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National League

L’Ajoie scommette su Wohlwend, ma difficilmente basterà per fare un balzo avanti

Con l’ex allenatore del Davos al comando i giurassiani vogliono alzare il proprio livello di competizione, ma la rosa rimane troppo debole per fare grossi sogni fuori dall’ultimo posto in classifica

L’inizio della stagione 2023/24 di NLA si sta avvicinando a grandi passi, ed anche quest’anno HSHS vi darà una completa panoramica di tutte le squadre che compongono il massimo campionato svizzero.

Giorno dopo giorno troverete sulle nostre pagine commenti e analisi dei vari club, a cui abbiamo aggiunto un nostro pronostico di posizione in classifica al termine della regular season.


AJOIE

La rosa 2023/24

PORTIERI
Damiano Ciaccio, Tim Wolf, Noah Patenaude

DIFENSORI
Adam Rundqvist, Alain Birbaum, Bastien Pouilly, Eric Gelinas (🇨🇦), Jannik Fischer, Joel Scheidegger, Kevin Fey, T.J. Brennan (🇺🇸), Thomas Thiry, Valentin Pilet

ATTACCANTI
Daniel Audette (🇨🇦), Fabio Arnold, Frederik Gauthier (🇨🇦), Gilian Kohler, Gregory Sciaroni, Guillaume Asselin (🇨🇦), Jonathan Hazen (🇨🇦), Kevin Bozon, Lilian Garessus, Matteo Romanenghi, Philip-Michael Devos (🇨🇦), Reto Schmutz, Steve Macquat, Thibault Frossard, Ueli Huber


(PostFinance/KEYSTONE/Georgios Kefalas)

Non cambierà di molto la storia per l’Ajoie alla sua terza stagione dalla salita in National League. Nonostante qualche ritocco e l’ingaggio – anche sorprendente – di Christian Wohlwend come allenatore principale, i giurassiani partono di nuovo sulla carta come la formazione più debole del campionato, quella che per prima dovrà guardarsi le spalle dallo spareggio contro il campione di Swiss League in cui Romanenghi e compagni si sono salvati la scorsa primavera non senza un certo spavento.

La difficoltà principale per il direttore sportivo Julien Vauclair risiede in un mercato che non ha abbastanza giocatori svizzeri di livello almeno medio per 14 squadre di National League, con un campo ancora più ristretto dopo la salita del Kloten che ha da subito rappresentato una piazza molto più ambiziosa e appetibile, anche per il suo passato.

Nonostante il paventato aumento del budget, l’Ajoie ha operato sul mercato solo capillarmente e faticando a trovare soluzioni anche sul mercato straniero, affidandosi a un paio di uscite da altre squadre svizzere – Audette e Gelinas – che avevano deluso nella stagione scorsa nelle rispettive ex squadre, Losanna e Berna.

Il compito che Vauclair ha messo nelle mani di Wohlwend non è assolutamente semplice, ma forse si conta proprio sull’esperienza e sul carattere forte dell’ex coach del Davos per compensare qualche differenza in negativo con il resto del campionato, sperando in un piccolo passo avanti che perlomeno non comprometta il torneo dei gialloneri dopo pochi mesi.


ARRIVI
Jannik Fischer (D, Ambrì Piotta)
Noah Patenaude (G, Saint John Sea Dogs)
Joel Scheidegger (D, Friborgo)
Adam Rundqvist (F/D, Turgovia)
Eric Gelinas (D, Berna)
Daniel Audette (F, Losanna)

PARTENZE
Jordane Hauert (D, ritiro)
Jerome Leduc (D, ???)
Martin Bakos (F, ???)
Ian Derungs (F, Bienne)
Anthony Rouiller (D, ???)

STRANIERI
Philip-Michael Devos (F, 🇨🇦)
Jonathan Hazen (F, 🇨🇦)
T.J. Brennan (D, 🇺🇸)
Guillaume Asselin (F, 🇨🇦)
Frederik Gauthier (F, 🇨🇦)
Eric Gelinas (D, 🇨🇦)
Daniel Audette (F, 🇨🇦)


Partendo dal reparto dei portieri, il duo CiaccioWolf ha proposto prestazioni in linea con le attese, con statistiche messe un po’ in difficoltà anche dal reparto difensivo, il peggiore della lega nel proteggere lo slot dagli attacchi avversari. In attesa di vedere all’opera anche il giovane talento Patenaude, i due principali portieri dei giurassiani saranno ancora attesi a una stagione difficile, ma in questo senso in porta risiedono i minori dei mali dell’Ajoie.

Salito in sella dopo l’allontanamento di Filip Pesan, Julien Vauclair durante la stagione scorsa ha soprattutto operato sul sistema di gioco difensivo, ritenuto fin troppo “coraggioso” sotto la direzione del ceco, dovendo far fronte a un tasso tecnico che probabilmente non poteva permettersi certe trame, soprattutto in uscita dal terzo.

Ritiratosi il totem Jordan Hauert, a rinforzare il reparto è arrivato dalla Leventina Jannik Fischer a garantire solidità ed esperienza, mentre sul fronte straniero Eric Gelinas da Berna andrà a sostituire il partente Jerome Leduc. Gelinas non viene da una stagione particolarmente esaltante con gli orsi ma la sua esperienza potrebbe bastare per portare un po’ di stabilità in più, mentre appare interessante l’ingaggio di Adam Rundqvist, svedese dalla licenza svizzera in grado di giostrare sia in difesa che in attacco proveniente dal Turgovia.

Le certezze nel reparto difensivo rimangono quelle di T.J Brennan e Kevin Fey, sperando che Thomas Thiry sappia alzare il proprio livello rispetto a una scorsa stagione quasi disastrosa, ma complessivamente appare certo come il blocco arretrato di Wohlwend sia tra i meno performanti del campionato.



Sul piano offensivo il discorso non cambia molto, anche se perlomeno alcuni tra gli ingaggi stranieri si sono rivelati azzeccati. Devos, Hazen, Asselin e Brennan hanno prodotto dai 31 ai 43 punti in regular season, che sono bottini tutt’altro che scoraggianti. Il problema semmai viene dai giocatori svizzeri, basti pensare che il miglior scorer rossocrociato è stato Thibault Frossard con sole 9 reti e 16 punti in totali.

Perso (direzione Bienne) l’enigmatico Ian Derungs – 37 reti tutte di un colpo a Turgovia in linea con gli stranieri dopo aver concluso le due precedenti a un totale di 7 – non è arrivato nessuno dal mercato elvetico, e questo non fa altro che costringere la squadra a marciare sul posto per un’ulteriore stagione mentre le dirette concorrenti si rinforzano guardando anche al mercato straniero per compensare certe mancanze.

(PostFinance/KEYSTONE/Georgios Kefalas)

Non può essere di certo Daniel Audette in arrivo da Losanna a cambiare gli equilibri sostituendo Martin Bakos. Il fatto è quello di cui si è già discusso, ovvero di un mercato che in Svizzera sembra il gioco delle sedie musicali, dove qualcuno alla fine della canzone rimane sempre in piedi a guardare gli altri, in questo caso l’Ajoie.

Resta difficile a conti fatti immaginare un Ajoie che possa cambiare il suo destino in questa stagione, la squadra nel suo complesso seppur puntellata qui e là appare ancora la più debole del lotto, anche se un Wohlwend al comando potrebbe aumentare la competizione interna e portare alcuni giocatori sopra la propria soglia.

L’ex allenatore del Davos ad ogni modo può lavorare quasi in una botte di ferro, in caso di insuccesso in pochi avrebbero da rimproverargli, mentre anche un piccolo passo avanti sottolineerebbe la bontà della sua scelta. Anche se rimane improbabile pensare che ci sia un’altra squadra fuori da quella dai giurassiani tanto destinata all’ultimo posto.


MIGLIOR INNESTO

Jannik Fischer: Si farebbe presto a puntare su uno dei due nuovi stranieri, fatto sta che il mercato d’importazione risulta molto meno difficoltoso di quello svizzero in generale, figurarsi per una squadra come l’Ajoie. Ecco perché riuscire ad aggiungere una pedina di ottima esperienza ed affidabilità come l’ex biancoblù a fronte della partenza di Hauert in un reparto delicato come quello della difesa è tutt’altro che da sottovalutare nella realtà giurassiana.

ADDIO DOLOROSO

Jordan Hauert: Più di 900 partite con la maglia dell’Ajoie di cui era capitano negli ultimi dieci anni, un traguardo festeggiato con la salvezza della scorsa stagione. Il leggendario difensore dei gialloneri saluta l’hockey giocato all’età di 37 anni lasciando un buco che andrà colmato dai nuovi innesti, ma probabilmente a mancare di più saranno la sua leadership e l’attaccamento alla maglia che ha vestito per tutta la carriera fin da bambino, diventando il vero simbolo dell’Ajoie.

FATTORE X

Christian Wohlwend: Il carattere focoso del nuovo head coach dovrà compensare tante lacune della rosa dell’Ajoie, spingendo i giocatori a non mollare mai la presa nemmeno se la stagione dovesse farsi molto difficile per la squadra. Sul piano tecnico sarà una bella sfida per l’ex Davos, quindi tanto del suo lavoro dovrà concentrarsi sulla motivazione e sulla competizione interna, per cercare di fare un piccolo passo avanti ed evitare un campionato anonimo da concludere con un altro spavento.


La classifica di HSHS

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14. AJOIE

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