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Ambrì Piotta

Mueller: “L’Ambrì mi ha dato una chance che attendevo da anni, peccato non poter restare”

Lo statunitense si è messo in luce per il gol ed il suo look che ricorda Forrest Gump: “Non sarebbe male correre come lui. Una volta mi sono rasato ma non mi piacevo. Preferisco la barba, per essere sempre pronto ai playoff!”


DAVOS – Tra i nuovi volti che rinforzano l’Ambrì Piotta alla Coppa Spengler, quello di Peter Mueller è sicuramente il più riconoscibile. Con la sua folta barba ed i capelli al vento, lo statunitense si è fatto notare anche per il gol decisivo valso la prima vittoria biancoblù, festeggiata in un ambiente carico d’entusiasmo.

“L’atmosfera di questo torneo è incredibile”, ci ha raccontato Mueller. “Volevamo rifarci dopo la prima partita portando sul ghiaccio il giusto stile di gioco. Contro il KalPa è andata meglio, abbiamo mantenuto più possesso del disco e creato tante opportunità. Riuscire a segnare anche un gol è stata una bella esperienza, me lo ricorderò per diverso tempo! Non sono mai stato parte di una cosa del genere, il contesto è unico”.

Queste prime partite alla Spengler sono arrivate per te dopo uno stop di un mese, è stato difficile riprendere?
“Dal mio arrivo sta andando tutto alla grande, il club è stato eccezionale con me. Mi hanno accolto a braccia aperte sin dal primo giorno, dandomi l’opportunità di allenarmi con la squadra prima dell’inizio della Spengler, ed è stato importante avere un po’ di tempo per integrarmi. Ovviamente tornare a giocare dopo un mese non è semplice, ma sicuramente le emozioni mi hanno dato una mano per alzare il livello”.

Ti trovi in una situazione particolare. Hai lasciato il Vitkovice per raggiungere l’Ambrì, ma dopo questa settimana dovrai nuovamente trovare un’altra squadra… 
“Ero consapevole della situazione in cui mi sarei ritrovato, dunque non ci sono sorprese. Sono grato all’Ambrì di avermi dato questa chance, è da quando sono arrivato in Europa dieci anni fa che desideravo giocare alla Coppa Spengler, ed è bello poter essere parte di una grande tradizione anche se solo per i giorni del torneo. Certo, mi piacerebbe restare ad Ambrì, ma capisco perfettamente la situazione del club. Sarebbe però bello continuare a giocare in Svizzera, ma in questi giorni sto cercando di godermi il torneo con la mia famiglia senza pensare troppo al futuro”.

Per te insomma queste partite non sono delle amichevoli, la Spengler è un’ottima opportunità per metterti in mostra…
“So che sono stato ingaggiato per un motivo, e non voglio sicuramente deludere la squadra. Ovviamente la Spengler rappresenta per me l’opportunità di dimostrare ciò che posso fare, ma non penso troppo a questo. Certo, dal mio punto di vista queste partite possono essere viste come una sorta di try-out per chi mi sta osservando, ma vedremo cosa succederà tra qualche giorno. È inutile rimuginare troppo sulla situazione, preferisco di gran lunga godermi il torneo”.

A 35 anni sei arrivato a giocare anche questo torneo, un altro obiettivo di carriera che puoi cancellare dalla lista?
“È una manifestazione di cui senti parlare anche quando vivi in Nordamerica, ma è solamente quando ti sposti in Europa che ti accorgi quanto sia sentita ed importante. Ho varcato l’oceano da una decina di anni e non ho mai avuto l’opportunità di essere qui, dunque sicuramente ora posso mettere una “X” sulla mia bucket list”.

Chiudiamo con una curiosità… La folta barba rende il tuo look particolare, nessuno ti ha mai detto che assomigli a Forrest Gump?
“Ah, davvero? (ride, ndr). Beh, non sarebbe male poter correre come Forrest! Nessuno me l’aveva mai detto, ma lo prendo come un complimento. Ho sempre tenuto la barba nel corso degli anni, a dire il vero senza un particolare motivo, ma sta bene con i capelli lunghi e fa parte del mio stile. Quando ero a Kloten una volta mi sono rasato e non mi piaceva molto ciò che vedevo allo specchio. Preferisco la barba, così sono sempre pronto per i playoff!”.

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