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Lugano

Il Lugano ritrova il sorriso abbattendo il Friborgo

La squadra bianconera reagisce alla sconfitta di Losanna dominando la partita contro la capolista. Doppiette per Daniel Carr e Romain Loeffel

Il Lugano ritrova il sorriso abbattendo il Friborgo

LUGANO – FRIBORGO

5-2

(2-0, 2-0, 1-2)

Reti: 13’35 Herren (Arcobello, Boedker) 1-0, 14’44 Loeffel (Carr, Abdelkader) 2-0, 21’54 Carr (Thürkauf, Guerra) 3-0, 34’29 Carr (Thürkauf, Müller) 4-0, 42’21 Mottet (Sprunger, Desharnais) 4-1, 53’10 Rossi (Haussener, Jecker) 4-2, 57’29 Loeffel (Boedker) 5-2

Note: Corner Arena, 5’068 spettatori
Arbitri: Piechaczek, Hungerbühler; Progin, Duarte
Penalità: Lugano 3×2′, Friborgo 4×2′

Assenti: Niklas SchlegelDavide FadaniLoic VedovaTroy Josephs (infortunati), Leland IrvingShane Prince (sovrannumero)

LUGANO – Non era certo felice Chris McSorley dopo le cinque reti subite nel terzo periodo di Losanna, le quali avevano mostrato il lato peggiore dei bianconeri, con il coach che aveva promesso di fare sempre di tutto per lasciarlo il più possibile nascosto.

La reazione era auspicata, non tanto per cercare di rientrare nella corsa al sesto posto – con l’elastico in classifica che rende le cose compilate – ma soprattutto per confermare che quei brutti venti minuti siano stati frutto di una serata storta collettiva e non di un trend da incanalare proprio ora che si è in avvicinamento ai giochi che contano. La risposta è stata immediata e piuttosto chiara da parte del Lugano, con una vittoria per 5-2 contro la capolista Friborgo.

Con Boedker di nuovo in pista e Josephs assente per un colpo ricevuto a Losanna, il Lugano per la sfida al Gottéron ha recuperato anche Herburger, con Abdelkader in seconda linea e il danese che ha ripreso il suo posto in terza.

Che il Lugano avesse voglia di riscatto lo si è capito dai primi istanti, non perché ci si aspettasse grande aggressività, ma bensì per l’ordine e la solidità difensive recuperate, le basi che hanno permesso ai bianconeri di prendersi questo successo. Non solo, ma anche la voglia ritrovata di lottare su ogni disco e di fare continuo forecheck, ad immagine di un Arcobello che a venti secondi dalla fine va ancora a mettere pressione su Jecker davanti a Galley (subentrato a Hughes sul 3-0) sfiorando la sesta rete.

Hanno rovinato un po’ la bella prestazione le due reti del Friborgo, ma solo per pochi istanti è sembrato che gli uomini di Dubé potessero essere in grado di riaprire una contesa che dal 2-0 creato nel giro di un minuto è rimasta in mano saldamente ai bianconeri.

Con la seconda linea in grande spolvero il Lugano ha rovinato i piani della capolista con continue marcature, tanti duelli individuali vinti e tanta copertura degli spazi nei due slot, dove si è decisa la sfida. L’ottimo Fatton è stato protetto bene, il Friborgo si è affacciato alla sua zona di competenza solo a rare folate (solo 7 i tiri dallo slot basso da parte degli ospiti, ben 19 quelli del Lugano praticamente davanti all’area di porta) e il solo DiDomenico è apparso in grado di macinare gioco offensivo, mentre i vari Desharnais, Mottet e Brodin sono stati tagliati fuori.

Il Lugano si è rimesso così in carreggiata e lo ha fatto nel test più difficile contro una squadra che veleggia a memoria quasi incontrastata assieme allo Zugo. Non è la prima volta che i bianconeri dimostrano di fare partite pari o superiori alle prime della classe, nonostante ciò aveva raccolto finora pochissimo contro le top del campionato.

Solo con l’equilibrio di una difesa di nuovo solida, ordinata e “pensante” la squadra di McSorley può pensare di ottenere questi risultati più regolarmente, con l’aiuto di un attacco che comunque continua a funzionare sotto gli spunti di Arcobello, Carr e Thürkauf, le vere punte di diamante di questa squadra, oltre a un portiere capace di riprendersi dopo una serataccia.

Ormai manca poco, sarebbe un peccato perdersi di nuovo proprio alle porte dei giochi che contano, con dei preplayoff che si annunciano insidiosissimi e oltremodo incerti.


IL PROTAGONISTA

Daniel Carr: Gli è bastato un turno di riposo per smaltire le tossine cinesi e ripresentarsi come l’attaccante più pericoloso del Lugano. Imprevedibile e instancabile, il canadese è sempre al posto giusto, e quando la squadra sa trovare spazio nello slot il suo senso del gol lo porta sempre nel posto giusto al momento giusto.


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