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Lugano

5 spunti da Lugano: ci siamo anche noi, l’uomo venuto dal freddo e l’imprevedibile, bestia nera

(Photobrusca & Luckyvideo)

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


1. Ci siamo anche noi!

(Photobrusca & Luckyvideo)

Da ormai qualche partita a tenere banco in casa Lugano è il rendimento eccezionale della linea di Thürkauf, Carr e Joly, con i tre mattatori anche della sfida in quel di Bienne grazie alla doppietta del topscorer e al game winning goal del numero 88.

A fermare però il lanciatissimo Friborgo ci sono messe anche le terze linee, con la prima rete stagionale di Zanetti dopo il bel assist di Cjunskis e il raddoppio di Verboon, confezionato dal grandissimo suggerimento di Fazzini.

Inoltre diversi dei più giovani sono stati mandati sul ghiaccio a contenere l’assalto finale del Gottéron, anche in 5-contro-6, a riprova che la fiducia nei loro confronti è totale, e che loro stessi stanno cogliendo alla grande l’opportunità data da tutte le grandi assenze del momento.

2. L’uomo venuto dal freddo

Nato in Quebéc e passato dalla Finlandia, forse Michael Joly doveva ancora acclimatarsi alle temperature decisamente più miti del Ticino, per questo il numero 88 non l’avevamo mai visto sorridere o festeggiare più di tanto dopo una rete segnata.

Questo fino a domenica almeno, quando dopo la sua rete e quella di Joey LaLeggia si è lasciato andare a due larghi sorrisi e festeggiamenti come non aveva ancora fatto. Il morbido tepore di questa domenica di ottobre luganese lo avrà scongelato un po’, dopo gli anni passati in posti decisamente più freddi, l’importante è che la freddezza la mantenga sotto porta.

3. Tutti hanno la loro bestia nera

(Photobrusca & Luckyvideo)

La scorsa stagione, dopo aver subito due pesanti sconfitte per 7-4 e 6-1 durante la regular season, il Lugano si è sbarazzato del Gottéron in due soli incontri durante i preplayoff.

In questa nuova annata i ragazzi di Gianinazzi non hanno atteso di venire prima battuti dalla squadra di Dubé, infliggendo a Berra e compagni le sin qui uniche sconfitte da zero dall’inizio di stagione, fermandone la corsa dopo nove vittorie consecutive. Come si dice in dialetto, prima o dopo tutti incontrano “quel dal furmagg”, e in questo caso non era certo fondue.

4. Migliore significa imprevedibile

(Photobrusca & Luckyvideo)

L’ultima rete di Luca Fazzini risale alla vittoria contro il Ginevra, da lì fino ad oggi il numero 17 ha infilato quattro assist in cinque incontri, tra cui il bellissimo “no look” per Verboon nella sfida casalinga contro il Friborgo.

Fuori dalle situazioni di powerplay Fazzini è diventato un giocatore diverso, più propenso a gestire il disco e a smistarlo ai compagni, giocando molto negli angoli e dietro la porta. Questo significa aver fatto un passo avanti nel rendere meno prevedibile il proprio stile di gioco, mantenendo però quelle situazioni in cui utilizzare le proprie migliori caratteristiche e sfruttando anche il resto del cambio a favore della squadra.

5. Inaspettatamente salutare

(JustPictures)

All’ingaggio di Jesper Peltonen da parte del Lugano, in pochi sapevano che il direttore sportivo Hnat Domenichelli aveva fatto un ottimo colpo per il reparto arretrato, moltissimi avevano sottovalutato un difensore che già a Kloten risultava il migliore della squadra in contenimento uno contro uno e nelle uscite pulite dal terzo.

Ad oggi il figlio d’arte è un punto fermo della difesa bianconera, tanto che Luca Gianinazzi gli ha affiancato Joey LaLeggia (“togliendolo” dalle mani dell’amico Mirco Müller) per dargli ancora più equilibrio, e piano piano anche il numero 16 sta trovando più sicurezza nel suo gioco, senza strafare ma mostrando sicuramente più fiducia nelle giocate e limitando di molto gli errori difensivi. Quanto può far bene un compagno ordinato.

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