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Interviste

Niederreiter: “Il mio obiettivo? Giocare nelle prime due linee!”

ZUCHWIL – Dopo una strepitosa stagione ai Minnesota Wild – 42 punti in 94 partite – coronata dal gol che è valso alla sua squadra il passaggio del primo turno dei playoff contro i Colorado Avalanche, Nino Niederreiter è ancora in attesa di firmare il rinnovo contrattuale con la franchigia di St. Paul.

Nel frattempo, però, abbiamo avuto occasione di parlare con lui a Zuchwill, durante la conferenza stampa di presentazione del videogioco NHL15, che sulla cover svizzera vedrà proprio raffigurato “El Nino”. L’attaccante ci ha raccontato la sua ultima stagione a partire da quella precedente, passata in AHL con i Bridgeport Sound Tigers, farm team dei New York Islanders.

“Durante il lockout, prima che la stagione NHL iniziasse, mi sentivo molto bene in AHL e riuscivo a trovare spesso la via del gol. Questo mi aveva dato la speranza di venir presto richiamato dagli Islanders, cosa che però non è mai successa. A quel punto ero molto frustrato e chiesi la possibilità di essere scambiato, e chiaramente le cose tra il mio agente e New York si scaldarono – ha spiegato NiederreiterÈ stato un periodo duro da affrontare durante la stagione. Fortunatamente poi sono arrivati i Mondiali a Stoccolma, dove abbiamo vinto l’argento. Quello è stato un momento importante per me, nel quale ho potuto mettermi in mostra dopo una buona stagione in AHL. Nonostante la frustrazione, a livello mentale ho imparato davvero molto in quel periodo. Ad ogni modo mi sento ancora oggi molto fortunato ad essere stato draftato dagli Islanders, che resteranno sempre nel mio cuore”.

La passata stagione ti sei decisamente riscattato… Ora qual è il tuo prossimo obiettivo?
“Mi sento in grado di progredire sino ad arrivare in una delle prime due linee in una squadra NHL. Lo scorso anno ho superato la soglia dei 40 punti e sento di poter fare ancora di più se venissi impiegato in uno dei primi due blocchi, cosa successa a volte negli ultimi playoff. Questo ha cambiato anche il mio minutaggio sul ghiaccio, visto che sono passato da 12-15 minuti a 18-20 a partita, sino ad arrivare ai 21 minuti nell’ultimo match contro Chicago”.

È giusto quindi affermare che la prossima stagione sarà la più importante della tua carriera?
“Sì. Ora il mio scopo è naturalmente di ripetere quanto fatto lo scorso anno e migliorarmi. Ho giocato un buon campionato, ma ci sono cose che avrei potuto fare meglio, questo mi permette di sapere cosa fare per progredire. Si tratta di un processo che si ripeterà ogni anno: ora il mio obiettivo è di arrivare nelle prime due linee, ma un anno fa l’intento era quello di giocare il maggior numero possibile di partite nella NHL. Ci sono riuscito giocandone 81 e mancandone solo una a Chicago perchè ero infortunato”.

Ai Wild c’è una rosa con tantissimo talento… Quanto impari dai tuoi compagni?
“Più che imparare credo sia importante vedere come giocatori come Parise oppure Koivu siano sempre i primi ad arrivare alla pista e gli ultimi ad andarsene. Io ho un po’ la stessa mentalità, mi piace essere tra i primi giocatori sul ghiaccio e l’ultimo a tornare negli spogliatoi. Quando sei giovane, se vedi le star comportarsi in questo modo è facile seguire il loro esempio, ed è bello vedere come i nuovi arrivati seguano i leader della squadra in tutto per tutto”.

Ora che ci sono molti giocatori svizzeri in NHL, a volte e difficile per la Nazionale convincere tutti a partecipare ai vari appuntamenti. Pensi che con il passare degli anni  ogni tanto rinuncerai?
“Assolutamente no. Poter partecipare ai Mondiali per la tua nazione dovrebbe essere un onore, e se ne hai la possibilità dovresti sempre andarci…. Poco importa chi sei o se se sei un po’ acciaccato. Questa dovrebbe essere la nostra mentalità ora che è arrivato un nuovo coach”.

 

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