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Ambrì Piotta

5 spunti da Ambrì: attimi vincenti, coperta per l’inverno, pericolo costante ed effetto domino

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


1. Attimi vincenti

Richiamare il portiere per cercare di raddrizzare in extremis una partita è sempre una scommessa che vale la pena tentare, anche se capita spesso che a trovare la rete sia la squadra avversaria a porta sguarnita.

In questo senso per i leventinesi le statistiche indicano 5 gol incassati quando Juvonen o Conz erano stati richiamati in panchina, mentre sin qui l’Ambrì mai ha saputo sfruttare la situazione in cui gli avversari erano senza portiere.

Se invece guardiamo alle reti segnate in 6-contro-5, quella di Virtanen contro il Langnau ha rappresentato la seconda circostanza in cui l’Ambrì ha acciuffato il pareggio negli ultimi scampoli di partita. L’altro centro a ridosso della sirena era invece stato quello di Spacek contro gli ZSC Lions.

Per contro i biancoblù hanno fallito in due circostanze la difesa del vantaggio quando in sei uomini erano gli avversari, ovvero contro Langnau e Bienne. Questi due gol erano stati incassati rispettivamente a 5 e 16 secondi dal termine, ma l’Ambrì non si è lasciato distrarre dagli eventi.

La dimostrazione? Poco importa se nel finale i leventinesi hanno agguantato il pareggio oppure lo hanno subito. In tutte le quattro circostanze in cui una rete in extremis ha portato la sfida all’overtime, l’Ambrì ha poi finito per avere la meglio.

2. C’è sirena e sirena

Il gol ottenuto da Virtanen con appena 2 decimi di secondo ancora sul cronometro potrebbe rappresentare un record per l’Ambrì Piotta, ma visto che nei tabellini ufficiali l’unità di tempo più piccola registrata è il secondo, è purtroppo impossibile stabilire se il gol del finlandese sia effettivamente stato quello “più in extremis” tra quelli che si ricordino.

Assistere ad una rete a fil di sirena rimane comunque una singolarità piuttosto rara, ed infatti per vedere i biancoblù ottenere un gol al 59’59 bisogna tornare indietro sino al 6 ottobre 2017, quando fu Michael Ngoy a battere nel finale un Tobias Stephan in grande forma.

Quella rete per l’Ambrì fu però parecchio amara, perché rappresentò il gol della bandiera contro uno Zugo che riuscì ad imporsi di rapina per 4-1, ma per i leventinesi il dominio sull’avversario era stato in quella circostanza particolarmente sterile.

Decisamente diversa la reazione sabato contro il Langnau, quando la Gottardo Arena è esplosa al gol tanto sudato che ha mandato tutti all’overtime. Insomma, statisticamente i due episodi si assomigliano, ma c’è proprio sirena e sirena…

3. Una coperta per l’inverno

Ha dovuto mischiare più volte le sue carte Luca Cereda nella partita contro il Langnau, ed anche se alla fine è arrivata una vittoria sono diverse le linee che saranno sicuramente oggetto di riflessione per i prossimi impegni prima della pausa.

Il canonico terzetto formato da KneubuehlerHeimBürgler sembra infatti essere l’unico a non dare pensieri, mentre gli altri tre sono stati ritoccati più volte nel corso dell’ultima partita.

Nel finale Spacek è stato schierato con Lilja e Formenton in quella che sulla carta dovrebbe essere la linea offensivamente più forte, mentre Pestoni e Zwerger erano all’ala di De Luca. Il giovane si è guadagnato la chance di eventualmente continuare a guidare questa linea, anche se i tre schierati assieme per caratteristiche potrebbero incontrare delle difficoltà in fase difensiva.

Sarà dunque interessante osservare come schiererà Cereda la sua squadra martedì a Losanna. Con il rientro di Dauphin si apriranno nuove opzioni, anche nell’ottica di sfruttare il potenziale offensivo di Formenton.

E poi c’è il quarto blocco. Douay ha giocato un’ottima partita – la sua migliore della stagione – sabato contro il Langnau, ed il contesto appare ideale anche per Landry. Brüschweiler sta inoltre spingendo per un posto in quel terzetto, a cui potrebbe dover fare spazio capitan Grassi, senza dimenticare un Eggenberger a cui prossimamente immaginiamo verrà data un’altra chance di ingranare con la sua stagione.

Equilibri e gerarchie sono insomma ancora tutt’altro che scontati nonostante le 17 partite già disputate, e le possibilità sono talmente tante che si ha sempre la sensazione di dover sacrificare qualcosa. Un problema? No, anzi è il segnale che la proverbiale coperta stavolta è lunga e di qualità… Con il freddo dell’inverno ora alle porte, questo dovrà essere un punto di forza.

 4. Pericolo costante

Lo svedese Jakob Lilja ha trovato un solo gol nelle ultime sei partite, ma la sua capacità di essere costantemente pericoloso sembra promettere che presto tornerà a firmare il tabellino.

Il raggio d’azione dell’attaccante è infatti sempre in prossimità della porta, e questo aumenta di molto la pericolosità dei suoi tiri e deviazioni, rappresentando un buon esempio di come un gioco diretto sia il modo migliore per non lasciare mai tranquilli i portieri avversari.

Se si vanno ad osservare i dati dell’intera lega (dei giocatori con almeno 10 partite giocate e 20 tiri effettuati) si scopre che Lilja è tra i migliori per gol attesi su 60 minuti di gioco a parità numerica, con una proiezione di ben 1.15, cifra inferiore solamente a quelle di Michael Joly e Antti Suomela (entrambi a 1.28).

Questo dato diventa prezioso se si considera che Lilja in media tira molto meno degli altri due nomi citati (2.65 tiri a partita contro 3.67 del bianconero e addirittura 5.22 del vodese), ma il tutto viene compensato dal fatto di essere tra i più attivi della lega nello slot (10.63 tentativi di tiro per 60 minuti).

(NLIcedata.com)

5. Effetto domino

È oramai una tradizione, con l’arrivo della pausa di novembre inizieranno a giungere anche i primi grandi annunci di mercato in vista della prossima stagione, e quest’anno i riflettori sembrano essere puntati sui portieri.

Assicurarsi un bravo estremo difensore svizzero sembra essere tornata una priorità dopo un paio di anni in cui il focus è andato su un rinforzo straniero, e nel caso dell’Ambrì Piotta le ultime settimane hanno dimostrato quanto importante sia avere un tandem di buon livello.

Benjamin Conz sta infatti disputando un’ottima stagione, con ben cinque delle sette partite sin qui disputate con una percentuale di interventi di oltre il 92.5%. Non è però un segreto che nel suo futuro possa esserci un rientro in Giura, ed ecco che in quel caso Paolo Duca dovrebbe adoperarsi per trovare un valido sostituto.

Le prime pedine del domino sono destinate a cadere presto. Van Pottelberghe dovrebbe trasferirsi a Lugano e Wolf a Zugo, mentre per l’Ambrì Piotta si vocifera di un arrivo di Gilles Senn il cui posto a Davos potrebbe essere preso da Luca Hollenstein.

Tra i free agent svizzeri rimangono inoltre Reto Berra e Robert Mayer, che sembrano orientati al rinnovo, mentre da verificare il futuro di Zurkirchen. E poi ci sono diversi giovani che scalpitano… Insomma, le tessere del domino dei portieri sono parecchie, e caduta la prima presto si capirà anche dove andranno a trovare posto tutte le altre.

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