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I nuovi volti della NLA 2018/19: lo sloveno Jan Mursak

Lo sloveno è un attaccante dal talento cristallino, con la sua classe il Berna prova a riportare il titolo nella Capitale

I nuovi volti della NLA 2018/19: lo sloveno Jan Mursak

JAN MURSAK


Età: 30
Posizione: C
Altezza: 181 cm
Peso: 83kg
Tiro: right

Nazionalità: 🇸🇮

Provenienza: Frölunda (SHL)
Palmarès: Calder Cup (2013)
Contratto: 2 anni
Draft: 2006, round 6, 182 overall, Detroit Red Wings

Mani fatate, visione a 360 gradi

Con l’arrivo di Mursak, contemporaneo a quello del difensore svedese Adam Almqvist – i due sono ottimi amici dai tempi dei Grand Rapids GriffinsKari Jalonen ha voluto “europeizzare” un po’ di più il suo Berna, portando nella Capitale elvetica un’ala destra dal grande talento.

Capacità di lettura del gioco in anticipo, visione a tutta pista, playmaker e scorer Mursak è un giocatore completo, dallo stile paragonabile a quello di un certo Glen Metropolit, con un senso two way sviluppato negli anni.

Il 30enne sloveno è oltretutto un grande pattinatore, caratteristica sempre fondamentale per emergere nel campionato svizzero, l’unica sua “pecca” può comunque essere trovata in una costanza di rendimento che a volte subisce un po’ troppi alti e bassi.

Dalla città dello sci ai grandi laghi

Nato a Maribor, città slovena famosa per le sue piste da sci che fanno parte anche del circuito di coppa del mondo, Mursak ha mosso le prime pattinate sul ghiaccio di casa, per passare poi all’età di 17 anni in Repubblica Ceca alla U20 del Ceské Budejovice, rimanendovi una stagione, prima di saltare dall’altra parte dell’oceano.

Scelto nel 2006 sia dai Saginaw Spirit per il draft CHL (1° turno) che dai Detroit Red Wings (6° turno), Mursak completa la stagione a Saginaw – giocando assieme all’ex ginevrino Tom Pyatt – e mettendo a referto 83 punti in 68 partite, secondo marcatore della squadra.

Le prestazioni in CHL non passano inosservate, così i Red Wings gli sottopongono un contratto entry level di tre stagioni, girandolo per il finale di stagione 2006/07 in AHL con i Grand Rapid Griffins. La seguente stagione Mursak la passa ancora in OHL tra Saginaw in Michigan e successivamente a Belleville in Canada, compagno di squadra, tra gli altri, anche di un certo P.K Subban. Cambia la città ma non il rendimento per Mursak, che a Belleville segna sul suo tabellino 62 punti in 52 incontri.

Il momento del grande salto

Descritto dagli scout come un attaccante offensivo con il potenziale per un bottom six di NHL, Mursak vede la sua crescita esplodere in AHL nella stagione 2009/10, appena 21enne.

Autore di 24 reti e 18 assist, lo sloveno si guadagna la fiducia di Mike Babcock per sostituire l’infortunato Danny Cleary nelle fila dei Red Wings, facendo così il suo debutto in NHL la sera del 28 dicembre 2010 contro i Colorado Avalanche, diventando il secondo sloveno della storia a giocare nella massima lega mondiale.

Pochi giorni dopo, precisamente il 10 gennaio 2011, ancora contro gli Avalanche, Mursak trova anche il primo gol in NHL segnando contro Peter Budaj. La stagione successiva, dopo il rinnovo del contratto, parte sotto ottime premesse con la titolarizzazione a Detroit, ma pian piano Mursak perde il posto per una scarsa produttività, sempre chiuso nel top six e con caratteristiche two way ancora poco sviluppate per un bottom six come quello dei Red Wings.

Finisce così la sua annata giocando prevalentemente a Grand Rapids, sempre con buoni risultati. La sfortuna si accanisce però su Mursak a partire da settembre 2011, quando si frattura una caviglia durante il preseason, ed è costretto a saltare praticamente metà stagione, nella quale riesce comunque a giocare 25 partite con i Red Wings, dopo aver ripreso la forma in AHL.

Il lockout maledetto

La stagione 2012/13 è quella dell’ultimo famoso lockout, quindi anche Mursak deve trovarsi un impiego in Europa, precisamente all’Olimpia Ljubliana, all’epoca squadra slovena militante nella EBEL austriaca.

Dopo questa esperienza la NHL riparte per lo spezzone di stagione dopo il blocco, ma proprio nella gara d’apertura Mursak si infortuna alla clavicola e al suo ritorno dopo 14 partite in infermeria lo spazio per lui ai Red Wings è ormai ridotto all’osso.

La franchigia del Michigan lo assegna ancora ai Griffins, con i quali solleverà la Calder Cup assieme all’altro neo bernese Adam Almqvist e, dopo essere stato piazzato sulla lista dei waivers senza che nessuna squadra ne abbia richiesto i servigi, Mursak decide che è ora di una nuova esperienza e di lasciare il Nord America, firmando un contratto in KHL con l’Amur Khabarovsk.

Montagne russe

L’approccio con la KHL è più che discreto per Mursak ma, alle prese con problemi economici, l’Amur Khabarovsk scioglie il suo oneroso contratto dopo tre quarti di stagione, lasciando che si accordi con il CSKA Mosca, dove conclude la stagione senza infamia né lode.

È però dalla stagione successiva che le qualità dello sloveno escono allo scoperto cominciando a produrre punti e in 187 partite con la squadra della capitale mette a segno 42 reti e 75 assist. Dopo tre stagioni e… un quarto a Mosca, Mursak si accasa alla Torpedo di Nizhny Novgorod, ma lascia la squadra dopo sole 13 partite e un assist, accordandosi con il Frölunda grazie anche all’intermediazione dell’amico Almqvist che ritrova così in Svezia.

Dopo 15 partite in SHL in cui ritrova pienamente se stesso – 10 gol e 13 assist in 21 partite – proprio con il difensore svedese al suo fianco decide di arrivare nella capitale svizzera e indossare la maglia degli Orsi.



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