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Lugano

Il Lugano ritrova i tre punti e scopre Hudacek

A Rapperswil i bianconeri scendono in pista con diversi rientranti e hanno la meglio per 3-1 sui Lakers. Lo slovacco è decisivo all’esordio con una doppietta

Il Lugano ritrova i tre punti e scopre Hudacek

RAPPERSWIL – LUGANO

1-3

(1-1, 0-1, 0-1)

Reti: 3’56 Djuse (Cervenka, Albrecht) 1-0, 4’24 Hudacek (Arcobello, Boedker) 1-1, 37’00 Hudacek (Nodari, Müller) 1-2, 59’56 Arcobello 1-3

Note: SGK Arena, 3’021 spettatori
Arbitri: Lemelin, Hürlimann; Schlegel, Kehrli
Penalità: Rapperswil 3×2′, Lugano 4×2′ + 1 x rigore

Assenti: Romain LoeffelDaniel CarrNiklas Schlegel (infortunati), Leland IrvingNicolò UgazziRiccardo WerderEvan TschumiTimo Haussener (sovrannumero)

RAPPERSWIL – Presentarsi meglio era veramente difficile per Libor Hudacek. Il nuovo attaccante slovacco del Lugano, arrivato solo lunedì alla Cornèr Arena, si è subito rivelato decisivo per il ritorno alla vittoria del Lugano, con una doppietta da attaccante vero.

Sul ghiaccio sangallese il coach Chris McSorley ha potuto contare non solo sull’ex KHL ma anche su altri tre giocatori che hanno fatto il loro ritorno dall’infermeria, ossia Bertaggia, Herburger e Josephs, oltre a Walker che ha scontato la squalifica contro il Davos.

I bianconeri hanno così finalmente potuto affrontare la trasferta con una squadra finalmente rinfoltita e con quattro stranieri schierabili – quattro attaccanti, in porta è tornato Fatton – anche se in particolare Herburger e Bertaggia sono apparsi ovviamente ancora a corto di ritmo. Linee anche rimescolate per accogliere Hudacek e reinserire i rientranti, con la prima d’attacco composta da Boedker, Arcobello e dal numero 20 slovacco, facendo scalare Fazzini in seconda con Thürkauf e Josephs.

Ed è servito il lavoro proprio di tutti per avere la meglio su un Rapperswil organizzato, sornione e che non gioca più “a tutta” con la testa bassa, ma i Lakers sanno oggi muoversi con senso tattico e del tempo, coinvolgendo tutti i giocatori in un sistema collettivo che sa esaltare le qualità di ognuno.

Vero che a livello tecnico il Lugano è qualitativamente superiore, ma per superare l’ostacolo in rimonta, i bianconeri hanno dovuto sudare e armarsi di pazienza, cercando soprattutto l’accortezza in difesa per abbassare i rischi, ed a farne le spese è stato il ritmo partita, blando per gran parte dell’incontro.

Finché gli ospiti hanno saputo mantenere bassa l’intensità di gioco il Rapperswil non ha trovato molte soluzioni offensive, facendosi vedere (comunque con una certa pericolosità) dalle parti dell’eccellente Fatton solo a fiammate e come conseguenza degli errori bianconeri.

Sono state infatti delle distrazioni e degli errori di posizionamento individuali del Lugano a dare le migliori possibilità al Rapperswil, con qualche uomo sfuggito per vie centrali lanciato dalle retrovie o sul forecheck – come in occasione del rigore fischiato a Wolf – mentre sulla fluidità di gioco e anche con i Lakers in power play il Lugano ha saputo difendersi meglio.

D’altra parte però questo ha limitato di più anche la continuità d’attacco del Lugano per diversi momenti, più impegnato a limitare il gioco avversario che a proporre il proprio in avanti, speculando su quegli errori dei padroni di casa che alla fine sono bastati per assicurarsi i tre punti.

Una vittoria per ripartire che al Lugano può fare un gran bene mentalmente, e che finalmente ridà ossigeno anche alla composizione delle linee. Dai bianconeri ora sarà lecito aspettarsi più propositività nel gioco, evitando di chiudersi troppo come fatto nel finale di Rapperswil che ha portato un po’ di sofferenza, ma su una pista ostica come quella sangallese per ora va bene così, con i tre punti ritrovati, un Hudacek che si presenta come match-winner e un Fatton in formato di lusso. Il resto verrà.


IL PROTAGONISTA

Thibault Fatton: La scelta era tra il portiere e Libor Hudacek, ma se lo slovacco ha anche commesso un paio di errori in gestione del disco, Fatton è stato pressoché perfetto. Gli interventi del portiere bianconero sono stati sicuri, privi di incertezze e alcuni pure spettacolari oltre che difficilissimi, e quando si salva la partita parando in quella maniera un rigore di Cervenka allora c’è poco altro da dire.


HIGHLIGHTS

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