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Lugano

5 spunti da Lugano: salto da vertigini, sorrisi amari, chi ben comincia, giovani come l’acqua

(PostFinance/KEYSTONE/Martial Trezzini)

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


1. Sorrisi amari

Il ritorno di Chris McSorley a Ginevra per la prima volta da avversario ha suscitato nel coach bianconero sentimenti contrastanti, ma venti anni alla guida totale di un club portato dalla NLB ai vertici del massimo campionato svizzero non si dimenticano certo.

Non lo farà mai il canadese e non l’ha fatto il pubblico di Les Vernets, dimostrandolo quando il suo ex condottiero è entrato in pista e, anzi, appena è sceso dal bus che trasportava la squadra bianconera diversi tifosi lo hanno atteso sul piazzale. Tutti gli addetti ai lavori, fotografi e persino la mascotte “Calvin” lo hanno atteso per un abbraccio e lui ha dispensato sorrisi e saluti a chiunque anche dalla panchina mentre i suoi ragazzi scendevano in pista per il warm up.

Alla fine del match il lungo applauso del pubblico rimasto ha commosso anche lui, ma questo non gli ha tolto l’amarezza per l’assenza di un gesto ufficiale da parte del club granata, che è immerso in una vertenza finanziaria proprio contro il suo ex coach. Comprensibili le posizioni sui due fronti, ma quando ci sono di mezzo certe diatribe è difficile lasciarsi andare ad abbracci spontanei, per quanto lunga e appassionata sia stata la storia d’amore.

2. Déjà-vu

L’assoluto protagonista della sfida tra Lugano e Bienne di venerdì è stato logicamente Damien Brunner, l’ex attaccante bianconero che ha affossato il Lugano in una serata scatenata. Il 35enne ha di fatto spaccato il match con un hat-trick e un assist, contribuendo al massimo alla vittoria per 5-3 alla Cornèr Arena del suo Bienne.

E indovinate un po’ quando Brunner ha potuto firmare l’ultimo hat-trick prima di venerdì sera? Era il 30 novembre 2018, ma non è il quando che conta, semmai le coincidenze. Era un venerdì sera pure quello, si giocava alla Cornèr Arena anche quella partita con il Lugano ad ospitare il Bienne e Damien Brunner ha messo a segno quell’hat-trick che si è sommato anche quella volta a un assist.

Ma la partita? È terminata pure con una vittoria dei seeländer, ma stavolta “solo” con un 3-4 in favore degli ospiti. Azzeccare pure il risultato preciso sarebbe stato quasi inquietante.

3. Chi ben comincia… è oltre la metà

Ha suscitato interesse l’ingaggio di Calvin Thürkauf da parte del Lugano ma, come spesso capita con giocatori che hanno passato diverso tempo all’estero, non tutti conoscevano le qualità dello svizzero-canadese. Complice è stata anche la stagione difficile che il 24enne ha passato a Zugo prima di firmare con i bianconeri, faticando a trovare spazio nei primi blocchi prima a causa di una preparazione fatta solo a metà e poi restando fuori praticamente mezza stagione per una frattura alla gamba.

Il suo bottino di punti si è quindi limitato a 3 gol e 2 assist in 22 partite, ma in queste prime settimane con il Lugano i suoi numeri parlano dello stesso numero di reti (3) e di 1 assist in sole cinque sfide giocate. Il biglietto da visita è cambiato in fretta.

4. Un salto da vertigini

Un po’ tutti a Lugano, tifosi, giornalisti e magari anche compagni di squadra, stanno scoprendo le qualità del giovane Yves Stoffel. Il ventenne figlio di Ivo Stoffel (sedici stagioni tra LNB e LNA) si è scavato uno spazio importante nella squadra bianconera, dapprima trovando posto in rosa durante il preseason, nelle ultime settimane addirittura meritandosi il posto nella prima linea offensiva accanto a Luca Fazzini e Mark Arcobello.

Il posto nel top six sarà sicuramente provvisorio vista l’assenza di Daniel Carr, ma già meritarsi quello spazio non è roba da poco, figurarsi pensando a salto fatto nel giro di cinque mesi, passando dal terzo o quarto blocco dell’EVZ Academy al primo del Lugano di Chris McSorley.

5. Giovani come l’acqua

(PostFinance/KEYSTONE/Martial Trezzini)

Nella partita di Les Vernets contro il Ginevra, Chris McSorley ha deciso di lasciare a riposo Niklas Schlegel, affidando la porta a Thibault Fatton e Davide Fadani. I due giovani portieri mai erano partiti assieme sul foglio partita prima di venerdì, quando sommando l’età di entrambi si è arrivati a 39 anni in totale.

L’ultima volta che i bianconeri hanno iscritto sul foglio partita una coppia di portieri così giovani correva l’anno 2013 quando, in un back-to-back tra Lugano e Friborgo di metà ottobre, a causa di diversi infortuni fu chiamato dagli Elite il 17enne Alan Davis ad affiancare l’allora 19enne Elvis Merzlikins nelle due sfide al Gottéron, per una coppia che a malapena arrivava a 36 anni in due.

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