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Ambrì Piotta

Un Ambrì volenteroso ci prova, ma lo Zurigo è di un altro pianeta

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ambri
AMBRÌ – ZSC LIONS

1-5

(0-1, 0-1, 1-3)

Reti: 12’53 Wick 0-1, 28’36 Shannon (Wick, Bergeron) 0-2, 47’11 Cunti (Nilsson) 0-3, 50’25 Cunti (Bärtschi, Schäppi) 0-4, 52’46 Seger (Bärtschi, Geering) 0-5, 58’34 Grassi (Schlagenhauf, Lüthi) 1-5

Note: Valascia, 5’689 spettatori. Arbitri Kurmann, Prugger; Borga, Bürgi
Penalità: Ambrì 2×2′, ZSC Lions 2×2′

AMBRÌ – Reduce dalle sconfitte con Rapperswil e Berna, all’Ambrì era richiesta una reazione nella partita casalinga contro gli ZSC Lions. I biancoblù si sono dati da fare ma sono crollati alla distanza opposti alla maggior classe degli avversari che, forti della loro superiorità, hanno liquidato la pratica ticinese con un perentorio 5-1. La pesante sconfitta va a completare una settimana da incubo, condita da tre battute d’arresto, 11 gol subiti e solo 2 realizzati.

Ancora alla ricerca della prima vittoria piena tra le mura amiche i leventinesi hanno iniziato l’incontro con grande foga, complice anche la rivoluzione delle linee attuata da coach Pelletier. Con Hall in prima linea tra Giroux e Duca ed Aucoin inserito al centro di Steiner e Lhotak, la formazione di casa ha messo in mostra maggiore dinamicità e, pur come sempre peccando in fase di rifinitura, ha messo più volte in difficoltà i campioni in carica.

Con una squadra come i Lions non si può mai abbassare la guardia e così, nonostante fino a quel momento sul ghiaccio ci fosse stato più Ambrì che Zurigo, un errore di Duca in fase di rilancio ha permesso a Wick di involarsi tutto solo e battere Zurkirchen tra i gambali. Il vantaggio ottenuto con il minimo sforzo ha dato sicurezza allo Zurigo, che col passare dei minuti hanno gradualmente preso il controllo dell’incontro.

Già nel secondo tempo è apparso chiaro che l’inerzia del match fosse cambiata, con gli ospiti che per lunghi tratti hanno fatto il bello ed il cattivo tempo nel loro terzo d’attacco. Logica conseguenza il punto del 2-0 messo a segno da Shannon, bravo a freddare il cerbero biancoblù con un preciso polsino dalla distanza.

L’Ambrì ha avuto il merito di continuare a crederci e a 5’ dal termine del periodo ha pure avuto l’occasione per tornare prepotentemente in partita, ma la staffilata del solito Hall è andata a spegnersi sulla traversa, chiudendo di fatto la porta ad un eventuale rimonta.

Gli ultimi 20’ sono infatti stati di pura accademia, con i tigurini che, pur non dando l’impressione di impegnarsi al 100%, hanno messo sotto dal punto di vista fisico e tecnico i ticinesi dilagando nel finale. Una doppietta di Cunti (nel secondo caso aiutato da un’indecisione di Zurkirchen) ed il sigillo di Seger hanno portato lo score sul 5-0, mettendo la parola fine alla contesa.

L’ultimo guizzo d’orgoglio l’ha però offerto l’incontenibile Grassi, che è caparbiamente andato a mettere a segno il punto della bandiera a 1’30 dal termine.

Se è vero che i punti una squadra come l’Ambrì non è certo tenuta a farli contro una corazzata come gli ZSC, è anche vero che una prestazione come quella di stasera lasci l’amaro in bocca. Aucoin è stato ancora una volta semplicemente invisibile: nel gioco a cinque contro cinque fatica maledettamente ad incidere e pure in superiorità numerica rallenta costantemente il gioco. Qualunque sia il problema che gli impedisce di esprimersi ai livelli delle sue ultime stagioni in AHL, sarebbe opportuno per la squadra che questo venga risolto a breve.

Nuovamente negativo il sempre lento e scontato powerplay così come il gioco difensivo. Nonostante a livello numerico i biancoblù fossero sempre in maggioranza, il disco arrivava sempre senza troppe difficoltà agli zurighesi soli davanti al portiere. Finchè non si eviteranno black out e sciocchezze nel settore arretrato la situazione resterà molto difficile, anche a fronte di un attacco che fatica a carburare. Concedere con così tanta facilità tiri puliti è pure deleterio sul lungo periodo, basta infatti che il portiere non sia in serata di grazia (come in questa occasione) per regalare agli avversari facili opportunità di andare in gol.

Oltre al già citato Aucoin manca pure l’apporto di Dostoinov che, pur regalando sprazzi di bel gioco, non riesce proprio a convertire le sue occasioni in gol. In fase calante pure Steiner, mentre i principali impulsi offensivi provengono in maniera piuttosto sorprendente dalla terza e dalla quarta linea.

Il terzetto delle meraviglie formato da Bianchi, Schlagenhauf e Grassi è stato ancora una volta il migliore e non è un caso che l’unica rete del week end sia stata messa a segno da un membro di questo blocco. Avere una terza linea del genere sarebbe senza dubbio un lusso, se solo anche le prime due fossero in grado di segnare ogni tanto.

Positivo anche il debutto casalingo del neo arrivato Bouillon. L’ex Canadiens ha disputato un match di sostanza su ambo i fronti, mettendo in mostra anche delle discrete capacità in power play. Molto mobile e senza nessuna paura quando si tratta di usare il fisico, può dare una grossa mano ad un reparto che continua ad alternare momenti di lucidità a clamorosi svarioni.

Il prossimo impegno dei biancoblù è previsto per martedì alla Vaillant Arena contro il lanciatissimo Davos. Trovare la vittoria in casa di una delle formazioni più calde del campionato pare improbabile, ma con la giusta determinazione raggiungere una vittoria in terra grigionese potrebbe portare serenità ad un ambiente che inizia ad essere un po’ sotto pressione.


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Reto è uno studente in economia e grande appassionato di hockey a 360 gradi, si occupa delle partite dei biancoblù e della sezione dedicata alla Nazionale.

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