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Lugano

Shedden: “Decisivi gli special team, abbiamo rincorso troppo il puck”

MANNHEIM – Il Lugano tornava a giocare in una competizione europea dopo dieci anni dall’ultima apparizione ed è riuscito al primo tentativo a trovare la vittoria.

A farne le spese, nel primo confronto del girone preliminare della CHL, gli Adler Mannheim dell’ex-allenatore del Kloten, Sean Simpson. Nonostante una partenza al rallentatore, dovuta alle poche amichevoli disputate dai bianconeri, la squadra ticinese è riuscita a raddrizzare l’incontro a partire dal secondo tempo, quando le gambe hanno cominciato a rispondere con più rapidità e le trame di gioco proposte dalle linee d’attacco hanno iniziato a tramutarsi in conclusioni pericolose verso la porta di un ottimo Endras.

“È stata una partita dura, l’atmosfera era caldissima ed entrambe le squadre non avevano molta preparazione nelle gambe. Il Mannheim ha giocato molto meglio nel primo tempo portandosi in vantaggio per 2-0. Non so come mai si dica che questo risultato sia il peggiore nell’hockey, ma siamo riusciti a rimontare giocando meglio a partire dal periodo centrale”, ha spiegato Doug Shedden, evidentemente poco soddisfatto della prova dei suoi nella prima frazione.

“Credo che il risultato finale dipenda soprattutto dagli special teams – ha continuato il coach bianconero – il boxplay è stato molto buono specialmente durante la situazione di cinque contro tre, ed inoltre Merzlikins ci ha dato una grossa mano con almeno tre o quattro interventi importanti. Il powerplay è stato inoltre molto buono e ci ha permesso di segnare due reti fondamentali per il risultato finale”.

L’allenatore bianconero ha messo in risalto anche le note negative della serata, con i bianconeri che spesso hanno dovuto lasciare il pallino del gioco agli avversari: “Abbiamo dovuto rincorrere il puck tutta la partita, i nostri centri non sono riusciti a vincere molti ingaggi e questo ci ha portato a dover pattinare molto per cercare di recuperare il disco. Nonostante questo siamo contenti del risultato”.

Dello stesso parere anche Sean Simpson, che imputa la sconfitta agli special teams, visto che i suoi non sono riusciti a segnare nemmeno una volta nonostante gli innumerevoli tentativi a disposizione.

“Doug è contento del risultato, io un po’ meno. Abbiamo iniziato bene, andando in vantaggio 2-0 e trovando anche parecchie occasioni per ampliare il vantaggio, ma non siamo riusciti a segnare. Non abbiamo capitalizzato nessun powerplay nonostante diversi tiri in porta. Il Lugano ha tanti giocatori di classe come Klasen e Brunner che sono riusciti a portare la squadra alla vittoria, grazie anche ad un buon powerplay”.

I bianconeri tornano dunque dalla trasferta tedesca con i primi tre punti della competizione, aspettando ora il Tappara Tampere alla Resega martedì sera per la seconda partita che, se i bianconeri dovessero vincere, metterebbe una seria ipoteca sul passaggio alla fase ad eliminazione diretta della truppa di Doug Shedden.

Studente di comunicazione all'USI di Lugano, Diego si occupa delle interviste post-partita dalla Resega.

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