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Lugano

La sconfitta con il Rappi fa solo da attesa verso il derby di play in

Sarà l’Ambrì l’avversario nei play-in del Lugano. Contro i Lakers una partita senza alcun motivo di interesse se non per le riserve schierate da Gianinazzi

(Photobrusca & Luckyvideo)

La sconfitta con il Rappi fa solo da attesa verso il derby di play in

LUGANO – RAPPERSWIL

3-6

(1-2, 2-2, 0-2)

Reti: 0’44 Cervenka (Moy) 0-1, 9’08 Zangger 0-2, 15’18 Tennyson 1-2, 20’49 Noreau (Cervenka) 1-3, 28’11 Wetter (Lammer) 1-4, 31’02 Arcobello (Fazzini, Alatalo) 2-4, 31’58 Thürkauf (Patry, Joly) 3-4, 58’47 Cervenka 3-5, 59’20 Wetter 3-6

Note: Cornèr Arena, 4’469 spettatori
Arbitri: Lemelin, Mollard; Obwegeser, Meusy
Penalità: Lugano 1×2, Kloten 1×2

Assenti: Julian WalkerMarkus GranlundNiklas SchlegelGiovanni MoriniSamuel Guerra (infortunati), Arno SnellmanRoberts CjunskisMikko KoskinenMirco MüllerAlessandro VillaDaniel CarrMarco MüllerJohn Quenneville (sovrannumero)

LUGANO – Per capire come sarebbe stata interpretata questa partita è bastato leggere il line-up messo in pista dal Lugano, con cinque titolari a riposo e diverse riserve schierate sul ghiaccio, tra cui Fatton (Messerli come back-up) e Tennyson, il difensore nordamericano al suo debutto in bianconero.

Aldilà di tutto quello che è stato detto di facciata e non, di una partita che doveva servire per rimettere in carreggiata il Lugano, per fargli riacquisire il carattere (come può un contesto del genere?) o la tranquillità, era abbastanza prevedibile che l’incontro tra i bianconeri e un Rapperswil all’ultimo impegno stagionale si sarebbe trasformato in una sorta di amichevole ferragostana, con poco ritmo, basso ingaggio fisico e una testa che ormai è già ai play-in per una squadra, con la certezza di affrontare un insidiosissimo derby, e alle vacanze per un altra.

E quindi coraggio a quei tifosi che sono scesi alla Cornèr Arena ad assistere a questo incontro, dove a mettersi in evidenza maggiormente sono stati i ragazzi della quarta linea bianconera per quanto riguarda il rendimento generale sull’intero arco dell’incontro, e ovviamente un Rapperswil che ci teneva a salutare i propri tifosi – quei pochi ancora più arditi che hanno affrontato la trasferta in Ticino di lunedì – nella miglior maniera possibile.

Veramente poco da raccontare sul piano tecnico e tattico di un incontro iniziato meglio dagli ospiti, i quali hanno approfittato di un paio di errori della difesa di casa, tra cui l’ennesimo del giovane Hausheer in occasione dello 0-2 (il ragazzo ha potenziale, ma si trova in un momento nerissimo) prima del gol non proprio da esteti di Tennyson, il quale ha risolto in extremis una mischia sulla porta sangallese. E con il passare dei minuti ha potuto dare anche una discreta impressione di sé.

Perlomeno con il passare dei minuti e più precisamente dopo l’1-4 di Noreau che faceva presagire a una serata di quelle veramente pesanti, il Lugano ha cambiato ritmo, rendendo almeno l’incontro più piacevole per il pubblico, grazie anche alle due rapidi reti in successione di Arcobello e Thürkauf che hanno rimesso in discussione l’incontro. Una partita che sul piano dell’esecuzione è rimasta nei canoni della mediocrità e dell’errore facile, ma proprio per il contesto della serata sarebbe inutile stare qui a farne un resoconto preciso e analizzarne gli eventi.

(Photobrusca & Luckyvideo)

Eventi che hanno visto gli unici cambiamenti con il 3-5 e il 3-6 a porta vuota di Cervenka e Wetter al termine di un terzo tempo per un Lugano anche generoso ma ancora troppo impreciso per cercare di risalire la china.

E ora si riparte così, il Lugano è scivolato per colpe proprie in un derby molto insidioso contro l’Ambrì Piotta, quando in poche partite avrebbe avuto un compito piuttosto “agevole” per mettere in cassaforte i playoff, ma se come da obiettivo stagionale l’importante era l’accesso al postseason in qualunque maniera – o la migliore possibile, che poco vuol dire – allora i bianconeri dovranno affrontare i leventinesi consapevoli di avere un potenziale che durante la regular season hanno espresso fino raggiungere le prime cinque posizioni della classifica.

L’idea, forse sbagliata, che viene da fuori è che forse la smania del sesto posto alla fine abbia tradito i bianconeri, ai quali è venuto il più classico dei braccini, l’importante ora sarà ripartire da zero e riprendere un discorso perso negli ultimi dieci giorni e nelle ultime due-tre partite.

E se nessuno sperava in una soluzione del genere, sarà meglio mettersi subito il cuore in pace e che il Lugano accenda i motori a tutta per dare il vero senso a questa stagione e recuperare quello che ha perso a scapito di Davos e Berna con tutto il coraggio e la personalità perduti

Due partite possono durare lo spazio di un respiro, aver timore di un derby può togliere il fiato.


IL PROTAGONISTA

Roman Cervenka: Nel grigiore della serata il topscorer ceco è spiccato per i suoi tocchi di classe e la pattinata elegante, seppure senza dominare come faceva un tempo. Guardarlo giocare anche in una stagione tribolata come questa è stato senza dubbio sempre un privilegio per tutti e vederlo comunque terminare la stagione dei sangallesi con il completo fiammeggiant la dice ancora lunga sull’infinita classe del 38enne.


HIGHLIGHTS

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