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5 spunti da Lugano: Groundhog Day, la NL non bastava, la porta tiene, nostalgia canaglia

© PhotoBrusca & LuckyVideo

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


uno Groundhog Day

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Un po’ come il povero Phil Connors (interpretato da Bill Murray) che da meteorologo è costretto a vivere la stessa giornata più e più volte nel film “Il giorno della marmotta”, anche il Lugano sta vivendo un po’ la stessa ripetizione da settimane a questa parte, con la quarta partita contro il Rapperswil in programma il 31 gennaio dopo averlo già affrontato altre tre volte tra il 28 dicembre e questa domenica.

Nel film il protagonista, dopo aver approfittato della situazione, sfrutta queste ripetizioni per cercare di diventare un uomo migliore, chissà se la squadra di Serge Pelletier al quarto tentativo troverà il modo finalmente di intraprendere la strada giusta?

due La National League non bastava

Dopo tredici partite passate in maglia bianconera condite da zero reti e nove assist, Philipp Kurashev ha fatto il suo debutto in NHL con la maglia dei Chicago Blackhawks la sera del 15 gennaio contro i Tampa Bay Lightning.

Ebbene, soli quattro giorni dopo l’ex bianconero ha trovato anche la sua prima rete nel massimo campionato mondiale, andando a segno contro i Florida Panthers, gol che è anche stato il suo primo ufficiale della stagione 2020/21. Si è poi ripetuto domenica, trovando il secondo centro… Che dire, forse i tifosi bianconeri avrebbero preferito vederlo esultare qualche volta anche un po’ prima di varcare l’oceano.

tre Per fortuna che la porta tiene

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A vedere come viaggia il Lugano di questi periodi non si direbbe, ma il Lugano, ebbene sì, è la squadra con all’attivo più shutout di tutta la National League, ben cinque ottenuti finora.

Quattro sono stati difesi da Niklas Schlegel (migliore del torneo) e uno da Sandro Zurkirchen proprio al suo rientro domenica contro il Rapperswil dopo più di due mesi di assenza dalle competizioni ed un “riscaldamento” con i Rockets. Proprio il numero 39 va a ribadire che quando è in forma si può contare su di lui a occhi chiusi, e tutti i suoi compagni ringraziano. Perché per loro contro i Lakers è stata proprio “domenica”, come si suol dire…

quattro Solidarietà concittadina

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Lo striminzito 1-0 con il quale il Lugano ha battuto il Rapperswil domenica alla Cornèr Arena è quanto di più calcistico possa esserci in termini di risultato preso a sé. Gli uomini di Serge Pelletier devono aver preso esempio dalla formazione calcistica bianconera che nello stesso orario era impegnata proprio nel canton San Gallo, con la banda di Mister Jacobacci impostasi sui locali con il più classico degli 1-0 su rigore.

Una certa forma di solidarietà tra società sportive concittadine nella doppia sfida luganese opposta al canton San Gallo, con entrambe le formazioni ticinesi uscite vittoriose con il solo gol segnato. Che poi la squadra calcistica abbia impostato di proposito la sua partita in quella maniera e quella sul ghiaccio abbia un po’ improvvisato è un altro discorso…

cinque Nostalgia canaglia

Fino a qualche partita fa, lo speaker della Cornèr Arena prima dell’inizio della partita oltre ad annunciare le formazioni delle squadre si preoccupava di dare il consueto “caloroso benvenuto ai tifosi della squadra ospite”, nonché di ricordare che all’interno della pista è vietato fumare e lanciare oggetti sul ghiaccio.

Con gli spalti vuoti ormai da mesi sentire ad ogni serata quelle abitudinarie parole non faceva altro che accrescere la malinconia delle piste deserte, poi anche il povero speaker deve essersi stufato di vivere di sola speranza, tagliando corto con i benvenuti. Su, verranno tempi migliori.

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