
ZURIGO – Jesper Fröden è stato l’eroe della seconda sfida di finale che ha permesso allo ZSC di portarsi sul 2-0 contro il Losanna. Lo svedese in questi playoff non sta segnando tantissimo, ma i suoi pochi gol sono sempre importanti, come appunto quello ottenuto al supplementare per il punto decisivo del 3-2.
“Sì, tengo le reti per il momento del bisogno (Fröden ride ndr). Più seriamente, sono veramente contento, avevo avuto delle buone occasioni già durante i tempi regolamentari, finalmente alla fine il disco è entrato”.
Che sensazione si prova quando si segna un gol del genere in un overtime di una finale?
“È fantastico, farlo poi qui davanti ai nostri tifosi è un grandissimo feeling, sono veramente contento per i fans e per l’intera squadra”.
La tua rete è stata davvero frutto di una gran bella combinazione in una situazione di 3 contro 2…
“Siamo usciti bene dalla nostra zona difensiva. Grant è stato poi bravissimo a trovare un passaggio per Weber, ha impresso una grande angolazione, d’altronde lui questi passaggi li sa fare, è uno dei più bravi della lega in questo tipo di esercizio. Una volta che Weber ha avuto il possesso del disco ho sperato che me lo passasse, mi trovavo in una delle mie posizioni preferite per andare al tiro”.
Avevi già avuto prima diverse chance per segnare, hai dato l’impressione di essere veramente affamato di reti…
“Sono arrivato vicino in un paio di circostanze alla rete, spesso il disco era nell’aria e non l’ho mai colpito a dovere. Mi sa che devo cominciare a fare della pratica di baseball. È però importante essere sempre nella posizione giusta, prima o poi il disco entra”.
C’era Roger Federer in tribuna, sicuramente avrà apprezzato il tuo gesto tecnico sul gol…
“Spero. C’era una grande atmosfera alla pista ed è davvero divertente che un’icona come Federer fosse presente, ha avuto una carriera semplicemente favolosa”.
Tu giochi a tennis?
“Lo seguo, ma non posso definirmi un buon giocatore, mi piacerebbe essere migliore. Mi piace però molto seguire i tornei”.
Torniamo all’hockey. Gara 2 è stata una partita più difficoltosa per voi rispetto alla prima, come mai?
“Non lo so. Forse in questo secondo match non abbiamo capitalizzato i powerplay, se avessimo segnato in quelle circostanze sarebbe forse stata un’altra partita. È stata così una contesa equilibrata, credo però che nel secondo e nel terzo tempo abbiamo comunque disputato un buon match, mentre nella prima frazione non siamo entrati bene in materia”.
La seconda sfida è apparsa anche più carica di emozioni rispetto alla prima…
“Forse c’è stata qualche battaglia in più, d’altronde il risultato era più equilibrato”.
Cosa ti aspetti sabato da Gara 3?
“Credo che il Losanna davanti al suo pubblico scenderà subito sul ghiaccio con tanta energia e carica. Noi dovremo chiudere il libro, dimenticare quanto successo finora. Sarà importante arrivare pronti e con le batterie piene, essere costanti e giocare il nostro sistema. Così facendo diventa difficile batterci”.
Toglici un’ultima curiosità. Durante i playoff sei diventato “famoso” per il tuo autogol contro il Davos a porta vuota, mentre era in corso una penalità differita contro i grigionesi. Quando hai potuto iniziare a ridere di quanto accaduto? Dopo la partita vinta?
“È stata una situazione comica. Era la prima volta che succedeva a me, avevo però già vissuto questa circostanza in due altre volte nel corso della mia carriera. Ho provato una giocata e il disco è terminato dall’altra parte della pista in fondo alla nostra porta. C’è stata un pizzico di sfortuna, ma è importante non prendere queste cose troppo sul serio, shit happens”.
