Social Media HSHS

Lugano

Non basta il carattere, Lugano sconfitto a Friborgo

La squadra bianconera si fa ribaltare, rimonta due volte e infine cede al Friborgo. Bianconeri discontinui e troppo fragili in box play di fronte ai dragoni

(PostFinance/KEYSTONE/Ti-Press/Pablo Gianinazzi)

Non basta il carattere, Lugano sconfitto a Friborgo

FRIBORGO – LUGANO

7-4

(0-1, 3-2, 4-1)

Reti: 2’28 Gerber (Josephs, Mirco Müller) 0-1, 21’46 Kuokkanen (Gunderson, Mottet) 1-1, 23’43 Gunderson (Jörg, Walser) 2-1, 27’18 Marchon 3-1, 32’40 Thürkauf (Connolly, Alatalo) 3-2, 36’41 Morini (Marco Müller, Andersson) 3-3, 51’13 Mottet (Rask, Bertschy) 4-3, 52’00 Granlund (Arcobello, Marco Zanetti) 4-4, 54’30 Kuokkanen (Gunderson, Mottet) 5-4, 58’09 Schmid (Bertschy, De la Rose) 6-4, 58’50 Sprunger (Kuokkanen, Desharnais) 7-4

Note: BCF Arena, 8’943 spettatori
Arbitri: Kohlmüller, Mollard; Altmann, Huguet
Penalità: Friborgo 1×2′, Lugano 4×2′ + 1×5′ + 1×20′

Assenti: Julian WalkerStephane Patry, (infortunati), Yves StoffelKris BennettLoic Vedova (Ticino Rockets)

FRIBORGO – La parola d’ordine in certi casi deve essere “equilibrio”. E il caso è proprio quello del Lugano, che non è riuscito contro il Friborgo a concentrare e distrubuire in maniera equa le forze da dedicare all’aspetto difensivo, a quello disciplinare e della capacità di fare gioco.

Non è bastato partire subito con il vantaggio di Gerber nei minuti iniziali, il Lugano durante tutto l’arco dell’incontro ha mostrato momenti di ispirazione a vuoti completi, trovando poi il carattere e la forza per recuperare lo svantaggio in due occasioni, senza però riuscire a dare continuità alle cose belle messe sul ghiaccio.

Con quella che dovrebbe essere la formazione tipo di Gianinazzi, con soprattutto il rientro di Carr  il coach bianconero ha potuto schierare sul ghiaccio una squadra completa e più profonda, ed in effetti ne ha approfittato per ribadire la sua filosofia con cambi equilibrati e una distribuzione del tempo di gioco molto omogenea.

Omogeneità che però è mancata sul fronte bianconero a partire dal secondo periodo, quando le tre reti di Kuokkanen, Gunderson e Marchon hanno rischiato di far affondare gli ospiti in maniera molto brusca. Prima compatti e ordinati davanti a Koskinen, i difensori bianconeri si sono riscoperti fragili e pasticcioni – su tutti un Alatalo molto distratto – lasciando che il Friborgo si potesse avvicinare alla gabbia difesa dal proprio portiere con troppa libertà.

La forza del Lugano, più che dal gioco è arrivata dal carattere, con i bianconeri capaci di rimontare fino al 3-3, con il grande merito di non lasciarsi andare in un momento che poteva fare da preludio a una brutta imbarcata.

Il problema per i ragazzi di Gianinazzi è quello di cui si è parlato all’inizio, ossia l’incapacità di trovare l’equilibrio giusto e di non essere riusciti a prendere in mano la partita in maniera definitiva una volta arrivati al 3-3 e al 4-4, pareggi raggiunti con grande forza caratteriale.

Soprattutto sull’ultimo pareggio di Granlund è mancata poi la necessaria disciplina, con quelle penalità che hanno mostrato troppa fragilità da parte dei bianconeri in box play e nel contempo l’incapacità di contenere le folate offensive dei dragoni. Quasi matematici i gol di Kuokkanen e di Schmid per il 5-4 e il 6-4, arrivati con una naturalezza preoccupante in altre due occasioni con l’uomo in più per il Friborgo, quasi come se ogni penalità potesse costare una rete ai bianconeri.

Non ha fatto tutto male il Lugano, anzi, ha saputo rispondere colpo su colpo al Friborgo fino a quel finale gestito male, e si è sempre costruito le occasioni necessarie non solo per rientrare in partita ma anche per rendersi pericoloso a intervalli regolari. Ma spesso non basta questo, la fragilità che Arcobello e compagni hanno denotato nelle situazioni con l’uomo in meno sono da studiare assolutamente finché c’è tempo, ed è imperativo che qualche giocatore torni ad essere decisivo come in passato (Fazzini, per fare un nome), sul fronte offensivo i soliti noti e l’ormai abituale grande prestazione del quarto blocco non possono bastare a lungo.


IL PROTAGONISTA

Janne Kuokkanen: Sempre al centro dell’azione il finlandese si è reso decisivo anche contro il Lugano con una grande prestazione. Autore del fallo che ha inizialmente negato al Friborgo il gol dell’1-1 ha rimediato subito dopo insaccando lui stesso la rete, trovando poi anche il game winning goal nel finale ancora in power play.


Click to comment

Altri articoli in Lugano