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I nuovi volti della NLA 2022/23: lo svedese Robin Kovacs

Lo svedese arriva a Losanna con grandi potenzialità e la volontà di girare pagina ed iniziare un capitolo più sereno della sua carriera

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I nuovi volti della NLA 2022/23: lo svedese Robin Kovacs

 ROBIN KOVACS


Età: 25
Posizione: LW/RW
Altezza: 182 cm
Peso: 84 kg
Tiro: left
Nazionalità: 🇸🇪

Provenienza: Örebro HK (SHL)
Draft: 2015, round 3, 62esima scelta, New York Rangers
Contratto: Tre anni

Offensivo e pericoloso, una peste sul ghiaccio

© aftonbladet.se

Per completare il suo reparto offensivo il Losanna ha individuato nell’ala svedese Robin Kovacs il giusto elemento da aggiungere alla rosa, con il 25enne che arriverà in Svizzera negli anni fondamentali di una carriera con buoni risultati sul ghiaccio ma anche contraddistinta da una certa mancanza di serenità.

L’attaccante spera infatti di aprire un nuovo importante capitolo grazie al trasferimento all’estero e ad un contratto di tre stagioni firmato con i vodesi che, se tutto andrà come sperato, avranno dalla loro un giocatore di spessore negli anni migliori.

Kovacs ha infatti nelle corde la capacità di essere un giocatore da prima linea nel nostro campionato. Un’ala tipicamente offensiva che sul ghiaccio è veloce e diventa una vera “peste” per il suo atteggiamento sempre in faccia agli avversari. Quando è al suo meglio ha inoltre la capacità di unire delle buone mani ad una certa creatività, e nel nostro campionato promette di essere un’arma molto temibile anche in powerplay.

Un’amore di famiglia, ed anche per la vita

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L’hockey è stata una passione che ha toccato Kovacs sin dall’infanzia, quando il padre – anche lui giocatore, ma non ad alti livelli – lo portava per le prime volte alla pista in compagnia delle sorelle. Le prime pattinate arrivano già all’età di quattro anni, e quel ghiaccio che inizialmente incuteva tanto timore diventa velocemente irrinunciabile per il piccolo Robin, che passa le sue giornate sui pattini.

Sin dai primi anni nel Flemingsbergs IK il suo talento è evidente, tanto che quando si trasferisce nel settore giovanile dell’AIK viene spesso schierato con ragazzi più grandi di lui. Proprio per il club di Stoccolma – per cui in famiglia si è sempre fatto il tifo – Kovacs sviluppa un attaccamento sempre più grande, ed il legame diventa indissolubile quando debutta in prima squadra.

Le prime partite in SHL le gioca già all’età di 17 anni, ma l’annata in cui diventa il beniamino dei tifosi è quella targata 2015/16, quando firma 34 punti (21 gol) in 44 partite nel campionato che il suo AIK gioca in HockeyAllsvenskan. Kovacs suggella il suo legame con il club tatuandosi il logo dell’AIK sul petto, facendo già capire all’età di 19 anni di essere un personaggio particolare ed estroso.

In tutto questo su di lui avevano messo gli occhi i New York Rangers, che nel 2015 lo draftano al terzo turno nella speranza di aver trovato un giocatore dalle caratteristiche uniche.

Talento, personalità ma anche tante difficoltà

Grazie alle sue prestazioni in patria e alla selezione da parte dei New York Rangers, il nome di Robin Kovacs diventa sempre più d’attualità, ma si delinea anche un percorso che per il ragazzo di Stoccolma non è tra i più semplici.

All’età di 14 anni a Kovacs vengono infatti diagnosticati dei disturbi da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) e problemi di dislessia. Lo svedese ha raccontato delle sue difficoltà in un’intervista, dove spiega che la sua condizione lo porta ad essere fissato al 100% sui suoi obiettivi per raggiungerli il più velocemente possibile.

“Vedo il tutto come un vantaggio. Mi permette di avere la volontà di allenarmi il più possibile, ed anche sul ghiaccio il mio gioco è caratterizzato da tanta velocità. L’ADHD mi porta ad avere tantissima energia”, ha spiegato.

Negli Stati Uniti passa però solamente una stagione, in cui non lascia il segno ed ottiene solamente 12 punti (ed un bilancio di -27) in 72 partite AHL con gli Hartford Wolf Pack. Dai Rangers allenati da Alain Vigneault non riceve invece alcuna possibilità, e già per il torneo 2017/18 torna in patria per vestire la maglia del Lulea e successivamente dell’Örebro.

Dal suo ritorno mette a segno 170 punti in 249 partite nel massimo campionato svedese, e a Losanna arriverà reduce dalla miglior stagione in carriera con un bottino di 41 punti (21 gol) in 52 incontri (bilancio di +24).

La sua vita subisce però un brusco stop nel giugno 2017, quando è protagonista di un grave incidente stradale ad una velocità che l’inchiesta ha stimato addirittura ben oltre i 200 chilometri orari. Nell’incidente viene coinvolta una seconda vettura ed il tutto risulta nella morte di una persona e nel ferimento degli altri passeggeri. Kovacs viene giudicato colpevole di grave negligenza alla guida.

La sua reputazione viene così segnata in maniera importante. Pochi mesi dopo l’incidente il suo contratto entry level con i New York Rangers viene rescisso e fa ritorno in Svezia, dove trova un buon successo sul ghiaccio ma viene sempre visto con una certa negatività per il suo passato.

“Ho la reputazione di essere una persona incasinata – ha spiegato motivando la decisione di trasferirsi in Svizzera – a causa, tra le altre cose, della tragedia di qualche anno fa. Questo è esattamente ciò da cui voglio allontanarmi”.

Kovacs a Losanna cerca insomma una nuova partenza, e nel frattempo continua ad essere seguito da uno psicologo per gestire meglio la sua impulsività e tornare a concentrarsi su hockey e famiglia. Quella dei vodesi è insomma una bella scommessa.

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