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Ambrì Piotta

Kostner: “Contenti per i tre punti, ma giocando così non possiamo essere soddisfatti”

L’Ambrì ha raddrizzato una serata in cui i biancoblù non erano al meglio: “Abbiamo avuto la dimostrazione dell’importanza degli special teams. Questa vittoria fa bene, ma abbiamo tanto su cui lavorare”

AMBRÌ – Ci è mancato poco, anzi, pochissimo che l’Ambrì Piotta non uscisse a testa bassa dallo “scontro diretto” con il neopromosso Rapperswil. Pochissimo perché fino a 92 secondi dalla terza sirena la situazione pareva ormai compromessa per gli uomini di Luca Cereda, chiamati a giostrare per due interi minuti in inferiorità numerica.

E invece, grazie a una ripartenza straordinaria figlia di una partita giocata con grande generosità, Domink Kubalik ha messo fine alla caotica serata della Valascia in cui si sono scontrati un Rapperswil determinato e un Ambrì Piotta pasticcione ma solido nelle retrovie.

“Alla fine di una partita del genere non si può che essere contenti per i tre punti conquistati”, ci ha confidato Diego Kostner. “Era davvero importante riuscire a far nostra la sfida. D’altro canto, però, non possiamo assolutamente ritenerci soddisfatti per il modo in cui abbiamo giocato. Forse inconsciamente si pensava che affrontare il Rapperswil fosse cosa facile, ma come sappiamo non ci sono partite semplici. Tutte e 12 le compagini di NLA sono competitive, e venerdì sera ne abbiamo avuto la dimostrazione. Questi tre punti sono indubbiamente un toccasana, ma se vogliamo continuare a progredire dovremo migliorare il nostro gioco in vista della prossima partita”.

Questa era la classica partita-trappola. A livello mentale quanto vi ha influenzato il fatto di dover affrontare una compagine con all’attivo una sola vittoria in dieci incontri?
“A livello inconscio queste cose hanno una certa influenza, ma non può essere una scusante; avremmo dovuto giocare meglio. Sul finale, con lo spunto di Kubalik, siamo stati baciati dalla fortuna e Conz ci ha messo del suo abbassando la saracinesca in diversi momenti decisivi della partita. Anche gli special teams hanno giocato un ruolo decisivo, penso in particolar modo al boxplay, efficace in occasione di quei lunghi minuti di doppia inferiorità numerica nel periodo centrale. Come detto, è una vittoria che fa bene ma c’è tanto ancora su cui lavorare”.

Dopo la rete dell’1-0 ci saremmo aspettati un Ambrì maggiormente arrembante. Paradossalmente però sono stati i Lakers a cominciare a spingere…
“È vero. Noi conosciamo bene quelli che sono i nostri punti di forza, occorre solamente essere bravi a sufficienza e metterli in pista in ogni partita. Non possiamo pensare che due vittorie consecutive ci mettano nella condizione di poter deviare dal nostro game plan. Partita dopo partita dobbiamo scendere in pista con la giusta attitudine, applicando fedelmente il nostro sistema di gioco fatto di energia, forecheck e aggressività. Perdere ci può stare, ma ciò che conta veramente è di riuscire a mettere sul ghiaccio il nostro gioco”.

Hai sottolineato l’importanza del boxplay, ma non dimentichiamoci del powerplay, il migliore dell’intero campionato…
“Nell’hockey moderno gli special teams acquisiscono sempre più importanza. Sono situazioni che possono decidere le partite, e contro i Lakers ne abbiamo avuto la dimostrazione. Venerdì abbiamo giostrato in due occasioni in 5 contro 4 e da questi quattro minuti è scaturita una rete. Il segreto del nostro powerplay? La semplicità”.

Un appunto su Kubalik, autore dello spettacolare game winning goal, e su Conz, il quale sta vivendo un grande momento forma…
“Nelle ultime partite Conz ha alzato sensibilmente il proprio livello di gioco e credo sia davvero importante per noi poter contare su due portieri potenzialmente titolari. Per quanto riguarda Kubalik, invece, posso soltanto dire che si tratta di un grandissimo giocatore. Sta crescendo molto rapidamente e i suoi progressi sono visibili a tutti. Oltre a ciò riesce a mettere a referto diverse reti pesanti… Dominik è ormai divenuto un giocatore imprescindibile per la nostra squadra”.

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