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Ambrì Piotta

Zwerger: “Ambrì è casa mia e tutti mi sono stati vicino, voglio ridare qualcosa di speciale”

Il rinnovo dell’attaccante è stato annunciato qualche giorno fa: “Il contratto era già firmato da tempo, ma il club ha voluto fare una sorpresa ai tifosi. Nell’ultimo anno per me sono cambiate tante cose, oggi sono felice”


DAVOS – È oramai diventata quasi una tradizione. L’Ambrì Piotta per la terza volta ha dato il via alla Coppa Spengler, ma stavolta il debutto dei biancoblù al torneo grigionese non è coinciso con una vittoria. Questo non ha però tolto il sorriso a Dominic Zwerger, fresco di rinnovo contrattuale.

“È stato speciale anche stavolta, ed abbiamo iniziato bene trovando subito il doppio vantaggio”, ha commentato l’austriaco. “Dal periodo centrale però il Pardubice ha messo una marcia in più e preso il controllo della partita. Alla fine siamo comunque riusciti a portare la sfida all’overtime e prendere un punto, ce lo mettiamo in tasca e guardiamo avanti. Certo, ora ci toccherà giocare già mercoledì, ma in campionato abbiamo un doppio turno ogni weekend dunque per noi non fa molta differenza”.

Il livello del torneo quest’anno è molto alto. Deve essere stimolante potersi confrontare con squadre al top in Europa…
“Sicuramente, è una bella occasione per noi. Il Pardubice è la capolista della lega ceca, un campionato di buon livello, ed anche tutte le altre squadre che incroceremo in questa Coppa Spengler sono davvero ben attrezzate. È bello potersi confrontare con altre realtà europee, e vogliamo dimostrare a tutti che possiamo battere anche avversari del genere. Per farlo avremo però bisogno di qualcosa di più rispetto alla prima partita”.

Qualche giorno fa è arrivato il tuo rinnovo. Il contratto era già firmato da tempo ed avete voluto tenere la firma come sorpresa ai tifosi, oppure le discussioni si sono concluse solo di recente?
“No, il rinnovo era già cosa fatta da tempo. Il club l’ha voluto probabilmente tenere come regalo ai tifosi, io ho semplicemente firmato il contratto ma poi non mi hanno detto nulla (ride, ndr). In seguito chiaramente ci siamo organizzati per girare il video, ed è stata una bella sorpresa farlo con Heim e Pezzullo. È stato difficile mantenere il segreto soprattutto con gli amici, mentre ovviamente tutti in famiglia ne erano al corrente”.

Vederti restare è stato quasi naturale, difficile infatti immaginarti con un’altra maglia…
“Dal mio punto di vista era ovvio, questa è casa mia. Ma sono anche consapevole che l’hockey è un business. Sono davvero felice di poter restare anche per i prossimi due anni ad Ambrì, ora possono concentrarmi solamente sulle partite e divertirmi il più possibile”.

Tutto il club, dallo staff ai tifosi, ti sono sempre stati vicino quando eri in difficoltà… Immagino ora avrai tanta motivazione nel dare il più possibile all’Ambrì nei prossimi due anni…
“Questo indubbiamente. Tutti sono sempre stati presenti per me, sia nei momenti migliori che in quelli più difficili. Quando si riceve qualcosa poi è naturale voler fare altrettanto. Spero di poter ridare qualcosa di speciale a tutto l’ambiente già qui a Davos al termine della Coppa Spengler”.

Anche questa stagione per te è iniziata con delle difficoltà, ma da qualche settimana sei in crescita…
“L’infortunio alla spalla inizialmente mi ha messo in difficoltà. Non è semplice debuttare in stagione con una decina di partite di ritardo rispetto a tutti gli altri, che nel frattempo hanno già nelle gambe la competizione… È difficile recuperare terreno ed entrare nel ritmo. Lo vediamo spesso anche con chi deve saltare qualche partita per infortunio, ci vuole tempo per tornare al 100%. Ora penso di essere vicino ad un buon livello, nelle ultime partite ho giocato abbastanza bene e mi sto divertendo. Ora il disco deve solamente iniziare ad entrare”.

Tanto è insomma cambiato in questo anno, fortunatamente per il meglio…
“Ah certo. Non vuoi nemmeno sapere in che condizioni ero un anno fa. È stato il periodo più buio della mia vita. Facevo fatica ad uscire di casa e probabilmente anche voi della stampa vi siete accorti che non sorridevo praticamente mai come faccio ora. A livello mentale proprio non riuscivo ad essere felice. Ora sono davvero contento, sono sposato e recentemente sono diventato per la seconda volta papà… Sono felice, anche perché ho trasformato il mio hobby nel mio lavoro ed in Ticino ci troviamo tutti benissimo”.

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