HERNING – Uwe Krupp, ex allenatore del Lugano, è presente ai Mondiali di Herning in qualità di consulente della TV germanica. Tra trasmissioni, partite e impegni vari, il 59enne ha trovato del tempo da dedicarci.
“Mi trovo molto bene qui in Danimarca. Ho già visto delle ottime partite, come ad esempio quelle della vostra Nazionale svizzera. Contro la Cechia gli elvetici hanno figurato benissimo e sono stati sfortunati a ottenere un solo punto, di fronte gli Stati Uniti hanno decisamente messo i puntini sulle “i”. È stata una prova top, di grandissima qualità, Patrick Fischer sta facendo un enorme lavoro”.
Anche la tua Germania però non scherza…
“Finora abbiamo giocato contro le cosiddette “piccole”, ma la squadra è stata solida. Le prime tre partite erano per così dire vittorie obbligate, in seguito poi ci saranno le sfide toste, contro Svizzera, USA, la Cechia e i padroni di casa della Danimarca”.
Noi vogliamo ovviamente parlare del prossimo incontro, il “derby” tra Svizzera e Germania…
“La Svizzera come detto è stata veramente fortissima contro gli USA, ma è anche vero che questo fa parte del passato. Ogni partita è una storia nuova, devi sempre ridimostrare quanto vali. Fin qui mi ha veramente impressionato la selezione rossocrociata, ma le sfide tra Svizzera e Germania solitamente sono sempre partite combattute, spesso decide la forma del giorno”.
Sei in contatto con il vostro selezionatore Kreis?
“Un pochettino sì, lavorando con la televisione tedesca ci vediamo nello studio, ci conosciamo bene ed era il mio assistente quando allenavo la Nazionale germanica”.
Al termine dei Mondiali farai un po’ di vacanza oppure ti concentrerai da subito sulla tua nuova sfida in quel di Landshut?
“Traslocheremo da Colonia con tutta la famiglia, sarà dunque una cosa grande e impegnativa, sarà questa la priorità immediata. Abbiamo deciso tutti insieme di fare questo passo al fine di avere una certa stabilità. Ci rallegriamo di questa cosa”.
Come mai hai accettato questa offerta in DEL2?
“È un altro ruolo. A Landshut non si punta alla promozione, è in prima linea un progetto legato all’identità locale e improntato sull’integrazione dei talenti. A Landshut si sta lavorando benissimo a livello di settore giovanile e nelle categorie U18 e U20. L’obiettivo è appunto di portare i giovani a compiere il salto nell’hockey adulto. Ogni anno a Landshut portare nuovi ragazzi in prima squadra e al professionismo è altrettanto importante che i risultati. Aiutare questi giovani è una cosa che faccio volentieri, mi piace questa tipologia di lavoro. Inoltre conosco molto bene questa piazza, ho tanti contatti privati. Insomma, sono molteplici i fattori che mi hanno portato a questa scelta, non da ultimo che è un ottimo posto per la mia famiglia e in particolar modo per mia figlia e mio figlio di 11 e 10 anni che giocano pure a hockey”.
Torniamo sulla recente avventura in quel di Lugano. Non è certo stata semplice, ma alla fine hai compiuto la missione e avrai imparato parecchio…
“Assolutamente. Sono fiero di quanto fatto. Col senno di poi, sarebbe stato un beneficio arrivare tre settimane prima. Sarebbe stato ottimo avere un po’ di tempo in più a disposizione. La squadra era mentalmente ferita e non certo al top. Nelle prime partite avevamo giocato con le emozioni, ogni giocatore voleva mostrare il suo valore e sfruttare questa nuova partenza. Dopo i primi successi sono però poi subentrati i vecchi problemi che abbiamo dovuto risolvere. Il modo in cui siamo riusciti a farlo, è stato molto buono. Il legame con i giocatori era ottimo, l’integrità all’interno della squadra era pure ottima, mi sono divertito molto. E poi i miei assistenti hanno fatto un gran bel lavoro. Flavien Conne è stato eccezionale, Paolo Morini idem. Sono stati tutti buttati nell’acqua fredda e hanno risposto alla grande. Anche Paolo Della Bella, l’allenatore dei portieri, è stato bravissimo e pure Antti Törmänen ci ha pure dato un aiuto prezioso. Tutti insieme con grande unità abbiamo trovato una buona via”.
Per l’ultima domanda torniamo a Herning. Qui ci sono parecchi tifosi tedeschi, dato che la frontiera germanica non è molto distante. Immagino che non puoi fare tanti metri prima di venir bloccato dai fans…
“Praticamente quasi tutti i fans sono molto gentili e simpatici. Le richieste di foto fanno parte del gioco. Se non volessi tutto ciò, starei semplicemente a casa a guardare le partite in TV (Krupp ride, ndr)”.
