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Stessi punti di forza per uno Zugo che vuole smettere di essere un’eterna incompiuta

Dopo essere tornati in finale dopo 19 anni, lo Zugo spera di costruire dalla reazione della passata stagione. Un temibile reparto offensivo e una difesa in mano a capitan Diaz le chiavi del successo

L’inizio della stagione 2017/18 di NLA si sta avvicinando a grandi passi, ed anche quest’anno HSHS vi darà una completa panoramica di tutte le 12 squadre che compongono il massimo campionato svizzero.

Giorno dopo giorno troverete sulle nostre pagine commenti e analisi dei vari club, a cui abbiamo aggiunto un nostro pronostico di posizione in classifica al termine della regular season.


ZUGO

La rosa 2017/18

PORTIERI
Tobias Stephan, Sandro Aeschlimann, Noël Bader

DIFENSORI
Livio Stadler, Raphael Diaz, Dominik Schlumpf, Santeri Alatalo, Tobias Geisser, Timo Helbling, Johann Morant, Robin Grossmann, Tobias Fohrler, Marco Steiner, Cédric Maurer, Victor Oejdemark

ATTACCANTI
Nolan Diem, David McIntyre (), Garrett Roe (), Dominic Lammer, Timothy Kast, Viktor Stalberg (), Reto Suri, Josh Holden (), Lino Martschini, Carl Klingberg (), Fabian Schnyder, Sven Senteler, Philip Rondahl, Fabio Arnold, Yannick Zehnder, Fabio Kläy, Fabian Haberstich, Timo Haussener


Dopo la cocente eliminazione in quattro partite nei quarti di finale di due anni fa contro il Lugano, tutto è stato rimesso in discussione a Zugo. A coach Harold Kreis e al suo gruppo era stata data un’ultima possibilità per cercare di invertire la tendenza, con i vertici del club che avevano “congelato” ogni trattativa di rinnovo sino a quando non si sarebbero visti dei risultati concreti.

La risposta è stata la miglior stagione dello Zugo da 19 anni a questa parte, con Martschini e compagni che sono riusciti ad arrivare all’ultimo atto dei playoff per la prima volta da quello storico 1998, anno in cui gli svizzero centrali vinsero il loro unico titolo. Nella finale contro il Berna non c’è però stato nulla da fare, e lo Zugo continua suo malgrado ad avere l’etichetta di “eterna incompiuta”.

L’EVZ è infatti oramai da anni sulla cresta dell’onda, basti pensare che negli ultimi dieci campionati solamente in due occasioni la squadra non si è piazzata in una delle prime quattro posizioni (una volta negli ultimi otto). Tante buone formazioni si sono susseguite, ma questo non è mai stato abbastanza alla Bossard Arena, ed anche quest’anno i tori si presentano come un club destinato ad essere protagonista, ma ancora orfano di quelle (poche) pedine mancanti per avere gli stessi favori dei pronostici delle grandi.


ARRIVI
Timothy Kast (C, LW, Ginevra)
Garrett Roe (C, Linköping)
Viktor Stalberg (LW/RW, Ottawa Senators)

PARTENZE
Simon Lüthi (D, Olten)
Sandro Zangger (LW/RW, Losanna)
Marc Marchon (C, RW, Kloten)
Samuel Erni (D, Langnau)
Matti Järvinen (C, Tappara Tampere)
Emanuel Peter (C, Langnau)
Jarkko Immonen (C, JYP)

STRANIERI
David McIntyre (C/W )
Viktor Stalberg (LW/RW, )
Carl Klingberg (RW )
Garrett Roe (C )
Josh Holden (LW/RW )



Il punto di forza dello Zugo rimane chiaramente un reparto offensivo veloce e guidato da quel Lino Martschini che è tra gli attaccanti più pericolosi della Svizzera, e che quest’anno guadagna qualità e sostanza grazie all’innesto di Garrett Roe e Viktor Stalberg.

Quest’ultimo in particolare è un’ala estremamente veloce e un giocatore di grande sostanza, elementi essenziali e diventati caratteristica dello Zugo del “dopo Bouchard”. L’unica aggiunta elvetica è invece quella dell’ex ginevrino Timothy Kast, che si aggrega a un settore che ha visto partire per scelta della società i vari Marchon, Peter e soprattutto Zangger, autore di 23 punti.

Il parco stranieri – tutti attaccanti e con Holden pronto a subentrare in caso di necessità – è di primissima categoria, e garantisce allo Zugo un mix di velocità, potenza di fuoco e creatività che promette di essere micidiale. Il più grande acquisto Kreis potrebbe però ritrovarselo in casa, questo a patto che Reto Suri riesca davvero a reagire ad una disastrosa passata stagione, in cui aveva messo a segno appena quattro reti.

Il ritorno ai massimi livelli dell’attaccante non è propriamente partito sotto i migliori auspici – un infortunio lo terrà fuori ancora per oltre un mese – ma se il 28enne dovesse ritrovare se stesso l’intero reparto farebbe un ulteriore salto di qualità.

La retroguardia – orfana per mesi di Alatalo – sarà guidata dal neocapitano Raphael Diaz, punta di diamante di un reparto capace lo scorso anno di distinguersi come terza miglior difesa, questo nonostante la squadra fosse la più penalizzata dell’intera lega.

Un ottimo Stephan e il terzo boxplay del torneo hanno tamponato la falla, ma lo Zugo vorrà sicuramente evitare che il problema si ripresenti in maniera così evidente, pur contando nuovamente sulle presenza di due tra i difensori più focosi della Svizzera, Helbling e Morant.


La mancanza di una certa dinamicità del reparto arretrato – fatta eccezione per Diaz e Alatalo – può essere vista anche quest’anno come uno dei pochi freni che impedisce di ingranare l’ultima decisiva marcia.

Il tutto è però stato compensato da una solidità difensiva che ha permesso allo Zugo di essere la quarta squadra ad incassare il minor numero di tiri (1’541), oltre ad essere quella ad averne scagliato il numero maggiore (1’815). Il tutto ha posizionato la squadra di Kreis solamente dietro agli ZSC Lions per bilancio netto (+274).

Tra i pali invece i dubbi sono pochi. Tobias Stephan rappresenta una certezza ed è pronto nuovamente al suo “one man show”, dopo aver mancato solamente quattro partite sull’arco dei tre campionati sinora giocati alla Bossard Arena. Il 33enne è reduce da una delle sue migliori stagioni in carriera, dopo aver fatto registrare il 92.9% di parate in regular season ed aver mantenuto delle ottime statistiche anche nei playoff.

(PHOTOPRESS/Anthony Anex)

Complessivamente lo Zugo si presenta anche stavolta come una squadra in grado di esaltarsi ed esaltare. Kreis proporrà un gioco basato su velocità e ritmo arrembante sul fronte offensivo, anche se dovrà scendere a patti con una difesa a cui manca probabilmente una pedina di qualità per far girare alla perfezione gli ingranaggi della macchina targata EVZ.

Sicuramente alla Bossard Arena ci sarà ancora da divertirsi, anche se per fare meglio dello scorso anno ci vorrà una programmazione perfetta per arrivare al massimo della forma al momento buono.


MIGLIOR INNESTO

Viktor Stalberg: Dopo la secca eliminazione per mano del Lugano nel 2016 ed il conseguente ritiro di Bouchard, lo Zugo ha cambiato direzione ed ha saputo unire una buona tecnica ad alcuni elementi “operai” del gioco. Lo svedese rappresenta l’innesto perfetto per la direzione in cui sta andando il club, grazie al suo mix di velocità, gioco fisico, buone mani e grande esperienza.

ADDIO DOLOROSO

Sandro Zangger: La partenza verso Losanna è stata comunicata come una scelta di non rinnovare il contratto del 23enne, ma l’addio di Zangger rimane di quelli importanti. Sbocciato nell’ultimo campionato, è stato il secondo miglior attaccante svizzero della squadra con una media di quasi mezzo punto a partita, e alla sua giovane età ci sono ancora margini di miglioramento, a maggior ragione considerando gli appena 11 minuti di ghiaccio concessigli in media.

FATTORE X

Raphael Diaz: L’intera difesa è nelle sue mani. Il club ha scelto di continuare con un parco stranieri composto unicamente da attaccanti, confidando nelle capacità dell’ex NHLer di guidare il reparto, dirigere il powerplay e dettare i ritmi di un gioco basato su veloci transizioni. Alla prima stagione di ritorno in Svizzera non ha deluso, ora sarà chiamato a fare altrettanto con la “C” sul petto.


La classifica di HSHS

1. __________
2. ZSC LIONS
3. ZUGO
4. _________
5. DAVOS
6. _________
7. _________
8. _________
9. __________
10. KLOTEN
11. LANGNAU TIGERS
12. _________

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