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HSHS Top Ten: i migliori centri della NLA in vista del campionato 2021/22

Con l’inizio della stagione che finalmente si sta avvicinando, ecco i migliori giocatori che vedremo sul ghiaccio a partire dal mese di settembre. La concorrenza è serrata in ogni posizione, oggi diamo un’occhiata ai centri

Il campionato 2021/22 si avvicina finalmente a grandi passi e, nella speranza che il pubblico possa tornare il più numeroso possibile nelle piste, sul ghiaccio si prospetta un torneo avvincente ed imprevedibile.

In vista del primo ingaggio, in calendario il 7 settembre, abbiamo selezionato le individualità di maggior spicco della NLA, con l’obiettivo di individuare quelli che si pensa saranno i migliori giocatori per ogni posizione. Oggi parliamo dei centri.

10. DAVID DESHARNAIS

Non è più giovanissimo il centro canadese del Friborgo – a metà settembre spegnerà 35 candeline – ma dal suo arrivo in Svizzera ha sempre trovato il modo di essere efficace e fondamentale per la sua squadra, tanto che la passata stagione è stata nettamente la migliore con i dragoni.

La sua visione di gioco e delle mani sopra la media lo rendono pericoloso sia come playmaker che in qualità di finalizzatore, e nella scorsa annata ha totalizzato 40 punti (14 gol) in 45 partite. È stato inoltre tra i centri a vincere il maggior numero di ingaggi (454, quasi 11 ad incontro) con un’efficacia del 53.53%.

9. DUSTIN JEFFREY

Il canadese è reduce da due stagioni in cui non sono mancati gli ostacoli, ed in particolare la sua prima con la maglia del Berna si è sviluppata in un contesto decisamente difficile per tutto l’ambiente degli orsi.

Nonostante questo lui si è avvicinato alla media di un punto a partita (43 in 48 incontri, di cui 16 gol), il tutto confermando le sue ottime doti da playmaker che lo rendono pericoloso in ogni situazione. Rispetto al passato ha inoltre fatto un bel passo avanti negli ingaggi, con un totale di 908 vinti e soprattutto un’efficacia praticamente del 55%, numero questo importante per uno come lui che raramente superava il 50%.

Il Berna quest’anno ripartirà su più fonti, e chissà che pure Jeffrey possa costruire dalla solidissima base delle sue caratteristiche per diventare un giocatore dall’impatto ancora maggiore.

8. GARRETT ROE

Centro dinamico e capace di sostenere la media di un punto a partita sull’arco delle sue prime quattro stagioni passate in Svizzera, lo statunitense sarà nuovamente una delle anime degli ZSC Lions.

Capace di fare la differenza in qualunque situazione di gioco, la passata stagione è stato ancora tra i migliori dell’intera lega con una media di oltre 11 ingaggi vinti ad incontro. In termini di punti ha avuto un impatto meno dirompente rispetto alle annate precedenti, ma la sua abilità di rendere fluido e veloce il gioco lo confermano come uno dei “perni” più efficaci che vedremo sul ghiaccio nei prossimi mesi.

7. ENZO CORVI

Fresco di rinnovo contrattuale sino al 2026, nella passata stagione il centro del Davos è tornato ad essere la miglior versione di sé stesso, dopo due precedenti annate in cui aveva incontrato più di una difficoltà.

Corvi ha messo a referto 52 punti in 44 partite, per una media complessivamente di 1.18 punti ad incontro che è stata la migliore in assoluto tra i giocatori svizzeri, ed anche considerando gli stranieri (almeno 25 partite disputate) solamente Omark e Kovar hanno saputo fare meglio.

La sua costanza di rendimento – unita al 52.6% di ingaggi vinti – è stata di quelle importanti, restando lontano dal tabellino per due partite di fila solamente una volta in tutta la stagione. Per lui quella che arriverà dovrà essere l’annata della grande conferma.

6. GAETAN HAAS

È il miglior centro svizzero che troviamo nella nostra classifica, ed il Bienne in questo senso ha messo a segno un vero colpo di mercato assicurandosi il suo ritorno per le prossime cinque stagioni.

Il 29enne tornerà così in National League nel pieno della sua maturità, e con alle spalle due stagioni nell’organizzazione degli Edmonton Oilers che gli hanno permesso di vivere il sogno della NHL, ma per farlo è dovuto scendere a patti con un ruolo molto lontano da quello che è stato solito rivestire in carriera.

Nella breve apparizione di 14 partite con il Berna la scorsa stagione aveva firmato otto punti e vinto quasi il 58% degli ingaggi, confermandosi un elemento attorno al quale poter costruire un’intera squadra. Nelle ultime tre stagioni intere passate in National League aveva ottenuto 112 punti in 141 partite, ed ora a Bienne avrà tutte le condizioni per tornare ad essere l’uomo di riferimento.

5. ANTON LANDER

Oltre ad un centro di assoluto livello come Kovar, lo Zugo dalla prossima stagione potrà schierare nel mezzo anche lo svedese Anton Lander, che si presenta come uno dei migliori centri two-way in Europa.

Le caratteristiche principali del 30enne le si trovano in una grande visione di gioco ed una presenza fisica che lo rendono un vero perno del sistema delle sue squadre, andando così a ricordare quell’Oscar Lindberg che avevamo visto all’opera alla Bossard Arena qualche anno fa.

I suoi numeri delle passate stagioni parlano di 131 punti firmati in 199 partite KHL, mentre in precedenza si era distinto in AHL con una media di 0.92 punti ad incontro. Il suo impatto nel nostro campionato ha un potenziale importante che sarà interessante verificare sul ghiaccio.

4. ROMAN CERVENKA

Passano gli anni, ma la classe del centro ceco del Rapperswil rimane cristallina. Il passato campionato ha potuto giocarlo senza problemi fisici e la sua capacità di rendere migliore un’intera squadra è stata di nuovo impressionante.

Il 35enne è ancora in grado di essere uno dei giocatori più decisivi della lega, come testimoniano i 51 punti firmati in 49 partite nella scorsa regular season, a cui ha poi aggiunto sette punti in nove uscite di playoff.

Quando scende sul ghiaccio è in grado di dettare i ritmi grazie ad una visione di gioco eccezionale, ed i suoi compagni possono approfittare di passaggi illuminanti e di rara precisione. Con il suo ingaggio il Rapperswil aveva fatto una rischiosa scommessa, che nel recente passato si è rivelata decisamente vincente.

3. MARK ARCOBELLO

Nella sua prima annata a Lugano ha confermato tutte quelle caratteristiche che lo avevano reso irresistibile con la maglia del Berna. Durante la passata stagione l’unica flessione l’ha comprensibilmente avuta al rientro da una quarantena, ma per il resto è stato il vero faro dei bianconeri con una grande costanza.

Quando è sul ghiaccio mostra un’intelligenza fuori dal comune, e nel suo gioco preferisce la sostanza alla spettacolarità, con risultati che parlano di 48 punti in 52 partite nella passata regular season. Per il Lugano ha inoltre vinto più di mille ingaggi con un’efficacia di oltre il 54%, numeri che lo hanno reso tra i migliori della lega anche in questo esercizio.

Sarà indubbiamente una pedina fondamentale nello scacchiere di McSorley, che conterà su di lui per quel contributo a tutta pista che da anni lo rendono uno dei centri migliori del nostro campionato.

2. JUSTIN AZEVEDO

© ZSC Lions – Berend Stettler

È uno dei grandi nomi che il mercato ha portato in Svizzera nel corso dell’estate, e per gli ZSC Lions significa avere a disposizione un giocatore che è stato tra i top assoluti della KHL nell’ultimo decennio.

Spesso accostato alla National League nei rumors prestagionali, Azevedo finalmente scenderà sul ghiaccio delle nostre piste dopo essersi lasciato alle spalle una carriera nella superlega russa che parla di una media di 0.72 punti a partita, che diventano 0.79 guardando ai playoff.

Leader carismatico e assoluto combattente nonostante la statura contenuta, Azevedo porterà a Zurigo la sua velocità sui pattini, un’eccezionale rapidità nell’andare al tiro e la capacità di segnare nei momenti che contano. Il canado-portoghese promette inoltre una grande efficacia agli ingaggi, con percentuali che in KHL nelle ultime stagioni si sono costantemente attestate – e spesso hanno superato – il 60% di efficacia.

1. JAN KOVAR

Dopo una prima stagione già di ottimo livello con lo Zugo, nell’ultimo campionato il centro ceco è esploso ed ha guidato la squadra di Tangnes sino al titolo con un bottino che parla complessivamente di 78 punti firmati sull’arco di 65 incontri.

Con Hofmann e Simion ha formato una linea praticamente inarrestabile e, pur non essendo il giocatore più appariscente sul ghiaccio, la sua classe è cristallina e la sua abilità di smistare il gioco rende tutto più facile per i compagni.

Lo Zugo lo ha così reso capitano dopo la partenza di Diaz, ad immagine di un playmaker che ha chiuso la passata stagione da top scorer del torneo (63 punti in regular season), miglior assist-man (47) e miglior bilancio tra gli attaccanti (+24). Ha unito il tutto a ben 508 ingaggi vinti con il 51.63% di efficacia.


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