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National League

I nuovi volti della NLA 2021/22: il canadese Justin Azevedo

I Lions si assicurano uno dei migliori attaccanti KHL dell’ultimo decennio. Punti pesanti, ma anche uno spirito combattivo che ultimamente è venuto meno

© ak-bars.ru

I nuovi volti della NLA 2021/22: il canadese Justin Azevedo

 JUSTIN AZEVEDO


Età: 33
Posizione: C
Altezza: 170 cm
Peso: 79 kg
Tiro: right

Provenienza: Ak Bars Zakan (KHL)
Draft: 2008, round 6, 153esima scelta, Los Angeles Kings
Contratto: Due anni
Nazionalità: 🇨🇦 🇵🇹

Spinta di carattere

Ci sono giocatori che i tifosi svizzeri hanno sognato ed atteso per anni, più e più volte accostati da vari rumors alle loro squadre, e Justin Azevedo è stato proprio uno dei più chiacchierati. Alla fine, dopo otto anni di KHL (e uno in Finlandia) il piccolo attaccante canado-portoghese si è accasato agli ZSC Lions.

Solo dal lato delle statistiche per i tifosi dei Lions c’è di che leccarsi i baffi, 0.72 punti in KHL non sono roba da poco, pensando che diventano 0.79 nei playoff, ma queste cifre non sono i soli punti forti di Azevedo.

La squadra di Grönborg, anche tenendo conto della perdita di Fredrik Pettersson ma alla luce pure di alcuni risultati sotto le aspettative, aveva bisogno di ricaricare lo spogliatoio di leadership, di giocatori dall’animo indomito e combattente, di qualcuno che tracciasse la via non solo nella liscia regular season, ma soprattutto nei playoff.

Azevedo è proprio questo, un attaccante che per via della statura minuta ha sviluppato un carattere vincente e combattivo trascinante, un agitatore al servizio della squadra e un compagno coinvolgente per tutti. E sul ghiaccio il centro ex Bars Kazan oltre a tutto ciò porta velocità, movimenti elusivi, rapidità nel andare al tiro e tanti gol pesanti, quelle reti che spesso hanno deciso partite o intere serie di playoff.

Sempre il più piccolo ma senza paura

Nato in Ontario da genitori entrambi portoghesi, Azevedo muove le prime pattinate nelle giovanili della sua città, West Lorne, indossando la maglia degli Elgin Middlesex Chiefs con compagno di squadra anche l’ex biancoblù Cory Emmerton.

Azevedo è costantemente il miglior marcatore della squadra, grazie anche al fatto che durante i giorni liberi va a giocare sui laghetti ghiacciati assieme ai ragazzi più grandi, sviluppando in lui un forte carattere. “I miei genitori non avevano i soldi per comprarmi l’attrezzatura nuova – ricorda in un’intervista al canale ufficiale della KHL – quindi sopra alla tenuta bianca e gialla dei Chiefs, invece di avere un casco nero come tutti io ne avevo uno di seconda o terza mano verde. Quando gli altri ragazzi vedevano in pista quel casco verde erano già terrorizzati: “Oh no, di nuovo quel nanerottolo terribile!”.

Dai Chiefs Azevedo passa per una stagione ai Chatam Maroons in WHOL, quindi la grande occasione arriva ai Kitchener Rangers in OHL.

Leggenda di OHL

Con la formazione allenata dall’attuale coach dei Vegas Golden Knights Peter DeBoer, Azevedo mette subito in mostra le sue doti, con 69 punti in 60 partite la prima stagione e 56 in 50 incontri nella seconda oltre ai 15 punti nei playoff, inserendo pure un Mondiale U18 da protagonista con il Canada di cui è miglior marcatore.

Ma la consacrazione vera e propria arriva nella stagione 2007/08 sempre con Kitchener, quando vince tutto quello che c’è da vincere sia sul piano di squadra che individuale. Campione di OHL, topscorer e miglior assist man di lega, MVP di stagione e dei playoff, miglior marcatore sempre nel postseason per punti e assist, giocatore dell’anno e miglior marcatore assoluto delle leghe giovanili canadesi. Un trionfo.

Dulcis in fundo, la scelta al Draft NHL da parte dei Los Angeles Kings al sesto turno. Una scelta molto bassa visti gli sfracelli fatti in OHL, ma a frenare gli entusiasmi degli scout è purtroppo la statura fisica di Azevedo.

Con i Kings firma un contratto di tre stagioni e viene girato in AHL ai Monarchs, dove passa in totale quattro anni dopo il rinnovo alla seconda stagione. In AHL Azevedo fa buone cose, ma è evidente che il carattere indomito e la combattività non bastano per colmare le lacune fisiche in modo da fare il salto in NHL, dove di fatto il centro non giocherà mai.

Un portoghese in Russia

Dopo quattro stagioni e 187 punti in AHL la carriera di Azevedo rischia di andare in stallo e di non trovare mai un trampolino di lancio, così l’allora 24enne decide di varcare l’oceano e di accasarsi in Finlandia, al Lukko Rauma. È la stagione del lockout di NHL e Azevedo condivide mezza stagione in squadra con il bianconero Mikkel Boedker, si laurea miglior marcatore della squadra – secondo nella lega – miglior marcatore assoluto dei playoff e miglior marcatore in shorthand della stagione.

Azevedo trova quindi la sua dimensione sulle piste europee e attira subito l’attenzione della KHL, in particolare del Lev Praga. In Repubblica Ceca – dove nello staff c’è Ivano Zanatta – passa solo una stagione a causa del fallimento della squadra, ma fa in tempo a raggiungere la finale di Gagarin Cup e a mettersi in mostra in particolare nei playoff, con ben 13 segnature.

Passato al Bars Kazan, vi resta per ben sette stagioni, dove si afferma come uno dei migliori attaccanti di tutta la KHL, vincendo infine un titolo nella stagione 2017/18 e mettendo a segno qualcosa come 314 punti, di cui 52 solo nei playoff. Al termine di questa lunga parentesi russa, Azevedo lascia Kazan come l’undicesimo marcatore assoluto nella storia della squadra, il quarto per quanto riguarda i playoff e il miglior straniero di sempre dei biancoverdi. Un biglietto da visita davvero niente male.

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