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NHL

I Canucks sono più attrezzati nella lotta ai playoff, ma alcune mosse non hanno convinto

Il GM Jim Benning, in scadenza di contratto, ha portato a Vancouver una serie di giocatori operando sul mercato in maniera probabilmente anticipata rispetto al processo di rebuild, lasciando più di una perplessità

A partire dal 2 ottobre ricomincerà lo spettacolo della NHL, con quattro partite che daranno il via ufficialmente al campionato più bello del mondo.

Anche quest’anno HSHS vi proporrà la presentazione di tutte e 31 le franchigie della NHL, con degli articoli riassuntivi che ci accompagneranno sino ad inizio ottobre.


CANUCKS

La rosa 2019/20

PORTIERI
Jacob Markström, Thatcher Demko

DIFENSORI
Alexander Edler, Tyler Myers, Christopher Tanev, Troy Stecher, Jordie Benn, Quintin Hughes, Oscar Fantenberg, Alex Biega

ATTACCANTI
Loui Eriksson, Bo Horvat, J.T. Miller, Brandon Sutter, Tanner Pearson, Michael Ferland, Sven Bärtschi, Antoine Roussel, Jay Beagle, Tim Schaller, Josh Leivo, Jake Virtanen, Tyler Motte, Elisa Pettersson, Nikolay Goldibin, Brock Boeser


Nella passata stagione i Vancouver Canucks sono tornati a vedere da vicino la possibilità di qualificarsi per i playoff, terminando la regular season con un ritardo di nove punti rispetto al traguardo del post season.

L’ultima annata ha così contribuito alla convinzione di poter tornare a lottare per un posto nei giochi che contano, e questo sarà l’obiettivo della franchigia canadese guardando all’annata 2019/20. Rimane però la questione relativa al tempismo, con i Canucks che hanno verosimilmente anticipato troppo i tempi della loro rebuild per cercare dei risultati mediocri nell’immediato.

Il club in fase di mercato ha infatti aggiunto al proprio gruppo un’ala da top six come J.T. Miller ed un elemento di sostanza in Michael Ferland, mentre in difesa si evidenziano gli innesti di Tyler Myers e Jordie Benn. Il GM Jim Benning è nel suo ultimo anno di contratto e probabilmente queste aggiunte sono dettate anche dalla sua esigenza di apparire sotto una luce migliore rispetto al passato.

La principale ragione di positività è così dettata dai giovani talenti già presenti nell’organizzazione, e con giocatori come Elias Pettersson, Brock Boeser, Bo Horvat e Quinn Hughes in rosa non si può che guardare avanti con interesse. Le mosse operate da Benning impongono però di ritrovare un equilibrio tra prospettive future ed efficacia nel corto termine, scenario non ideale ma con il quale la squadra sarà confrontata a partire da ottobre.

Offensivamente il nuovo arrivato Miller potrà essere unito a Pettersson e Boeser in un blocco potenzialmente molto interessante, capace di unire una certa presenza fisica ad una tecnica invidiabile. Il secondo terzetto vedrebbe così in pista Horvat al centro di Ferland e Virtanen, dando ai Canucks una top six competitiva.

Nella bottom six troveremo invece il rossocrociato Sven Bärtschi, che spera come prima cosa di poter giocare un campionato senza essere fermato da infortuni. Nell’ultima stagione il bernese è infatti potuto scendere in pista solamente in 26 circostanze ottenendo un bottino comunque buono di 14 punti. A livello di profondità i Canucks avranno ad ogni modo dei problemi significativi, e la loro capacità di trovare secondary scoring sarà il vero ago della bilancia nelle possibilità di fare dei passi avanti.

In difesa i Canucks hanno aggiunto elemento importante come Tyler Myers, che a livello gerarchico giocherà un ruolo fondamentale unitamente ad Alexander Edler. Il reparto si completa con Chris Tanev, il giovane talento Quinn Hughes, Troy Stecher ed i nuovi arrivati Jordie Benn ed Oscar Fantenberg.

Tra i pali troveremo nuovamente il gigante Jacob Markström, reduce da una buona stagione in cui ha evidenziato il 91.2% di parate sull’arco di 60 partite. Lo svedese dividerà la porta con il giovane talento Thatcher Demko, che dovrebbe giocare una trentina di partite e portare così una certa competitività all’interno del reparto.

Al tirar delle somme i Vancouver Canucks si presentano come una squadra di medio livello, che potrà entrare nella lotta per la qualificazione ai playoff ma senza alcuna certezza di uscire vincitore della battaglia.

L’impressione è che la dirigenza abbia voluto frettolosamente anticipare i tempi, operando sul mercato per cercare di tornare ad essere una presenza rilevante in NHL dopo aver mancato i playoff in cinque degli ultimi sei anni. Questo ha portato alla creazione di una squadra discreta, ma maggiormente orientata al presente rispetto al futuro, scelta di cui la dirigenza potrebbe in futuro pentirsi.

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