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Mondiali 2017

Svizzera eliminata a testa alta dalla Svezia, controverso il finale

SVIZZERA – SVEZIA

1-3

(1-1, 0-1, 0-1)

Reti: 4’15 Backstrom (Lindberg, Nylander) 0-1, 12’53 Haas 1-1, 33’15 Nylander (Ekman-Larsson) 1-2, 43’44 Edler (Joel Lundqvist) 1-3

Note: Parigi, 8’417 spettatori. Arbitri Iverson, Kubus; Otmakhov, Suchanek
Penalità: Svizzera 1×2′, Svezia 3×2′

PARIGI – Dopo una partita giocata per lunghi tratti alla pari della Svezia, la Nazionale di Patrick Fischer può tornare a casa a testa alta, consapevole di aver disputato un torneo di ottima fattura, e di aver messo in seria difficoltà un’avversaria più quotata ma affrontata con lo spirito giusto.

Solamente nel finale i rossocrociati si sono spenti, con la selezione delle Tre Corone a controllare il gioco e a far scorrere piuttosto agevolmente i minuti rimanenti sul cronometro, mentre alla Svizzera è stata negata la possibilità di rilanciare la sfida con quel gol ingiustamente annullato a Schlumpf.

Il puck scagliato dall’ex bianconero è infatti finito alle spalle di Lundqvist, ma un fischio troppo veloce dell’arbitro – arrivato comunque dopo che il disco aveva oltrepassato la linea – ha invalidato il gol, impedendo nel contempo ai direttori di gara di rivedere l’azione al video.

Peccato, ma la Svizzera ha da recriminare soprattutto su quel periodo centrale giocato ad ottimi livelli, ma in cui a trovare il gol era stata solamente la Svezia con un bello spunto in velocità del giovane William Nylander. Sull’altro fronte un totale di 13 tiri non erano invece bastati per trovare un vantaggio che a quel punto sarebbe stato meritato.

La differenza di pattinaggio e velocità d’esecuzione – evidente quando gli svedesi uscivano dal loro terzo, asfissiante quando attuavano il loro forecheck – è stata tale solamente nei primi 20 minuti, mentre dal secondo tempo la Svizzera ha retto bene il confronto. Quel 2+2 rimediato da Bäckstrom aveva rilanciato al meglio le quotazioni della Svizzera, tradita però da un powerplay ben organizzato ma che ha peccato della giusta concretezza.

Forse questo è stato uno dei principali fattori che ha impedito alla Svizzera di andare oltre, ovvero l’essere paradossalmente stata troppo bella a tratti, magari in quei frangenti in cui un gol sporco avrebbe fatto la differenza, soprattutto al cospetto di un portiere come Lundqvist.

L’unico gol della serata è dunque rimasto quello firmato da Gaetan Haas – in realtà un’autorete di Ekman-Larsson – che aveva così risposto alla rete d’apertura firmata da Bäckstrom, arrivata in seguito ad un errore di posizionamento, ma anche grazie ad un rimbalzo particolarmente favorevole. Proprio lo stesso Haas aveva poi avuto una ghiotta occasione addirittura in boxplay, ma quando poi Edler è riuscito ad ottenere il 3-1 al 43’44 la partita ha preso una direzione ben precisa.

Già senza Richard e Bodenmann, la Svizzera nel corso del match ha perso pezzi in difesa, prima vedendo Furrer restare negli spogliatoi, e poi perdendo anche un Diaz colpito da una discata al volto nel finale.

Vien indubbiamente da chiedersi se i ragazzi di Fischer avrebbero avuto la forza di trovare il pareggio se il regolare 3-2 fosse stato accordato, ma questo non toglie i meriti ad una Nazionale che ha saputo presentarsi a Parigi su degli ottimi livelli, per giunta senza alcun innesto – Malgin a parte – dalla NHL.

La squadra messa assieme da Fischer ha saputo velocemente trovare una sua identità ed ha fatto gruppo sin dalla prima uscita, rispondendo bene a quella rimonta incassata dalla Slovenia dopo essere stati avanti per 4-0. Si conclude dunque così una bella avventura, con la Svezia che affronterà nel “derby” la Finlandia, mentre la Svizzera viene invece eliminata con la consapevolezza di essersi guadagnata il rispetto di tutti.

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