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Ambrì Piotta

Ambrì generoso a Losanna, ma con le assenze sono usciti i limiti

Non è stato un brutto match contro dei vodesi apparsi battibili, ma davanti l’assenza di Spacek ha rotto equilibri e reso poco pericolosa la fase offensiva

(PostFinance/KEYSTONE/Cyril Zingaro)

Ambrì generoso a Losanna, ma con le assenze sono usciti i limiti

LOSANNA – AMBRÌ

4-1

(2-0, 0-1, 2-0)

Reti: 15’04 Raffl (Fuchs) 1-0, 19’48 Riat (Fuchs, Raffl) 2-0, 35’04 Kneubuehler (Pezzullo) 2-1, 44’54 Riat (Pilut) 3-1, 59’32 Raffl

Note: Vaudoise Arena, 9’150 spettatori
Arbitri: Hebeisen, Kohlmüller; Steenstra, Stalder
Penalità: Losanna 2×2, Ambrì 3×2

Assenti: Benjamin ConzInti PestoniDominic Zwerger (infortunati), Kilian Zündel (sovrannumero), Alex Formenton (congedo), Tobias Fohrler (squalificato), Michael Spacek (ammalato)

LOSANNA – È stata una partita per certi versi particolare nel suo sviluppo quella che ha visto l’Ambrì Piotta arrabattarsi per 60 minuti alla ricerca delle giuste combinazioni per venire a capo di un Losanna più forte ma non irresistibile, ed alla fine è mancato qualcosa per strappare ai vodesi almeno un punticino.

L’assenza dell’ammalato Spacek è andata a sommarsi a quelle di Pestoni e Zwerger, costringendo di fatto i biancoblù ad improvvisare dei nuovi equilibri che hanno funzionato solo in parte, il tutto in casa della terza in classifica. In termini complessivi l’Ambrì non ha comunque disputato una brutta partita, ma ha pagato a caro prezzo i tre powerplay concessi al Losanna ed è stato limitato da un gioco offensivo un po’ monocorde.

D’altronde dover rinunciare agli elementi già citati – il ceco in particolare – significava vedersi privati di una dose importante di tecnica e creatività, andando anche a rompere vari terzetti offensivi che nelle ultime uscite avevano dimostrato di aver trovato una bella alchimia.

(PostFinance/KEYSTONE/Cyril Zingaro)

Ne è così nata una partita in cui la manovra corale ha evidenziato le giuste intenzioni – ad eccezione del finale di primo tempo ed un frangente del secondo – ma anche delle difficoltà ad impegnare per davvero l’attento Connor Hughes.

I limiti dell’attacco ospite sono venuti a galla già nella prima frazione, quando l’Ambrì è riuscito quasi immediatamente a stabilirsi in zona offensiva con un buon ciclo del puck, rendendo però troppo facile la vita al portiere avversario quando si trattava di andare al tiro.

La tendenza si è confermata sostanzialmente per tutto il match, con alcune azioni che sono state sì pericolose ma che raramente hanno costretto il portiere avversario a spostarsi nella sua gabbia, rendendo così le conclusioni di facile lettura. Peccato, perché la sensazione era quella di trovarsi di fronte ad un Losanna battibile se si fosse riusciti ad affondare i colpi nel momento giusto, ed invece questa caratteristica è stata fatta propria dai vodesi.

Già nel primo tempo gli uomini di Ward hanno infatti approfittato di entrambe le penalità leventinesi, ed in particolare la seconda rete era evitabile visto il pasticcio combinato prima da Juvonen e poi da Virtanen. L’episodio è stato sicuramente amaro, anche perché arrivato a 12 secondi dalla sirena.

Nel periodo centrale si è però vista la volontà di reagire dei leventinesi, a cui è forse mancato un po’ di mordente nello slot per rendere più concreto il proprio cambio di marcia. Il gol è così arrivato da uno spunto personale di Kneubuehler – sicuramente il miglior biancoblù in pista – ed in questa fase Cereda ha anche cominciato a modificare le sue linee.

(PostFinance/KEYSTONE/Cyril Zingaro)

Poco ispirate infatti le prestazioni di Eggenberger e Hofer, entrambi chiamati ad occupare il ruolo di ala nelle prime due linee, ma nel terzo periodo sono stati relegati nel quarto blocco per promuovere – con merito – Douay con Heim e Kneubuehler. Kostner ha invece fatto da centro a De Luca e Dauphin.

Delle dinamiche non semplici da sviluppare a partita in corso, soprattutto ora che si avevano alle spalle alcune partite con segnali positivi e continuità in questo senso. Con il passare dei minuti si è così capito che l’Ambrì non avrebbe portato sul ghiaccio molti altri argomenti rispetto a quelli dei primi due tempi, e quando Riat ha infilato il 3-1 – su azione di transizione in powerplay che ha sorpreso anche Juvonen, venerdì non brillantissimo – la partita era oramai decisa.

Da un certo punto di vista resta un po’ di rammarico per l’Ambrì Piotta – anche pensando alle sconfitte di Langnau e Bienne – ma le assenze hanno impattato in maniera evidente la fase offensiva. Buona la seconda partita di McIsaac, anche stavolta abbastanza pulito nel suo gioco e con qualche impulso in più anche davanti, ma i leventinesi devono sperare di tornare ad avere una mano in più nel reparto offensivo il prima possibile.


IL PROTAGONISTA

Johnny Kneubuehler: In un match in cui sul fronte offensivo è mancata sicuramente un po’ di dinamicità, il numero 11 ha saputo distinguersi proprio in questi termini, trovando una bella rete e stimolando in maniera continua il gioco della propria linea. A livello d’impatto anche a lui è mancata un po’ di concretezza, ma ci ha provato più di tutti come testimoniano anche ben cinque tiri in porta.


HIGHLIGHTS

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