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HSHS Top Ten: i migliori centri della NLA in vista del campionato 2019/20

Con l’inizio della stagione che finalmente si sta avvicinando, ecco i migliori giocatori che vedremo sul ghiaccio a partire dal mese di settembre. La concorrenza è serrata in ogni posizione, oggi diamo un’occhiata ai centri

Il campionato 2019/20 si avvicina a grandi passi, ed il torneo che ci apprestiamo a vivere promette di essere più avvincente che mai.

In vista del primo ingaggio, in calendario il 13 settembre, abbiamo selezionato le individualità di maggior spicco della NLA, con l’obiettivo di individuare quelli che si pensa saranno i migliori giocatori per ogni posizione. Iniziamo con i centri.

10. DAVID DESHARNAIS

© HCFG | Adrien Perritaz

Già passato da Friborgo per il lockout 2012, il quebecois è uno di quei centri “vecchia maniera”, tutta tecnica e visione di gioco sublimi, spettacolari nel fornire assist ma spesso e volentieri in difficoltà nelle situazioni di gioco più fisiche.

Detto questo, il nuovo acquisto del Friborgo è comunque di quelli che portano in dote garanzie tecniche di alto livello e una capacità agli ingaggi superiore alla media, come ha dimostrato anche in KHL.

Desharnais, aldilà di tutto e nonostante il fisico minuto, si è saputo ritagliare un posto da centro in NHL grazie alla sua etica del lavoro e anche se le sue prestazioni sono in calo, il canadese in Svizzera potrebbe essere comunque uno dei migliori playmaker del campionato.

Questo però a patto che come avveniva nei suoi anni migliori, la sua linea venga completata con uno sniper di primo livello (e se si chiama Stalberg vien da dire che meglio di così è difficile fare) e possibilmente con qualcuno di più fisico. Se troverà la sua dimensione – e la motivazione – il 33enne potrà sicuramente essere quella fonte di gioco che Andrew Miller non è stato in grado di garantire dopo la partenza di Roman Cervenka.

9. ROMAN CERVENKA

Quella passata con la maglia degli ZSC Lions è stata probabilmente la stagione più tribolata della carriera del ceco.

Il grave problema di salute che lo ha afflitto – embolia polmonare seguita a una trombosi – lo ha lasciato fuori per metà stagione, ma quando è rientrato ha comunque messo a segno quasi un punto a partita nonostante fosse debilitato fisicamente e la stagione dei Lions fosse compromessa.

Quasi logicamente la dirigenza zurighese non ha voluto correre altri rischi e ha deciso di non rinnovare il ceco, approdato un po’ a sorpresa in quel di Rapperswil.

Per i sangallesi questa è una scommessa sicuramente costosa ma anche molto intrigante. Se la salute darà una tregua a Cervenka, Tomlinson potrà dotarsi di uno dei giocatori più talentuosi del campionato, che porterà un grosso upgrade al centro e nelle situazioni speciali. Perché nonostante tutto, se il ceco si è ristabilito può fare la differenza in qualunque contesto, figuriamoci in un Rapperswil bramoso di mani buone.

8. ANDREW EBBETT

(PPR/Gabriele Putzu)

Già MVP della stagione 2017/18, il duttile canadese ha avuto un leggero calo di rendimento nella passata stagione – ma solo in regular season – forse fisiologico per l’età che avanza, o forse determinato da altri fattori.

Fatto sta che nonostante ciò il 36enne rimane uno di quei giocatori su cui qualsiasi allenatore vorrebbe sempre fare affidamento in ogni situazione. Non è mai spiccato per qualche dote spettacolare, ma anche con il passare degli anni mostra di saper fare tutto sempre nella maniera migliore, come uomo squadra e trascinatore da playoff.

D’altra parte i numeri del postseason scorso stanno lì a dimostrarlo: secondo per numero di assist, primo per quelli diretti, secondo miglior centro agli ingaggi dietro Tanner Richard, primo per ingaggi in zona difensiva con un mostruoso 70,2%.

Gli anni passano e magari la produzione sull’arco dell’intera stagione va in calando, ma quando i giochi si fanno seri Ebbett rimane uno dei centri di riferimento del campionato e uno di quei giocatori che vorresti avere al fianco se ti tremano un po’ le mani.

7. TANNER RICHARD

È l’unico centro svizzero presente nella nostra classifica, ed andrà a collocarsi in un lineup del Ginevra che lì in mezzo presenta sicuramente alcuni nomi interessanti.

Qualcuno nella squadra granata sarà chiamato a sfruttare la propria versatilità e dovrà giocare all’ala – ad esempio Wingels – ma lui resterà sicuramente il perno di una delle prime due linee.

Da quando è tornato da oltre oceano ha firmato 74 punti in 98 partite sull’arco di due campionati, e nell’ultima annata nessuno svizzero ha ottenuto più assist primari di lui, ovvero 22 (a una sola lunghezza da Kubalik, che aveva però giocato un match in più).

Agli ingaggi è stato il giocatore più impiegato del torneo (895 esecuzioni), con un eccezionale tasso di riuscita del 60.56% che lo ha reso il miglior centro di tutta la NLA. Complessivamente ha vinto 542 faceoff, oltre 11 a partita, abilità che avrebbe fatto comodo alla Svizzera al Mondiale ma un’operazione al polso lo aveva messo KO. L’intervento ha però permesso al giocatore di risolvere finalmente un infortunio che si trascinava da due stagioni.

6. GARRETT ROE

Arrivato due anni fa in Svizzera per portare velocità e dinamismo nel lineup dello Zugo, lo statunitense non ha certo deluso e gli ZSC Lions sperano che possa essere uno dei fattori scatenanti per reagire dopo la deludente passata stagione.

Purtroppo la sua annata 2018/19 era stata frenata da diversi problemi fisici che lo hanno limitato a sole 31 partite disputate – tra infortuni alla schiena e una commozione cerebrale – ma questo non gli ha impedito di far registrare la media di un punto ad incontro.

Ha recuperato il tempo perso nei playoff, di cui è stato il top scorer (17 punti in 13 partite) in combutta con il compagno Lino Martschini, che aveva però disputato un match in più. Ha dovuto ingoiare il boccone amaro di vedere il Berna vincere la coppa in Gara 5 mentre lui era infortunato in tribuna, serata a cui ha fatto seguito per lui un’operazione all’inguine la cui convalescenza si è trascinata sino a questo preseason.

5. DUSTIN JEFFREY

Anche la passata stagione tra i giocatori più produttivi del torneo – terzo in termini di punti a partita (1.05), media inferiore solamente a quella di Kubalik e ArcobelloJeffrey rimane tra i centri più forti della lega ed è stato uno dei fattori fondamentali dell’ultima bella stagione del Losanna.

Capace di vincere in media oltre dieci ingaggi a partita – ha ceduto il passo solo a Richard e Slater – ha evidenziato una costanza di contributi impressionante, rimanendo una sola volta in tutto il campionato a secco di punti per più di due partite consecutive.

Le somme dicono che è finito sul tabellino in 35 delle 52 sfide disputate, e per i vodesi purtroppo nei playoff era stato messo KO da un infortunio che gli ha permesso di giocare solamente un match di semifinale. In combutta con il compagno Vermin era stato il miglior marcatore dei quarti, e questo non farà che alimentare la sua fame di andare sino in fondo.

È stato l’attaccante in media più utilizzato del passato campionato con 20’46’’ a partita, ma questo non gli ha impedito di distinguersi ancora per essere estremamente corretto: 12 minuti di penalità sull’arco dell’ultimo campionato ed un totale di 24 nei tre anni passati in Svizzera.

4. MARK ARCOBELLO

Nell’ambito di un roster dalla qualità impressionante ma che al centro ha perso una pedina come Gaetan Haas, lo statunitense Mark Arcobello rappresenterà più che mai una certezza, visto che il livello e la costanza mostrati nei suoi primi tre anni in Svizzera hanno avuto pochi eguali nel resto della lega.

Candidato al premio di MVP della passata regular season – poi vinto da Kubalik – il centro del Berna è stato determinante nei due titoli vinti dagli orsi dal suo arrivo nella Capitale, ed il suo bilancio complessivo ad oggi è di 199 punti in 190 partite di NLA.

Tra i migliori giocatori della NLA agli ingaggi, è finito sul tabellino in 32 delle 49 partite disputate nella passata regular season, fornendo ben 32 assist che lo hanno reso la seconda miglior “spalla” del torneo dopo DiDomenico (36). È inoltre stato il giocatore più decisivo della stagione con sette GWG, primato “bissato” nei playoff (3).

3. MARCUS KRÜGER

© ZSC Lions – Waldemar Da Rin

Due volte vincitore della Stanley Cup e capace di mettersi al collo in carriera anche un oro ed un argento mondiale, così come un argento olimpico, lo svedese Marcus Krüger rappresenta un’operazione di mercato degna degli ZSC Lions, che hanno “fatto leva” sulla presenza di coach Grönborg per portare all’Hallenstadion un giocatore di qualità e quantità.

In pista oltre oceano per oltre 600 partite NHL, Krüger tornerà a giocare in Europa dopo aver lasciato il suo Djurgarden nel 2011, e lo farà portando a Zurigo quella leadership e mentalità vincente che nell’ultimo torneo era un po’ inspiegabilmente venuta a mancare.

In Nordamerica aveva un ruolo prettamente difensivo e queste sue doti i Lions le potranno sfruttare a tutta pista e in boxplay, ma con una posizione da top six e maggiori libertà sul ghiaccio dovrebbe anche ritrovare quelle abilità da playmaker che in NHL erano rimaste un po’ soffocate dalle circostanze.

2. RYAN SPOONER

Una delle prime mosse di Hnat Domenichelli in qualità di DS del Lugano ha rappresentato anche il colpo più sorprendente del mercato estivo, con l’arrivo alla Corner Arena di un giocatore che solamente un anno fa sembrava impossibile immaginare in qualsiasi altra realtà che non fosse la NHL.

Al termine di una stagione complicata in cui ha vestito quattro maglie diverse – venendo anche relegato in AHL – senza mai trovare il contesto giusto in cui tornare al livello mostrato con i Boston Bruins, Spooner ha deciso di “staccare” per una stagione rilanciandosi nel campionato svizzero.

Il Lugano avrà così a disposizione un giocatore – versatile, ma che inizialmente verrà impiegato al centro – con il potenziale per dominare la lega, questo se il canadese saprà davvero mostrarsi rinvigorito dal cambiamento di realtà.

Spooner porterà al servizio di Kapanen una tendenza a dare il meglio quando gli vengono riservati compiti prettamente offensivi, e con meno pensieri da dedicare al backcheck e il maggiore spazio a disposizione nelle piste europee ci si aspetta da lui un importante impatto offensivo.

1. JAN KOVAR

A lungo rincorso da diversi club svizzeri ed infine arrivato a Zugo, il ceco Jan Kovar promette di essere uno dei giocatori più spettacolari del prossimo campionato, grazie a dei numeri in patria e soprattutto in KHL da capogiro.

Il giocatore si andrà a collocare in una rosa dal potenziale offensivo altissimo e si prenderà indubbiamente il ruolo di primo centro sin dal principio. Vincitore di due Gagarin Cup e di parecchi riconoscimenti individuali in KHL, Kovar ha tentato di raggiungere il sogno della NHL la passata estate, ma i suoi brevi periodi con Islanders e Bruins si sono rivelati essere una delusione.

L’ambizione nordamericana lo ha però portato a perdere peso aumentando velocità ed esplosività, processo che gli ha permesso di “smussare” uno dei suoi pochi punti deboli, ovvero quello del pattinaggio. Alla Bossard Arena porterà dunque un pacchetto completo, con delle spiccate abilità di playmaking e un tiro da sniper, unite ad una comprovata abilità agli ingaggi.

Con alle spalle un campionato ceco da protagonista nel suo Plzen ed un Mondiale in cui è stato tra i migliori della rappresentativa allenata da Milos RihaKovar è uno dei giocatori più attesi per l’imminente stagione.


MENZIONI SPECIALI

Marco Müller (Ambrì Piotta): La progressione di cui si è reso protagonista dal suo arrivo in Leventina è stata eccezionale e, con i passi avanti che sta facendo agli ingaggi, sta diventando sempre più un centro completo e di grande sostanza. Sarà anche quest’anno il perno della prima linea dei biancoblù, con cui dovrà confermarsi tra i più produttivi nel suo ruolo nonostante la partenza di Kubalik.

Cody Almond (Losanna): Passato dal Ginevra al Losanna, Almond è reduce da una stagione di 29 punti sull’arco di 40 partite. Frenato di recente da alcuni problemi alla schiena, se in forma è un centro completo ed efficace in entrambe le zone della pista, con anche una buona percentuale agli ingaggi.

Eric Fehr (Ginevra Servette): Il canadese sarà uno dei nomi intriganti del prossimo campionato, un centro possente che può essere usato anche all’ala e che –  da grande lavoratore – ben si sposa con la filosofia del club granata. Dotato di un polsino potente e preciso, in un ruolo da top six potrà tornare ad esprimersi in situazioni che in NHL gli erano precluse da un ruolo più difensivo.


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