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Ambrì Piotta

5 spunti da Ambrì: c’è chi lo vuole davvero, fuoco perenne, volata finale, ghiaccio di mezzo

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


1. Fuoco perenne

Nelle ultime settimane non sono mancate le critiche al top scorer Michael Spacek, capace di ottenere solamente un gol e sette assist primari nelle ultime 23 partite. Il fatto che il casco fiammeggiante continui però ad essere stabilmente sulla sua testa è sintomo di un problema ancora più grande, ovvero del fatto che nemmeno i suoi compagni stanno vivendo un periodo particolarmente felice.

Il giocatore che insidia più da vicino il ruolo di top scorer è infatti Inti Pestoni a quattro punti di distanza, questo grazie alla striscia di 13 punti (sei gol) nelle ultime 14 partite, ed appena dietro di lui troviamo l’eccezionale bilancio di Virtanen capace di firmare 22 punti (12 gol!) in 34 uscite.

Sintomatico però che il difensore finlandese sia l’unico giocatore in squadra ad essere in doppia cifra a livello di reti. Bürgler non segna da otto incontri, Dauphin ne ha firmati due negli ultimi dieci match, mentre Lilja ha fatto centro una volta in 17 partite.

Kneubuehler recentemente ha segnato due volte ma aveva vissuto un periodo di 23 partite con un solo gol all’attivo, mentre Zwerger è fermo a tre reti ed Eggenberger non segna da 13 incontri.

Insomma, in autunno l’Ambrì ha messo del fieno in cascina, ma ora c’è un fuoco che bisogna tornare ad alimentare.

2. No Tim, no party

La scorsa stagione Tim Heed era stato il miglior giocatore dei biancoblù, ed anche se quest’anno il riconoscimento di miglior elemento della squadra probabilmente andrà a Virtanen, è innegabile quanto la presenza dello svedese sia fondamentale per l’Ambrì Piotta.

Nelle partite in cui i leventinesi si sono ritrovati a dover giostrare con un solo difensore spesso non sono infatti mancati i guai, e l’ultima settimana ci ha ricordato quanto imprescindibile siano i due stranieri in retrovia, a maggior ragione considerando come la squadra di Cereda possa vantare due tra i migliori difensori d’importazione della lega.

Heed nell’attuale campionato ha mancato un totale di sette partite e, fatta eccezione per la trasferta di Kloten del 16 settembre, l’Ambrì senza di lui ha sempre perso incassando inoltre 30 gol sull’arco di sei incontri, che si sono tradotti in altrettante sconfitte.

È dunque banale dirlo, ma per raggiungere i suoi obiettivi i biancoblù devono sperare che Heed possa rientrare al più presto, e farlo sui suoi consueti livelli.

3. C’è chi lo vuole davvero

Nella partita di domenica sera si è tornati a vedere una certa determinazione tra le fila dei biancoblù, quella che era mancata nelle prime uscite del nuovo anno ed in generale anche alla Coppa Spengler, con il presidente Filippo Lombardi che non aveva mancato di sottolineare la sua delusione da questo punto di vista.

Da diverse settimane c’è però un giocatore che ha mostrato chiaramente la via, ovvero Alex Formenton. Il canadese non solo nell’ultimo periodo è stato costantemente tra i migliori leventinesi in pista – ed infatti contro il Berna la sua assenza si è sentita – ma si è distinto anche per essere uno dei pochi ad aggiungere al proprio gioco la giusta rabbia agonistica.

Formenton non ci sta infatti pensando due volte nel finire duramente i suoi check, andare nello slot a prendere e distribuire colpi, ed in generale a farsi valere con gli avversari anche a gioco fermo.

Il tutto è stato evidente alla Spengler, quando Formenton è stato uno dei pochi a dimostrare di voler davvero vincere nuovamente il trofeo, e pure in campionato ha mostrato una determinazione in linea con la fase decisiva della stagione. Ne sono testimoni anche diversi minuti di penalità, ma il suo è l’esempio giusto da seguire.

 4. Volata finale

Mancano solamente 17 partite al termine della regular season, e l’Ambrì Piotta nonostante il difficile inizio d’anno si trova in una buona posizione per raggiungere il suo obiettivo stagionale, ovvero accedere alla fase di play-in.

Rispetto ad un anno fa la squadra di Cereda ha ottenuto sette punti in più, e soprattutto ha accumulato un vantaggio sull’undicesima in classifica – attualmente il Langnau – di otto lunghezze con una partita da recuperare.

I punti incamerati sinora possono insomma rappresentare anche un piccolo cuscinetto per attutire una crisi di risultati come quella attuale, a patto naturalmente di riuscire a fermare l’emorragia dopo qualche partita.

Serve dunque guardare la situazione con razionalità, rendersi conto che le partite “bucate” sul piano del gioco capitano a tutti e che sono state sicuramente meno di quelle che si poteva preventivare ad inizio campionato. Ad oggi è insomma stato fatto ciò che ci poteva chiedere, ma ora ad uscire dovrà essere la forza del gruppo.

I numeri di NLIcedata.com dicono che l’Ambrì ha ottenuto esattamente ciò che meritava sin qui dal suo campionato (1.43 punti di media contro gli 1.46 attesi) e le proiezioni dopo 52 partite parlano sempre di un nono posto finale e di solamente il 4.1% di possibilità di scivolare sotto il decimo posto.

Insomma, calma e gesso. Oppure, se volete, pic e pala.

(NLIcedata.com)

5. Ghiaccio di mezzo

Venerdì a Rapperswil il risultato era stato sbloccato da André Heim dopo appena 33 secondi, mentre domenica sera l’Ambrì ha trovato due volte la via del gol nei primi otto minuti di gioco. Ma questo non è bastato per tornare al successo.

A fare difetto in questo 2024 per i biancoblù sono infatti i secondi tempi, in cui gli ZSC Lions hanno ottenuto tre gol, i Lakers i due punti decisivi e poi ancora il Berna le tre segnature che hanno girato la partita. Andando a vedere tutti i risultati dei periodi giocati sin qui in stagione c’è effettivamente una tendenza in questo senso, ma non con numeri eclatanti.

I periodi centrali sono effettivamente quelli che hanno visto l’Ambrì uscire meno di frequente con un parziale vincente (sette volte) e più spesso con uno negativo (14 volte), mentre in 14 circostanze il tempo di mezzo è finito in pareggio.

I primi tempi hanno invece presentato 10 situazioni di vantaggio, 13 pareggi e 13 parziali negativi. Nel terzo tempo si è invece visto i biancoblù imporsi in 11 circostanze, pareggiare altrettante volte ed uscire battuti in 13.

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