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Ambrì Piotta

5 spunti da Ambrì: happy hour, emozioni e filosofia, quantità e qualità, barba da playoff

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


1. Punti e Happy Hour

Ha fatto sicuramente un bell’affare l’Ambrì Piotta nel battere il Langnau sabato sera, imponendosi così in tutte le partite giocate contro i Tigers (2.75 punti di media) e restando in piena corsa pre-playoff.

Ultimamente i leventinesi si sono dimostrati bravi nel fare loro punti pesanti contro avversarie dirette. Contro il Kloten sono infatti arrivati in media 2 punti, mentre al cospetto del Losanna se ne sono intascati 1.67. Deficitario invece il bilancio contro l’Ajoie, con appena due punti in tre gare (0.67), ma ci sarà ancora una sfida casalinga per ottenere una vittoria piena.

Capita infatti spesso di trovarsi confrontati a partite che “valgono doppio”, quasi una sorta di insidioso happy hour a livello di classifica. In molti avranno sicuramente cerchiato i rosso il derby potenzialmente decisivo alla penultima di campionato, per alzare la media punti contro il Lugano che ora è ferma ad uno (così come contro il Davos).

Altri dati? L’Ambrì ha ottenuto 1.33 punti contro Berna, e ZSC Lions, ben 1.67 contro il Rapperswil e Zugo, ed appena 0.67 al cospetto di Friborgo e Bienne. L’avversario più ostico? Il Ginevra contro cui sono arrivati solo 0.25 punti ad incontro, ma questo è stato un problema per tutti.

2. Emozioni e filosofia

Su queste pagine, guardando alle reazioni di alcuni tifosi, lo sappiamo bene. A volte si tende davvero a reagire in maniera spropositata e drammatica a quanto vediamo in pista, vivendo in modo sbagliato le emozioni che lo sport può trasmettere.

Ora anche per l’Ambrì Piotta arriva la fase più calda del campionato e, proprio perché ogni punto sarà importantissimo, vedere i leventinesi battagliare nella corsa ai pre-playoff deve essere un piacere e non un dramma.

È un po’ questo il messaggio che ha voluto lanciare alla sua squadra anche coach Luca Cereda. “Quando ero un giocatore, io preferivo scendere in pista per partite così importanti, piuttosto che per un’amichevole d’inizio agosto. Essere coinvolti in questa lotta deve essere prima di tutto un piacere”, ha spiegato sulle pagine del Corriere del Ticino.

È un esercizio questo che farebbe insomma bene a tutti. Anche perché basta guardarsi attorno per accorgersi che praticamente metà della lega non ha ancora la certezza di entrare tra le prime dieci. Sarà una battaglia, ed il bello è proprio questo.

3. Anvedi come gioca Nando

Quella di martedì a Zugo sarà l’ultima apparizione stagionale in biancoblù per Nando Eggenberger, il cui prestito dal Rapperswil è arrivato a conclusione ed il giocatore tornerà dunque ai Lakers per giocare dei playoff in cui la profondità del lineup sarà fondamentale.

D’altronde se n’è accorto anche l’Ambrì Piotta, che nella sfida di Langnau ha mandato in pista un bottom six di qualità e che ha assicurato a Cereda una profondità superiore a quella degli avversari.

Certo, per schierare un lineup simile si è dovuti rinunciare a Juvonen tra i pali – con Conz che ha comunque giocato una buona partita – e spostare Kneubuehler nel ruolo non ideale di centro, ma indubbiamente uno degli obiettivi del mercato sarà quello di aumentare la solidità e qualità della rosa partendo dal basso.

Gli arrivi di Eggenberger e Douay vanno in questo senso, perché una coperta lunga e solida è la miglior ricetta per combattere i freddi mesi invernali.

 4. Quantità e qualità

Non serve certo andare a bussare alla porta delle statistiche avanzate per accorgersi dell’impatto che sta avendo Alex Formenton, ma i numeri ci vengono in aiuto per capire la capacità del canadese di unire quantità e qualità ai suoi impulsi offensivi.

Se si va infatti ad incrociare il numero di tentativi di tiro (gol segnati, tiri in porta, tiri a lato oppure tiri bloccati dagli avversari) di Formenton su 60 minuti passati sul ghiaccio (misurati dal dato iCF/60), con la loro qualità che viene misurata dai gol attesi per ogni conclusione (ixG/shot), si vede come il biancoblù sia chiaramente tra i giocatori più pericolosi della lega.

Unire quantità a qualità nel proprio gioco è infatti molto complicato, tanto che solamente Hartikainen risulta in questo senso superiore al biancoblù. Nel grafico allegato la zona in alto a destra è quella in cui troviamo i giocatori con maggiore qualità e quantità dei tiri, ed inoltre se consideriamo solamente il gioco a parità numerica Formenton è quello con il più alto numero di expected goals (1.28) sull’arco dei 60 minuti dell’intera lega.

E Filip Chlapik? Nei suoi tiri non c’è la qualità del compagno di squadra, ma viene compensata da una maggiore costanza. Il dato che lo dimostra è semplice, il ceco in 60 minuti di gioco a 5-contro-5 tenta mediamente 21.09 conclusioni, un numero inferiore solamente a quello di Olofsson (21.8).

(NLIcedata.com | clicca per ingrandire)

5. Quella barba da playoff

(JustPictures)

Siamo a poche ore dalla chiusura del mercato dei giocatori svizzeri, e l’Ambrì Piotta si sta prendendo tutto il tempo a disposizione per valutare la possibilità di offrire un contratto a Thomas Rüfenacht per il finale di stagione. Venerdì il veterano ha rimediato un colpo al volto e lunedì non si è allenato, dunque non resta che attendere.

Nelle valutazioni dei leventinesi rientreranno vari fattori, nell’ambito di un mercato che a livello svizzero non offre praticamente nulla. Rüfenacht in questo senso darebbe un’opzione in più per evitare di schierare al centro giocatori fuori ruolo, come Kneubuehler che tornerebbe così all’ala aprendo alla possibilità di impiegare con meno pensieri Juvonen rinunciando a McMillan.

Rüfenacht sarebbe però pronto a prendersi a carico il ruolo di quarto centro? È qui che si innesca il gioco di equilibri, con età ed acciacchi fisici che sono una chiara incognita, ma d’altro canto il 37enn porterebbe un’esperienza quasi inedita in spogliatoio.

Rüfenacht ha infatti giocato in carriera ben 114 partite di playoff in National League, mentre tutto il resto della rosa di movimento leventinese – anche considerando gli scorsi pre-playoff – ha un totale di 349 apparizioni nei giochi che contano, di cui 120 concentrate in Bürgler.

Ora le cose si faranno sempre più serie, e sarà da capire se l’Ambrì ritiene di aver bisogno in questo senso di una mano in più.

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