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Ambrì Piotta

Il Bienne spegne le emozioni di un Ambrì che deve ritrovarsi

I biancoblù vanno in svantaggio nonostante un buon primo tempo, e poi faticano a trovare la scintilla per cercare la rimonta. Troppo poco le due reti nel finale

Il Bienne spegne le emozioni di un Ambrì che deve ritrovarsi

AMBRÌ – BIENNE

2-5

(0-2, 0-0, 2-3)

Reti: 11’52 Olofsson (Haas, Pokka) 0-1, 14’44 Brunner (Cunti, Rathgeb) 0-2, 40’29 Rajala (Haas, Yakovenko) 0-3, 52’55 Zwerger (Spacek, Pestoni) 1-3, 56’19 Dauphin (Formenton, Lilja) 2-3, 57’05 Haas (Rajala) 2-4, 58’28 Olofsson 2-5

Note: Gottardo Arena, 6’179 spettatori
Arbitri: Lemelin, Piechaczek; Cattaneo, Altmann
Penalità: Ambrì 2×2, Bienne 4×2

Assenti: Daniele GrassiTobias Fohrler (infortunati), Tim HeedDiego Kostner (ammalati), Yannick Brüschweiler (sovrannumero), Valentin Hofer (Bellinzona Rockets)

AMBRÌ – Sta vivendo il suo primo reale momento di difficoltà l’Ambrì Piotta, che nelle tre sconfitte filate degli ultimi giorni – non era mai successo sin qui – ha mostrato delle debolezze che sono state puntualmente punite dagli avversari, ed ora il gruppo di Cereda è confrontato con l’inedito compito di trovare al suo interno gli impulsi necessari per tornare a far funzionare le cose.

Momenti come questi fanno fisiologicamente parte della stagione di ogni squadra – senza andare lontano il Lugano ha spesso intercalato strisce vincenti a serate meno convincenti – ma nel caso dei leventinesi ciò che può preoccupare è la mancanza di quella solidità e compattezza che aveva invece caratterizzato un avvio di stagione al di sopra delle aspettative.

L’Ambrì che è uscito sconfitto dalla partita con il Bienne ha infatti peccato in personalità e determinazione, interpretando al meglio l’inizio di partita sul piano dell’atteggiamento – la voglia di rivalsa dopo l’ultimo weekend era evidente – ma perdendo poi completamente il filo del proprio gioco a risultato di un primo tempo finito con il bugiardo risultato di 2-0 in favore degli ospiti.

“Bugiardo” pensando soprattutto alla mole di gioco, ma di fatto inevitabile se non si sfruttano le parecchie opportunità da gol che si riesce a creare, e nel contempo si concede troppo spazio ad un avversario che ha tra le sue fila giocatori offensivamente molto scafati. Ne è un perfetto esempio l’azione che ha portato al raddoppio di Brunner, capace di battere in velocità Wüthrich e poi Juvonen solamente pochi secondi dopo un’ottima chance non sfruttata sull’altro fronte da Bürgler.

Nei primi minuti Dauphin e compagni hanno evidenziato la giusta mentalità, portando in pista una certa fisicità ed andando diretti sul portiere Säteri, che in varie circostanze è stato ottimo nel contenere gli attacchi avversari.

Il centro canadese nell’occasione ha anche dovuto rivestire il ruolo di blueliner in una seconda unità di powerplay composta da cinque attaccanti vista l’assenza dell’ammalato Heed (defezione che ha portato Virtanen a giocare oltre 27 minuti), ed anche il gioco in superiorità numerica è andato spegnendosi dopo un inizio promettente. L’Ambrì si è infatti ritrovato con l’uomo in più in diversi momenti in cui la sfida avrebbe potenzialmente potuto subire una sterzata, ma l’episodio necessario per far finalmente decollare la partita ha tardato troppo ad arrivare.

Deludente infatti il periodo centrale, in cui è stato di fatto il Bienne a rendersi maggiormente pericoloso, mentre Säteri non ha dovuto fronteggiare praticamente nessuna conclusione impegnativa. In quella fase è stato importante Juvonen, che con alcuni interventi tutt’altro che semplici – in particolare uno in boxplay a metà incontro – ha evitato che la partita sfuggisse davvero di mano ad un Ambrì piuttosto incolore.

In pista con una formazione per alcuni versi inedita – e che in retrovia ha visto debuttare il giovane Aris Häfliger, bravo nei cambi in cui è stato chiamato in causa – Cereda con il passare dei minuti ha mescolato nuovamente le carte per cercare di stimolare una chimica che attualmente sembra mancare, ma il tratto comune dei vari blocchi è sembrata essere una certa frustrazione.

Anche martedì si è infatti visto un Ambrì poco convinto dei propri mezzi e che ha permesso agli avversari di spegnere velocemente le sue emozioni, e per una fetta importante di partita è sembrato che i biancoblù stessero aspettando quell’episodio che avrebbe acceso davvero il loro motore, senza però fare molto per provocarlo.

Si è così dovuto attendere sostanzialmente sino a quando era troppo tardi, ovvero quelle due reti ottenute da Zwerger e Dauphin che hanno rimesso il risultato in discussione, ma l’esperto Gaetan Haas ha velocemente rispedito al mittente le ambizioni di rimonta.

Dopo tre sconfitte consecutive ed altrettante prove che hanno visto varie ombre a livello di prestazione, l’Ambrì è ora confrontato con le sue prime vere avversità della stagione. I diversi cambi di linee ed un’identità – sia di squadra, ma anche pensando al carisma di alcuni singoli – che nelle ultime uscite è andata perdendosi suggeriscono che la squadra di Cereda sta vivendo un momento in cui deve un po’ ritrovarsi.

Il prossimo appuntamento è il derby di venerdì. Se servivano ulteriori stimoli per tornare in carreggiata, non poteva esserci occasione migliore.


IL PROTAGONISTA

Harri Säteri: Il portiere finlandese è stato determinante nel corso di un primo tempo in cui l’Ambrì Piotta avrebbe potuto indirizzare a suo favore la partita, ma gli interventi di Säteri hanno messo le basi per il successo del Bienne. Lo straniero è stato bravo a contenere gli attacchi biancoblù reggendo anche l’urto di una certa presenza fisica nel suo slot, parando una grande quantità di tiri (oltre il 67%) dalla zona calda davanti alla sua porta.


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