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Lugano

Il primo Lugano di McSorley rifila otto reti ai Ticino Rockets

La prima partita del coach canadese finisce con il successo con i biaschesi di Landry. In evidenza tra i bianconeri Alatalo, sull’altro fronte Fadani sugli scudi

Il primo Lugano di McSorley rifila otto reti ai Ticino Rockets

ROCKETS – LUGANO

1-8

(0-3, 1-3, 0-2)

Reti: 13’10 Tschumi (Stoffel) 0-1, 17’57 Boedker (Arcobello, Fazzini) 0-2, 19’14 Herburger (Boedker) 0-3, 21’43 Alatalo (Josephs) 0-4, 28’25 Barbei (Lauper) 1-4, 34’30 Carr 1-5, 36’46 Herburger (Boedker, Loeffel) 1-6, 52’13 Loeffel (Bertaggia, Thürkauf) 1-7, 55’52 Bertaggia (Josephs) 1-8

Note: Raiffeisen Biascarena, 526 spettatori. Arbitri Castelli, Hungerbühler; Cattaneo, Obwegeser
Penalità: Rockets 3×2′, Lugano 5×2′

Assenti: Alessandro ChiesaBernd WolfMatteo NodariTimo HaussenerTim TraberGiovanni MoriniJulian Walker

BIASCA – Anche per il Lugano è giunto il tempo di scendere in pista per la prima partita ufficiale della stagione, con l’ormai abituale sfida ai Ticino Rockets sul ghiaccio di Biasca.

Apparsi almeno inizialmente un po’ legnosi sulle gambe, i ragazzi di McSorley sono cresciuti con il passare del tempo facendo valere prima del ritmo il divario tecnico elevato tra le due squadre. Con Fadani dalla parte dei biaschesi a salvare capra e cavoli più di una volta, il Lugano – schierato con tutti gli stranieri (quindi Carr compreso) e diversi giovani al posto di Chiesa, Nodari, Wolf, Traber, Haussener, Walker e Morini – ha cercato fin da subito di mettere in pratica le direttive di Chris McSorley, mostrando buona velocità in transizione ma anche qualche piccola lacuna da limare sul posizionamento della difesa.

Con un Alatalo subito in palla e capace di prendere in mano manovra e difesa, si è visto invece un Müller alle prese con le misure e le posizioni negli spazi, mostrando però risolutezza e praticità negli interventi difensivi nel traffico.

Il coach canadese può ritenersi soddisfatto anche da quanto messo in pista sul fronte offensivo alla sua prima partita dalla transenna bianconera, con un Lugano che ha cercato il possesso del disco con i giocatori più tecnici ma anche capace di farsi valere sul piano fisico, con Carr e Thürkauf non molto appariscenti ma decisamente impegnati tra le maglie dei Rockets.

La squadra di Landry, di nuovo rimaneggiata rispetto alla partita contro l’Ambrì Piotta ma con in porta il citato Fadani e centro della prima linea il biancoblù Cajka, è apparsa più in forma rispetto alla prima uscita ma ha ancora mostrato tutti i limiti di una squadra in cantiere e il Lugano ne ha approfittato con il passare dei minuti per allungare nel risultato e controllare agevolmente la partita.

L’incontro della Raiffeisen BiascArena non ha infatti avuto più nulla da dire dopo la quarta rete del Lugano ad opera di Alatalo – a cui ha risposto in power play Gianluca Barbei – seguita nel periodo centrale da quelle di Carr ed Herburger.

Il finnico ha così bagnato il suo esordio in bianconero con una rete come il giovane Evan Tschumi – assistito sul gol d’apertura da Stoffel, anche lui alla prima – ma soprattutto ha spesso dato saggio della sua completezza di gioco prenotando un posto da leader della difesa.

Alla fine le indicazioni che si possono trarre da partite del genere non sono ovviamente molto complete, ma possono dare già un’idea di come la squadra possa abituarsi ai dettami di un nuovo coach e delle nuove idee di gioco. In questo caso si può certo dire che il Lugano ha cercato sempre di muoversi con compattezza e idee, anche se ovviamente, anche visto il grande numero di nuovi volti e giovani ha lasciato alcuni vuoti che soprattutto nel primo tempo hanno causato qualche pericolo a Schlegel, il quale ha poi dato spazio a Fatton da metà incontro.

Chiuso il match anticipatamente, il Lugano ha logicamente tolto il piede dall’acceleratore nel terzo periodo dando più spazio alle terze linee, gestendo il terzo periodo senza problemi ma riuscendo comunque a portare il risultato di 8-1 alla terza sirena.

Buona la prima quindi per Chris McSorley che, anche se in un contesto ancora prematuro, può già dire di aver visto cose interessanti da parte della sua squadra, delle discrete basi da rafforzare nelle prossime settimane.


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