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Interviste

Niederreiter: “Volevo esserci, ogni anno c’è la sensazione di poter fare qualcosa di grande”

L’attaccante ha vissuto dei giorni intensi: “Per me era importantissimo poter scendere sul ghiaccio in questa sfida, così da riprendere un po’ di confidenza con la superficie più grande prima del quarto di finale”

HERNING – L’attaccante Nino Niederreiter è reduce da 24 ore particolari. Dopo la vittoria ottenuta contro il Kazakistan, l’attaccante è decisamente contento di essere a Herning.

“Sono state veramente ore folli, non sapevo se sarei riuscito a trovare un volo al fine di arrivare in tempo per disputare la partita contro il Kazakistan. Per me era importantissimo poter scendere sul ghiaccio in questa sfida, così da riprendere un po’ di confidenza con la superficie più grande prima del quarto di finale. Ho anche mangiato in maniera particolare, solitamente prima dei match opto per la pasta, stamattina invece ho mangiato solo un cornetto. Ora sono decisamente affamato”.

Che volo hai preso e com’è andato?
“Sono partito da Winnipeg e sono volato sino a Minneapolis, poi da Minneapolis ad Amsterdam e infine dall’Olanda sono arrivato in Danimarca. Il volo è andato bene, sono riuscito a dormire un po’, sebbene non ottimamente”.

Quando sei arrivato alla pista?
“Circa 40 minuti prima del warm-up. Ho salutato tutti in fretta, poi ho guardato velocemente con Fischer qualche schema, in particolare il powerplay, e infine sono sceso in pista”.

Come mai sei stato disposto, dopo una lunga stagione, a lasciare in fretta e furia Winnipeg per arrivare qui a disputare l’ultima parte del Mondiale con la Nazionale?
“Dapprima il senso di appartenenza alla Nazionale e poi il sentimento che ormai ogni anno si può veramente conquistare qualcosa di grande. Queste sono le due vere motivazioni”.

Com’è andata la tua partita contro il Kazakistan?
“Bene, è stata una prova solida, mi è servita appunto per riabituarmi alla superficie e poi è stata ideale al fine di provare qualche blocco in vista dei quarti di finale”.

A un certo punto è apparso pure Ambühl al tuo fianco…
“Cercavamo qualcuno che facesse un po’ di casino davanti (Nino ride, ndr)”.

Hai desideri in merito all’avversario nei quarti di finale?
“Non so nemmeno chi siano i possibili avversari, chiunque sia sarà sicuramente forte e dovremo essere pronti”.

Magari dovrai subito viaggiare di nuovo, stavolta in direzione di Stoccolma…
“Ho ancora energie per questo se dovesse essere il caso (Nino ride, ndr)”.

Come valuti questa Nazionale rispetto a quella dello scorso anno?
“È difficile da dire, 12 mesi fa avevamo Josi e Hischier. Purtroppo abbiamo perso Nico durante questo Mondiale, in compenso c’è Timo Meier. I giovani hanno fatto passi in avanti, penso ad esempio a Jäger, il quale l’anno scorso era all’esordio in un Mondiale. L’ho visto molto bene, è stato molto solido. Anche Schmid è molto bravo. Ci sono diversi giovani presenti che ancora non conosco bene personalmente e non ho ancora visto giocare tanto. È quindi bello per me essere presente e conoscerli meglio”.

Sei stato presente a tutte le finali elvetiche. Cosa è cambiato dalla prima, quella del 2013?
“Credo la mentalità. Nel 2013 il coach Sean Simpson ci disse di pensare a una medaglia, noi ridemmo, dicemmo che non sarebbe stato possibile. Adesso invece ogni anno c’è la convinzione che sia fattibile andare lontani e portare a casa medaglie. Negli ultimi anni si è lavorato bene, ma il lavoro da svolgere è ancora tanto”.

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