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Ambrì Piotta

L’Ambrì commette troppi errori, il Friborgo vince con merito

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friborgo

FRIBORGO – AMBRÌ

4-2

(2-1, 1-1, 1-0)

ambri
Reti: 3’19 Park 0-1, 9’40 Plüss (Sprunger, Kamerzin) 1-1, 14’37 Monnet (Mauldin) 1-1, 25’09 Bykov (Sprunger, Kamerzin) 3-1, 38’18 Steiner 3-2, 52’34 Mauldin (Hagman, Dubé) 4-2

Note: BCF Arena, 6’700 spettatori. Arbitri: Prugger, Stricker; Espinosa, Kohler

Penalità: Friborgo 6×2′, Ambrì 6×2′ + 1×5′ (Park) + 1×20′ (Park)

FRIBORGO – L’Ambrì torna da Friborgo battuto per 4-2, al termine di una partita dominata largamente da una formazione burgunda che è stata capace di sfruttare al meglio le tante lacune evidenziate dalla retroguarda leventinese. I biancoblù ci hanno infatti impiegato troppo a ricordarsi quale fosse il loro stesso gioco e a realizzare che i playoff sono una dimensione completamente nuova, dove certi errori si pagano a carissimo prezzo e commetterli più e più volte nell’arco dello stesso match si trasforma in una condanna.

IMG_1493(© Omar Cartulano)

I ragazzi di Pelletier hanno però sicuramente subito la pressione della situazione in cui si sono trovati, in una BCF Arena caldissima e nella quale hanno sbagliato anche le cose più semplici. Mentre il Friborgo attaccava, i leventinesi hanno dovuto “resettare” e partire dai fondamentali, cercando di ridurre al minimo uscite dal terzo laboriose e realizzando che se non si renderà ermetico lo slot, si potrà andare ben poco lontano.

All’Ambrì gara 1 è servita da lezione fondamentale – quasi necessaria – ed i giocatori scesi in pista hanno sicuramente realizzato gli errori commessi e poi provato a porvi rimedio. Quando questo processo è iniziato la partita era già forse sfuggita di mano – perlomeno per la sua inerzia, dato che il risultato è sempre stato alla portata – ma indubbiamente i biancoblù hanno tanto materiale su cui riflettere ed impostare l’incontro di giovedì.

Presentatisi con Schaefer in porta e Williams in tribuna (oltre ad El Assaoui, escluso da Pelletier per il suo scarso impegno in allenamento), l’Ambrì ha iniziato a spron battuto il match, mettendo subito Conz sotto grande pressione e sfiorando la rete già nei primissimi secondi…. Rete che è arrivata dopo solamente 3 minuti, quando Park ha messo un puck nello slot che ha portato ad un’autorete, grazie anche alla presenza di Giroux.

IMG_1598(© Omar Cartulano)

Più passavano i minuti e più il Gotteron è diventato padrone del ghiaccio, tanto da far apparire il gol del pareggio di Plüss in powerplay quasi scontato. Ben più grave è stato invece il 2-1 siglato poco dopo da Monnet, che ha messo in grande evidenza i due più grandi problemi che hanno afflitto l’Ambrì Piotta: i tanti rebound concessi da Schaefer ed una copertura difensiva mal posizionata e timorsa.

Ne è stata un chiaro esempio l’azione che quasi ha portato al 3-1 locale sul finale di primo periodo, quando un passaggio ha tagliato completamente in due il terzo difensivo leventinese, mettendo in imbarazzo un Nordlund in grande ritardo. Proprio il gigante finlandese è stata l’immagine di una squadra che non è riuscita ad esprimersi sui suoi livelli, fattore questo che deve però fare ben sperare in vista di giovedì, quando si avrà l’opportunità di impattare la serie se si saprà anche portare il proprio gioco perlomeno allo “standard” stagionale.

Un episodio che ha indubbiamente segnato l’incontro è stata la penalità di partita rimediata da Richard Park, reo di aver colpito con il bastone un avversario a gioco fermo. La decisione arbitrale è stata forse troppo severa – diversi gli episodi che non hanno convinto, su entrambi i fronti – ma il numero 27 avrebbe nell’occasione dovuto mostrare più calma e saggezza, pensando alle conseguenze del suo gesto. Da condannare anche l’aggressione di Ngoy che, dopo aver colpito ripetutamente al capo Park, meritava anche lui una bella doccia anticipata.

IMG_1391(© Omar Cartulano)

Con una prima linea da reinventare, ed un Mieville non al meglio per potersi prendere a carico la prima linea, il gol arrivato poco dopo firmato da Bykov pareva chiudere i giochi anzitempo. Anche in questo caso il gol è arrivato su rebound e – soprattutto – a causa di un brutto errore di posizionamento, con tutti i giocatori biancoblù a coprire solamente una zona del terzo difensivo. Errore tanto evidente quanto probabilmente dettato dal contesto, dato che ben raramente in regular season l’Ambrì si era fatto cogliere tanto impreparato e con tanta frequenza.

D’altro canto, però, nemmeno il Friborgo è stato autore di una partita perfetta e, anzi, è andato in netta difficoltà in quei momenti in cui i biancoblù hanno saputo ritrovare solidità e fiducia nei propri mezzi. Gli errori degli avversari vanno infatti provocati e, in un raro momento di pressione, ecco che Helbling ha perso un incredibile disco davanti a Conz, su cui è piombato come un falco Steiner, che ha insaccato il 3-2. Per il numero 77 tornare a “timbrare il cartellino” potrebbe essere importante, nell’ambito di una seconda linea ricostruita e che ora deve tornare a carburare.

Negli ultimi scampoli di periodo centrale e nei primi di quello conclusivo l’Ambrì ha poi dimostrato di saper giocare e di non essere inferiore al Friborgo. Gli uomini di Kossmann non sono apparsi poi tanto spavaldi quando l’Ambrì ha iniziato ad installarsi con discreta costanza nel terzo avversario, sfiorando anche il pareggio in un paio di occasioni. Purtroppo un fallo evitabile di Gautschi ed il conseguente powerplay hanno portato al 4-2 conclusivo, con il tiro di Mauldin che è arrivato ancora da uno slot lasciato scoperto.

IMG_1537(© Omar Cartulano)

L’Ambrì si è così reso protagonista di un incontro dai due volti ma in buona parte dominato dal Friborgo, che ha sicuramente meritato il vantaggio nella serie. Ci sono però sufficienti motivi per essere positivi, perché gli errori commessi chiamano in causa alcune componenti basi del gioco di Pelletier che, nonostante abbiano tremato pericolosamente a Friborgo, se sistemate a dovere dovrebbero ridurre di molto gli argomenti offensivi degli avversari.

Per riuscire ad avere la meglio in gara 2, però, il fattore fondamentale la giocherà la fiducia nei propri mezzi e la capacità di giocare semplice e in maniera. Alla Valascia i leventinesi avranno bisogno dei loro leader, come un Reichert che già martedì ha fatto valere il peso della sua grande esperienza, oppure un Duca che non ha mai mollato un centimetro. Se l’Ambrì riuscirà a gestire la pressione di una partita molto importante nell’economia della serie, indubbiamente avrà le sue possibilità di presentarsi a Friborgo sabato sull’1-1.

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