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Coppa Spengler

Sanguinetti: “Darò il meglio in attesa di una chance, è stata dura lasciare la Svizzera”

L’ex bianconero è alla Spengler come rinforzo del Davos: “È un’opportunità unica che ho colto al volo”. Sulla passata stagione a Lugano: “Perdere Gara 7 in casa è stato uno shock”

DAVOS – Tra le fila dei rinforzi del Davos da Coppa Spengler ci sono diversi volti noti, dall’ex Dario Simion, al bianconero Linus Klasen, fino pure a un personaggio che da Lugano è passato la scorsa stagione, Bobby Sanguinetti.

Il difensore americano, al momento ancora senza contratto ha colto al volo la chance di giocare il torneo grigionese con la maglia gialloblù: “È stata un’opportunità che ho voluto cogliere al volo, il mio agente ha saputo che cercavano un difensore di rinforzo e ho accettato subito”.

Bobby Sanguinetti, quella tra Davos e Team Canada è stata la tua prima partita da diversi mesi, come ti senti in questo momento?
“Mi sento veramente stanco! Scherzi a parte, sento la fatica dopo tanto tempo senza partite vere, ho cercato di giocare in maniera aggressiva cercando di controllare le emozioni. Credo che aldilà di tutto possa ritenermi soddisfatto di come le mie gambe abbiano reagito durante la serata”.

Parli di emozioni… Oltre ad essere stata la tua prima partita della stagione per te è stata come un derby giocando contro il Team Canada…
“Sî, è stato divertente e particolare affrontare una rappresentativa nazionale e avere di fronte il Canada è sempre qualcosa di speciale. Ad ogni modo ho cercato di non concentrarmi troppo sull’avversario che avevo di fronte quanto sul mio gioco, l’emozione iniziale è durata poco, una volta sul ghiaccio è stato come affrontare un avversario normale”.

La tua ultima partita era stata l’amara Gara 7 di finale contro gli ZSC Lions; come hai vissuto i momenti immediatamente successivi?
“È stato veramente duro accettare la sconfitta in casa nostra, abbiamo vissuto una stagione ricca di emozioni e dei playoff fantastici e chiudere così ci ha lasciati veramente delusi. Durante l’estate a casa mia ho potuto elaborare questa delusione e in fondo sono riuscito a trovare tanto di positivo nella bella stagione che ho vissuto a Lugano ma, ripeto, perdere quella partita è stato veramente duro da digerire”.

Nonostante tutto a livello personale hai vissuto una stagione piuttosto positiva, qual è la ragione per cui ti trovi ancora senza contratto?
“Quando il Lugano mi ha comunicato che non mi avrebbe rinnovato il contratto ho preso la decisione di tornare negli Stati Uniti, l’ho fatto per la mia famiglia e assieme alla mia famiglia. Pensavamo che tornare a casa nostra fosse la soluzione giusta per tutti e ho atteso che arrivasse qualche occasione per firmare il contratto giusto. Per me sarebbe stata l’ultima possibilità per ambire alla NHL ma anche aspettando fino ad ottobre l’occasione giusta non è arrivata e ho rifiutato diverse proposte perché non avevo più intenzione di viaggiare continuamente su e giù per le leghe minori. Ora mi godo questo torneo prestigioso qui a Davos, cerco di ritrovare la mia forma migliore e vedremo cosa succederà”.

Ora la tua priorità rimane il Nord America o saresti disposto a tornare in Europa?
“L’idea originale rimane quella di trovare l’occasione giusta in Nord America, ma sono cosciente che sarà sempre più dura. In Svizzera ho vissuto anni bellissimi e l’hockey europeo può essere veramente di alto livello quanto la qualità di vita. È stata una decisione dura da prendere quella di lasciare la Svizzera ma ormai è stata presa”.

Ora penserai solo a goderti il torneo della Coppa Spengler?
“Cercherò di fare del mio meglio qui, l’ambiente è fantastico e posso comunque passare del tempo con la mia famiglia. Mi godrò ogni momento sperando che finalmente arrivi la chiamata giusta”.

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