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Lugano

Il Lugano risponde presente con la goleada sull’Ajoie

I bianconeri rifilano sette reti ai malcapitati giurassiani controllando la sfida dall’inizio. Doppietta per Loeffel tra marcatori tutti svizzeri

(PostFinance/KEYSTONE/Georgios Kefalas)

Il Lugano risponde presente con la goleada sull’Ajoie

AJOIE – LUGANO

2-7

(0-3, 1-3, 1-1)

Reti: 3’47 Morini (Boedker, Herburger) 0-1, 10’34 Thürkauf 0-2, 15’18 Alatalo (Riva) 0-3, 22’44 Fazzini 0-4, 33’48 Walker (Traber, Stoffel) 0-5, 36’30 Joggi (Hauert) 1-5, 38’45 Loeffel (Boedker, Herburger) 1-6, 41’21 Loeffel 1-7, 53’46 Frossard (Frei, Rouiller) 2-7

Note: Raiffeisen Arena, 2’843 spettatori. Arbitri Tscherrig, Hungerbühler; Kehrli, Wolf
Penalità: Ajoie 1×2′, Lugano 5×2′

Assenti: Timo Haussener (infortunato), Davide FadaniLoic VedovaSamuel Guerra (sovrannumero)

PORRENTRUY – Era stato chiaro, Chris McSorley, dal suo Lugano pretende di più di quello visto soprattutto contro il Langnau e qualche risposta il coach bianconero può già sfogliarla tra le sette reti rifilate all’Ajoie martedì sera.

Certo è che bisogna fare i conti con il livello dell’avversario, una neo promossa che per buona parte rimane una squadra da Swiss League, ma i segnali McSorley voleva vederli nelle gesta e nell’attitudine dei suoi giocatori, aldilà di chi sia l’avversario.

In questo senso i bianconeri hanno mostrato una determinazione diversa e una concentrazione diversa, perché anche se l’avversario è il più abbordabile della National League le sorprese possono sempre essere dietro l’angolo. Ecco perché il coach canadese deve essere soddisfatto dell’entrata in pista dei suoi giocatori – con di nuovo Carr in pista e Traber come topscorer – finalmente determinati a mostrare la sua superiorità e non lasciare tempo e spazio all’Ajoie di cercare la partenza a razzo.

(PostFinance/KEYSTONE/Georgios Kefalas)

La squadra di Sheehan ha cercato di sorprendere i bianconeri con il ritmo dei primi cambi, ma Arcobello e compagni so sono fatti trovare preparati e oltre ad aver soffocato la partenza dei giurassiani hanno anche trovato la via della rete con regolarità.

Morini, Thürkauf e Alatalo hanno firmato il primo tempo con lo 0-3 parziale che ha subito annichilito i padroni di casa – in alcuni frangenti disastrosi in difesa – pur correndo qualche rischio qua e là causato da proprie distrazioni.

Le migliori occasioni avute dall’Ajoie durante il match sono arrivate infatti in alcuni break causati da errori di posizionamento del Lugano a centro pista (come la seconda rete dell’Ajoie di Frossard) che a volte ha mostrato di essere ancora alla ricerca della fluidità e del timimg giusti.

Alla fine questa partita è di fatto finita con lo 0-4 di Fazzini in shorthand, a poco è servita quella parziale reazione dell’Ajoie subito dopo il gol del numero 17, frenata dalla quinta rete ad opera di Walker. Da quel momento il Lugano si è trovato a gestire un risultato che semplicemente certificava la chiara superiorità in pista che i bianconeri hanno utilizzato furbescamente per forzare – nemmeno troppo in alcuni casi – gli errori di una difesa di casa a volte sul ghiaccio in maniera impresentabile, tradita forse dalla troppa foga di cercare la rete ad ogni costo.

(PostFinance/KEYSTONE/Georgios Kefalas)

Come detto il Lugano ha forzato soprattutto nei primi minuti, a testimonianza della giusta attitudine messa in pista, ma i quasi 70 tentativi di tiro (di cui 40 in porta e la metà direttamente dallo slot basso e area di porta) indirizzati verso Tim Wolf con metà partita passata a gestire la possono comunque dire lunga sulle differenze in pista. Un Lugano che comunque ribadiamo aver visto lavorare bene, con comunque 20 tiri bloccati e tanto lavoro nello slot e dietro la porta di Schlegel, con un Müller esaltatosi particolarmente nel sbrogliare con grande classe e pulizia diverse situazioni potenzialmente pericolose.

Chris McSorley ha avuto buone risposte a quello che chiedeva alla squadra, per attitudine, applicazione, “furbizia” e messa in pratica dell’idea di gioco. Alcune fasi hanno ancora messo in luce come il Lugano debba ancora limare alcune lacune di transizione e di posizionamento senza disco, ma aldilà di tutto questa larga vittoria riporta un po’ di tranquillità alla squadra.

Sette reti, sei marcatori diversi e tutti svizzeri. Mancano all’appello gli stranieri, è vero, ma Boedker ha perlomeno lanciato qualche buon segnale qua e là, Carr è rientrato con la solita grinta e ha lavorato molto anche di “sponda” – il numero 7 è poi rientrato negli spogliatoi nei minuti finali dopo una bastonata in faccia – mentre Arcobello è atteso a più regolarità nella pulizia delle sue giocate e Josephs a più sostanza in un lavoro comunque di un certo peso.

E ora alla Cornèr Arena arriva il Bienne, un test sicuramente interessante per i ragazzi di Chris McSorley.


IL PROTAGONISTA

Giovanni Morini: Chris McSorley aveva chiesto più grinta, determinazione e decisione sotto porta, Morini gli ha portato tutto questo in un solo colpo. L’italiano ha aperto le marcature dopo una manciata di minuti e ha spianato la via ai suoi, continuando a lottare per tutto l’incontro facendosi notare anche come il più intraprendente in attacco con 7 tiri in porta, molti dei quali partiti dalle zone più trafficate dello slot, proprio dove a lui piace farsi spazio


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