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NHL

On fire or on the bench: ecco i protagonisti della settimana!

pavelski

Joe Pavelski

Quando era stato draftato dai Carolina Hurricanes, oltre oceano al bianconero Gregory Hofmann avevano chiesto quale fosse il giocatore a cui si ispirava sul ghiaccio, e lui non aveva avuto dubbi: Joe Pavelski“.

L’americano è stato uno dei tanti protagonisti di questo avvio di playoff NHL, ed è stato tra i principali artefici di uno dei risultati più sorprendenti sinora, ovvero il vantaggio di 2-0 dei suoi San Jose Sharks nei confronti dei Los Angeles Kings dopo due partite giocate allo Staples Center.

Pavelski è risultato una vera forza della natura in queste prime due sfide, capace di segnare al primo tiro di Gara 1, e di ripetersi trovando la via della rete anche sulla prima conclusione in porta della seconda sfida. Ma ciò che più ha impressionato è stata la sua capacità di vincere la “sfida nella sfida” contro Kopitar, venendo spesso e volentieri mandato in pista contro la linea del forte sloveno e dominando la scena, in combutta con il fido compagno Joe Thornton.

Mentre l’ex Davos si sta rendendo protagonista di una grande stagione dopo essere stato alleggerito dalla pressione di portare la “C” sul petto, il ruolo di capitano è passato proprio a Pavelski, che in questa annata si è confermato come non mai essere una delle scelta al Draft più azzeccate degli storia degli Sharks, lui che era stato chiamato solamente come 205esimo pick assoluto.

Il ragazzo del Wisconsin ha ora un bottino di 58 punti in 82 partite di playoff, ed i tifosi degli Sharks sperano che il loro capitano possa guidarli al passaggio del turno dopo l’incredibile rimonta incassata dai Kings nel 2014, quando Los Angeles recuperò uno svantaggio nella serie di 3-0!


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Evgeni Malkin

I Pittsburgh Penguins hanno iniziato i playoff con la reputazione di squadra più in forma dell’intera NHL, e sono riusciti a confermare il loro ottimo momento battendo piuttosto nettamente i New York Rangers in Gara 1. Poi qualcosa è cambiato.

Nella seconda sfida della serie i Pens hanno infatti recuperato la superstar Evgeni Malkin, out dallo scorso 11 marzo e che a rigor di logica avrebbe dovuto rendere la squadra ancora migliore. Senza di lui, però, Pittsburgh aveva ottenuto addirittura 14 vittorie in 15 partite, ed il capitano Sidney Crosby aveva vissuto una delle miglior fasi dell’anno con un bilancio di 9 gol e 12 assist (+11). In aggiunta, durante la sua assenza la linea formata da Kessel, Bonino ed Hagelin aveva fatto sfraceli.

Nonostante questo, vista la caratura di un giocatore come Malkin non aveva alcun senso per coach Mike Sullivan rinunciare al russo con lo scopo di mantenere intatta una formazione vincente, ma è chiaro che l’allenatore si è trovato confrontato con il problema di come integrarlo nuovamente in squadra.

Malkin ha così iniziato la sfida al centro della terza linea completata da Conor Sheary e Bryan Rust, ma ha poi giostrato per una parte dei suoi 18 minuti di ghiaccio all’ala di Sidney Crosby, questo nonostante un’alchimia decisamente poco accentuata nel corso della corrente stagione. A cinque-contro-cinque i due hanno infatti giocato solamente 30 (!) minuti nel corso di tutto il campionato, producendo zero (!) punti.

Stando a quanto affermato nello show prepartita di Hockey Night in Canada, la relazione tra CrosbyMalkin non sarebbe più idilliaca come in passato, ed uno dei due potrebbe essere addirittura scambiato durante l’estate. Inutile dire che la porta sarebbe in quel caso mostrata al russo e non certo al canadese.

Nonostante questa serie di complicazioni ed un ruolo che appare meno chiaro del previstoMalkin vorrebbe sempre giocare al centro – il russo dovrà dimostrare martedì sera al Madison Square Garden di poter elevare il livello della squadra. Sabato ha disputato una buona partita, ma in certi frangenti è risultato anche un corpo estraneo.

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