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Interviste

Schwele parla della Germania: “La mentalità è vincente, ma la Svizzera ha imparato molto”

Il numero uno dei giornalisti tedeschi ci parla dei nostri avversari nei quarti: “Dopo l’argento olimpico nel 2018 si è instaurata la giusta attitudine, ma sarà durissima. Gli elvetici sono molto forti ed hanno imparato dalle delusioni”

(focus.de)

RIGA – C’è grande attesa per il quarto di finale tra Svizzera e Germania. Per scoprire meglio i nostri avversari ci siamo intrattenuti con Basti Schwele, il numero uno dei giornalisti tedeschi. Voce nota e moderatore di Sport1, nonché commentatore pure alle nostre latitudini per MySports.

Basti, come giudichi il Mondiale disputato sin qui dalla Germania?
“Il bilancio è sorprendentemente buono. Dopo il cambio di allenatore, da Söderholm a Kreis, si temevano problemi legati al cambiamento completo del modo di giocare. Con il gioco più difensivo imposto da Kreis c’erano dubbi in merito alla fase offensiva. Invece, grazie anche ad alcuni giocatori – vere sorprese – si è riusciti a trovare comunque un sistema al fine di restare pericolosi davanti. Dalla linea Stachowiak, Schutz e Tuomie non si aspettavano simili prestazioni a livello internazionale. Stachowiak addirittura non era “nessuno” prima di questo Mondiale. Non aveva mai giocato in Nazionale, è esploso in questa stagione con l’Ingolstadt e ora a Tampere ha ottenuto ben cinque punti. Dopo le prime sconfitte in entrata, contro le grandi ma con solamente una rete di scarto, c’era un po’ di scoramento, ma la squadra ha mantenuto la fiducia e non si è scomposta”.

Chi sono i leader della squadra?
“Moritz Müller, Marcel Noebels e Moritz Seider. Quest’ultimo porta l’attitudine di NHL, quel pizzico di sana arroganza che ti fa credere di poter battere chiunque. È tutta gente che si fa sentire nello spogliatoio e sul ghiaccio, trascinano i compagni”.

Qual è il punto forte della Germania?
“Dopo aver vinto l’argento olimpico nel 2018, si è instaurata un’attitudine da vincente che permane tuttora indipendentemente da chi sia l’allenatore. I giocatori credono nell’exploit di battere anche le grandi squadre e continuano imperterriti a fare il loro gioco indipendentemente dal risultato. Contro le squadre del nostro livello o più deboli non vedo particolari debolezze. Quando però hai di fronte le grandi potenze ti accorgi di come ogni piccolo errore viene sfruttato dal rivale e la nostra efficacia davanti alla porta avversaria diminuisce. Quest’ultimo aspetto è semplicemente legato alla differenza di qualità”.

C’è entusiasmo in Germania per questo Mondiale?
“È difficile da dire, l’audience per le dirette dei match della Nazionale tedesca sono buone, c’è dell’hype, ma ancora non è esplosa quella grande euforia. Il duello contro la Svizzera però contribuisce a fare aumentare di molto l’interesse generale. Giovedì oltretutto non ci sarà nessun altro grande avvenimento sportivo in Germania e quindi tutti i i grandi media si concentrano esclusivamente su questa sfida”.

Siete una specie di bestia nera per la Svizzera, come valuti le chance di approdare in semifinale?
“Personalmente credo che gli elvetici quest’anno siano davvero molto forti. Sono stati la miglior squadra dell’intero Mondiale finora. Credo che la Svizzera, dopo alcune delusioni, abbia imparato molto. È dalle brucianti sconfitte che impari, sono una sorta di processo, i rossocrociati sono dunque i favoriti. A livello individuale la Svizzera penso che sia superiore. Con Fiala, Hischier, Siegentaler e Niederreiter c’è tanto punch… Insomma, sarà durissima per la Germania”.

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