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Rangers ed Islanders lottano per i playoff, Flyers oramai rassegnati

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Cinque squadre a ridosso della linea racchiuse in solo 6 punti. È questa la situazione per la lotta ai playoff nella Eastern Conference, dove indubbiamente bisognerà arrivare all’ultimo turno di regular season per avere la lista definitiva delle 8 squadre che avranno accesso al post season. Ad ora, infatti, solamente Pittsburgh Penguins e Montreal Canadiens (a cui ci permettiamo di aggiungere anche i Boston Bruins, nonostante manchi loro un punto per la matematica certezza) hanno già strappato un ticket per continuare a giocare dopo il 30 aprile.

Considerate le stagioni passate, a sorprendere tutti in questo campionato “a metà” sono stati i New York Islanders, attualmente al settimo posto con 46 punti e capaci di ottenere punti in ben 9 delle ultime 10 partite. Con 3 vittorie consecutive all’attivo, capitan Streit e compagni stanno dimostrando una certa maturità, vincendo quelle partite che – negli scorsi anni – sfuggivano puntualmente dalle loro mani negli ultimi scampoli.

Attenzione però perchè, con così poche partite dal termine, anche una crisi di risultati di dimensioni minime potrebbe compromettere quanto di buono fatto sinora. Da uno strepitoso Nabokov sino ad arrivare a John Tavares, però, non si ha al momento alcun motivo per prevedere una flessione.

Non si può invece dire altrettanto dei Boston Bruins, battuti giovedì notte proprio dagli Isles ed entrati in una spirale negativa che, considerati i canoni della squadra, è almeno inusuale. Certo, in fin dei conti i Bruins hanno vinto 6 delle ultime 10 partite, ma il gioco ammirato sul ghiaccio sta comunque facendo mugugnare media e tifosi. La commozione cerebrale che ha messo KO l’ex Lugano Bergeron ha infatti provocato non poche difficoltà, basti pensare ad una statistica degli ingaggi vinti che è precipitata vertiginosamente.

New Jersey Devils_ Anton Volchenkov suspended four games for elbowing - NHL.com - News

A Bergeron – che pare comunque possa rientrare a breve – si è aggiunto anche Brad Marchand, colpito duramente al volto da Volchenkov nella recente sfida contro i Devils (clicca qui per rivedere l’intervento). Come detto, però, Boston ha messo parecchio fieno in cascina negli scorsi mesi, dunque “l’unica” preoccupazione per loro è quella di arrivare in forma ai playoff.

Nonostante un evidente miglioramento dopo la trade deadline, chi di preoccupazioni dovrebbe averne sono invece i New York Rangers a punti in 7 delle ultime 10 partite (5 vittorie) ma ancora all’ottavo posto della Conference con 44 punti, gli stessi dei Jets noni (ma che hanno giocato due partite in più).

La squadra di Tortorella sembra avere le sue due uniche certezze in Henrik Lundqvist e Rick Nash, entrambi assolutamente strepitosi anche nelle serate più nefaste. Nash, in particolar modo, sembra in alcune occasioni ritrovarsi nella stessa identica situazione in cui era a Columbus, ovvero con il peso dell’intero attacco sulle spalle.

Tecnica ed un’incredibile presenza fisica gli permettono di rispondere a tale responsabilità, che dovrà però essere distribuita perlomeno con gli altri 5 top forward se le blueshirts vorranno accedere ai playoff.

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Sabato è in programma l’attesissima sfida tra Rangers ed Islanders, in un derby a Long Island che assume a questo punto un’importanza capitale. In maniera piuttosto deludente, invece, sembrano aver tirato i remi in barca i Philadelphia Flyers, assolutamente incapaci di esprimersi nel corso di questa stagione e sconfitti in ben 6 delle ultime 10 partite. Per Giroux e compagni, scivolati a 7 punti dalla linea, pare proprio non esserci nulla da fare.

Fuori dai giochi appaiono anche Tampa Bay Lightning (il cambio di allenatore non pare essere servito a molto), Florida Panthers (ben lontani dall’essere la squadra dello scorso anno) ed i Carolina Hurricanes, ad un certo punto della stagione addirittura leader della loro Division ma ora in una crisi nerissima: 7 sconfitte consecutive e addirittura 9 KO nelle ultime 10 uscite.

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