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Interviste

Domenichelli: “Cercavamo la nostra identità, ora capiremo il potenziale della squadra”

Il direttore sportivo del Lugano fa il punto sui suoi primi mesi da GM: “Devo imparare che oggi ho un lavoro diverso dall’agente. La squadra? Da oggi vedremo il Lugano che partirà in campionato”

LUGANO – Al giorno d’oggi il lavoro di un direttore sportivo è di quelli che non hanno mai pausa nell’hockey, con il mercato sempre attivo e squadre da costruire, ricostruire, aggiustare o smussare.

Hnat Domenichelli a Lugano è attivo da un paio di mesi, ma il lavoro che si è trovato di fronte alla Cornèr Arena è di quelli tosti: “C’è sempre moltissimo da fare ma è anche stimolante – esordisce l’ex attaccante – come direttore sportivo ho un occhio che guarda a questa stagione, ma con l’altro devo già guardare lontano fino alla stagione 2020/21″.

Hnat Domenichelli, il ruolo da direttore sportivo è infine quello che ti aspettavi?
“È un ruolo molto diverso da quello che avevo come agente, stavolta io sto “dall’altra parte” e discuto con gli agenti dei giocatori. Devo prendere il ritmo sul lavoro da ufficio ma questa funzione mi permette di stare vicino al ghiaccio, di restare a contatto e vivere con il lato sportivo ed è quello che volevo tornare a vivere”.

Visto dalla tua prospettiva come giudichi finora il preseason del Lugano?
“Finora la squadra si è allenata molto duramente, con lo staff tecnico inoltre avevamo deciso di fare molti esperimenti e di far giocare tutti gli elementi a disposizione nel campo di allenamento per poterli valutare e capire che identità dare al gruppo. Ad ogni modo da ora in avanti, dopo aver determinato chi farà parte della prima squadra, lo staff metterà in pista quella che si avvicinerà sempre di più alla formazione che inizierà il campionato”.

E in questa formazione si è aggiunto anche Atte Ohtamaa…
“Come detto fin dall’inizio l’obiettivo era di cominciare con cinque stranieri il campionato. Restava da valutare in quale posizione avessimo più bisogno e ad oggi è la difesa che ha avuto più difficoltà in questo preseason, quindi era importante muoversi velocemente sul mercato. Avere cinque stranieri ci permetterà di far fronte anche ai primi due mesi del campionato che saranno subito molto intensi, con il 40% delle partite di regular season distribuito in circa cinquanta giorni”.

Nel caso di bisogno ci sarà la possibilità di guardare ai tagli della NHL?
“Non nascondo che ho sempre gli occhi sui movimenti di mercato per capire se ci sono le occasioni giuste al momento giusto, ma questo è il compito di ogni direttore sportivo e tutte le squadre si attiveranno per dare un’occhiata a quello che succederà. Ora dico solo di cominciare il campionato e capire a che livello sarà la squadra, poi tireremo le prime somme”.

Con Sami Kapanen sembra ci sia intesa, com’è lavorare con il coach finlandese?
“Per il momento ci stiamo conoscendo a vicenda, entrambi siamo in un club nuovo e dobbiamo adattarci. Abbiamo tanto da fare già da queste prime settimane, ma ogni giorno discutiamo con la squadra, facciamo capire che siamo presenti e che vogliamo portare avanti il nostro lavoro.”

In questo lavoro c’è stato spazio per testare tanti giocatori e cercare qualcuno che desse una mano alla difesa; Romain Chuard (in prova ad agosto) non faceva per voi?
“Romain Chuard ha sicuramente un buon potenziale e io credo che un giorno potrà trovare una squadra che gli dia spazio in National League. Purtroppo per ora a Lugano non è il caso perché noi cercavamo qualcuno di più pronto e lui ha bisogno di giocare anche venti minuti a partita per poter crescere e trovare il livello per la massima serie ma noi quello spazio non potevamo darglielo. Sicuramente da parte nostra c’era la disponibilità a fare un discorso anche con i Ticino Rockets, ma Chuard ha preferito guardarsi ancora attorno per cercare un’altra possibilità in National League, dato che è la sua priorità”.

A proposito di Ticino Rockets, come giudichi la squadra di Alex Reinhard?
“Io credo che nel complesso la rosa dei Rockets sia abbastanza attrezzata per poter lottare per un posto nelle prime otto di Swiss League. La differenza dalle altre squadre è stata ridotta con l’innesto di due stranieri, da ottimi prospect provenienti da nuove squadre e dall’esperienza accumulata dai giocatori già presenti che hanno formato il blocco principale. Chiaramente gli obiettivi sono diversi da quelli di altre società, si guarda al futuro dei giocatori, ma credo che sia possibile per i Rockets lottare per un posto nei playoff.”

Parlando di futuro, per Domenichelli c’è un altro grande lavoro che lo attende, ossia il blocco di contratti in scadenza nel Lugano. Una sfida difficile ma anche stimolante…
“Come sappiamo il mercato dell’hockey svizzero non dorme mai, c’è sempre la possibilità di fare qualcosa e di progettare il futuro. Come direttore sportivo non posso limitarmi a guardare al presente per migliorare la squadra entro questo settembre ma devo anche lanciare un occhio sulla stagione 2020/21 nonostante non sia ancora iniziata l’annata 2019/20.“

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