicamente nel proprio terzo, uscito sconfitto da molti duelli individuali, mentre sul fronte offensivo Granlund e compagni hanno fatto una fatica tremenda per mettere assieme delle azioni ragionate e trovare spazi nello slot avversario.

(PostFinance/KEYSTONE/Salvatore Di Nolfi)

Anche quando i bianconeri hanno tentato di mettere fuori la testa e prendere un po’ di coraggio, già sotto per 2-0 a causa della doppietta di Genazzi, la loro fragilità li ha traditi, con il 3-0 di Panik arrivato forse nel momento migliore, propiziato da un contropiede losannese letto male dalla difesa.

La terza rete ha praticamente e prematuramente chiuso la partita, perché il Lugano – aldilà di qualche buona occasione fermata anche dai ferri dell’ottimo Laurikainennon è mai stato capace di darsi la scrollata giusta per cambiare le sorti della partita o perlomeno per cercare di inclinarne il piano dalla propria parte e nonostante la buona volontà, il terzo tempo è scivolato via fino al 4-0 a porta vuota di Sekac che ha timbrato il risultato finale.

Difficile scrivere molto di più di una partita del genere, analizzarla è stato fin troppo semplice e per chi è stato sconfitto non è affatto buon segno. Al Lugano è mancata determinazione e attenzione, oltre che il fuoco sacro che queste gare richiedono, e come già successo in passato si può pensare che la pausa non abbia certo giovato ai bianconeri.

La sconfitta fa male più che altro per la situazione di classifica, sarebbe stata l’occasione per il Lugano di ricacciare i vodesi a -11, mentre ora (e con una partita in meno) i biancorossi tornano a farsi largo nella lotta per i preplayoff portandosi a -4 dai ticinesi.

Da qui al prossimo impegno per la squadra di Gianinazzi ci saranno di mezzo quattro giorni, poi alla Cornèr Arena arriverà l’indomito Langnau, che continua a fare danni a destra e sinistra senza alcuna intenzione di mollare. Non occorrono molte parole per far capire quanto sarà importante e difficile la sfida contro i Tigers, una delle pochissime che i bianconeri giocheranno in casa da qui alla fine.


IL PROTAGONISTA

Jiri Sekac: Il ceco è stato l’unico giocatore in grado di elevare il proprio livello al di sopra di tutti in una partita piuttosto dismessa sul piano tecnico. Con il disco sul bastone il topscorer del Losanna ha portato i maggiori pericoli nello slot davanti a Schlegel e spaccato la difesa del Lugano, dimostrandosi il vero faro dei biancorossi in una partita di vitale importanza.


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