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Per tornare in vetta lo Zugo dovrà ritrovare la fame di vittoria e il miglior Leonardo Genoni

Reduce da una regular season al di sotto delle aspettative, lo Zugo ha cambiato soprattutto alla voce stranieri, ma il ritorno ad alti livelli del portiere sarebbe il miglior acquisto per i tori. Fondamentale sarà il lavoro di Tangnes

L’inizio della stagione 2023/24 di NLA si sta avvicinando a grandi passi, ed anche quest’anno HSHS vi darà una completa panoramica di tutte le squadre che compongono il massimo campionato svizzero.

Giorno dopo giorno troverete sulle nostre pagine commenti e analisi dei vari club, a cui abbiamo aggiunto un nostro pronostico di posizione in classifica al termine della regular season.


ZUGO

La rosa 2023/24

PORTIERI
Leonardo Genoni, Luca Hollenstein, Christian Kirsch

DIFENSORI
Livio Stadler, Dominik Schlumpf, Niklas Hansson (🇸🇪), Remi Vogel, Lukas Bengtsson (🇸🇪), Elia Riva, Leon Muggli, Tobias Geisser, Nico Gross, Arno Nussbaumer

ATTACCANTI
Brian O’Neill (🇺🇸), Louis Robin, Gregory Hofmann, Attilio Biasca, Reto Suri, Dario Allenspach, Tim Muggli, Andreas Wingerli (🇸🇪), Jan Kovar (🇨🇿), Lino Martschini, Dario Simion, Sven Leuenberger, Marc Michaelis (🇩🇪), Fabrice Herzog, Sven Senteler


(PostFinance/KEYSTONE/Philipp Schmidli)

Presentando lo Zugo della scorsa stagione, reduce dai due titoli di campione svizzero consecutivi, avevamo paventato la possibilità che la squadra di Dan Tangnes conoscesse una certa flessione. Forse non la fine di un ciclo, ma la stagione scorsa dei tori – caratterizzata da una regular season solo “normale” per i loro standard e terminata con l’eliminazione in semifinale – ha di fatto confermato quel timore iniziale.

Gli 82 punti in classifica (sesto posto) sono stati il punteggio peggiore degli svizzero-centrali dalla stagione 2013/14 ad oggi – certo, non c’erano ancora 14 squadre ma tant’è – e rappresentano una flessione di -18 e rispettivamente -37 (!) punti rispetto alle due annate dei titoli.

Le ragioni di questo “ammorbidimento” di Kovar e compagni stanno in diversi fattori, dallo scarso rendimento di alcune pedine fondamentali (le difficoltà di Genoni su tutti), alcuni infortuni lunghi come quelli occorsi a Hofmann e Hansson e forse anche qualche scelta sbagliata in sede di mercato, senza trascurare il fatto che potrebbe essere sorto anche un piccolo ma decisivo senso di appagamento nel nucleo storico della squadra che ha rincorso i trionfi in campionato da molto lontano.


ARRIVI
Elia Riva (D, Lugano)
Marc Michaelis (F, Langnau)
Lukas Bengtsson (D, Växjö Lakers)
Andreas Wingerli (F, Skelleftea)
Louis Robin (F, Val-d’Or Foreurs)
Attilio Biasca (F, Halifax Mooseheads)

PARTENZE
Yannick Zehnder (F, ZSC Lions)
Samuel Kreis (D, Berna)
Dario Wüthrich (D, Ambrì Piotta)
Christian Djoos (D, Losanna)
Carl Klingberg (F, Frölunda)
Carter Camper (F, Tappara)
Adam Almqvist (D, Red Bull Monaco)
Justin Abdelkader (F, ???)
Leandro Hausheer (D, Lugano)
Remi Vogel (D, La Chaux-de-Fonds, prestito)

STRANIERI
Niklas Hansson (D, 🇸🇪)
Jan Kovar (F, 🇨🇿)
Brian O’Neill (F, 🇺🇸)
Marc Michaelis (F, 🇩🇪)
Lukas Bengtsson (D, 🇸🇪)
Andreas Wingerli (F, 🇸🇪)


(JustPictures)

Dan Tangnes si è rivelato un grande comunicatore, psicologo e motivatore oltre che tattico preparato, qualità (messe in un ordine non casuale) e dovrà riuscire a ridare aria alle braci in maniera regolare, non più solo a sprazzi come verificatosi la scorsa stagione.

Se un anno fa la delusione è stata rappresentata dalla scarsa capacità di ambientamento di Peter Cehlarik, sostituito senza grossi upgrade da Carter Camper, oggi lo Zugo attende al varco soprattutto Andreas Wingerli e Marc Michaelis, i quali oltre a sostituire il ceco dovranno riempire il vuoto di dimensioni non indifferenti lasciato da Carl Klingberg, uno degli uomini più importanti nell’economia di gioco dello Zugo ma anche fondamentale totem dello spogliatoio.

Michaelis in particolare viene da una bellissima stagione in quel di Langnau, dovrà abituarsi a una pressione diversa ma sembra anche caratterialmente un giocatore in grado di farsi strada in diversi contesti.

Molto di quanto perso per strada dallo Zugo risiede pure nel aver visto grossi problemi di solidità nel bottom six, con quei giocatori come Sven Leuenberger, Yannick Zehnder (nel frattempo passato ai Lions) e in parte Dario Allenspach che non sono più stati in grado di dare alla squadra quelle terze linee di grande impatto come nelle cavalcate al titolo.

Tra i più giovani De Nisco, partito per Olten, verrà sostituito da Attilio Biasca, il quale con i vari Allenspach, Louis Robin e Tim Muggli proverà ad aumentare la concorrenza in una parte di attacco che è sembrata ormai scarica.

Non mancano comunque le certezze in attacco, da capitan Kovar a Martschini, passando per Hofmann (più di un punto a partita fino all’infortunio), Herzog, O’Neill e Simion il top six resta di altissimo livello, con l’aggiunta di due nuovi stranieri in attesa di collocamento definitivo nei blocchi.



(PostFinance/KEYSTONE/Salvatore Di Nolfi)

Il reparto difensivo rimane di ottimo livello e sufficientemente profondo, dopo la partenza di Djoos per Losanna l’ingaggio di Lukas Bengtsson dovrebbe compensare la perdita, con un giocatore offensivo e dalle grandi doti di pattinaggio, anche se il “cervello” in fase arretrata rimane quello di Hansson, rimasto fuori a lungo e rientrato poco performante proprio nella fase decisiva della stagione.

Allungata la coperta con un paio di giovani e Riva a sostituire Kreis la solidità può essere ancora garantita, tenendo conto anche delle mani buone di gente come Geisser e Gross.

Quello di cui però ha assolutamente bisogno lo Zugo è che Genoni torni a fare Genoni, dopo aver passato una stagione ben al di sotto delle attese, tanto che i tori hanno subito 0,5 reti in più ad incontro nonostante abbiano subito quasi 300 tiri in meno (ma praticamente gli stessi dallo slot) dagli avversari.

Il portiere della nazionale ha chiuso la stagione con 2,67 reti subite (+0,3) ma soprattutto con solo 89,8% di parate (-2,5%), andando ben al di sotto della media del campionato, con dietro un Hollenstein confermatosi buon back-up ma non ancora uomo dei miracoli.

Lo Zugo rimane una delle squadre principalmente favorite per l’accesso diretto ai playoff e il fatto che la scorsa stagione si sia conclusa comunque in semifinale portandosi dietro certi problemi la dice lunga sul potenziale che Hofmann e compagni continuano a portarsi dietro.

Il punto principale starà nel recuperare il Genoni di sempre, con gli innesti portati in estate il potenziale per tornare ad essere una delle favorite c’è ancora, sperando pure che l’infermeria rimanga vuota e che la fame non vada a calare a scapito dei risultati su lungo periodo.


MIGLIOR INNESTO

Marc Michaelis: Bella sorpresa della scorsa stagione con la maglia del Langnau, il tedesco si è distinto per duttilità, intelligenza e capacità di portare energia ad ogni cambio. Qualità che in qualche pedina dei tori erano mancate la scorsa stagione – Cehlarik su tutti – e in una squadra dotata tecnicamente come quella di Tangnes potrà confermarsi anche un ottimo scorer come già fatto nell’Emmental.

ADDIO DOLOROSO

Carl Klingberg: Lo svedese ha rappresentato per anni l’uomo da playoff perfetto per lo Zugo, ergendosi a grande trascinatore nelle cavalcate ai due titoli. Forte fisicamente, intelligente e carismatico, Klingberg non sarà di facile sostituzione proprio per tutte queste caratteristiche, difficili da trovare tutte insieme in un giocatore capace di sacrificarsi per la squadra come pochi.

FATTORE X

Leonardo Genoni: Gli infortuni fanno parte anche della sfortuna (anche se non se ne vuol mai sentire parlare), fame e motivazioni le si possono trovare ancora anche strada facendo, ma senza il vero Genoni lo Zugo non è più stato lo stesso. Una squadra può essere fortissima tra i blocchi di movimento ma senza un portiere altamente affidabile diventa fragile e insicura. Se “Leo” tornerà quello di prima lo Zugo riguadagnerebbe il 30% del suo potenziale perso per strada.


La classifica di HSHS

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3. ZUGO
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14. AJOIE

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