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Mondiali 2023

Miranda: “C’è un buon mix, ma per andare fino in fondo avremo bisogno dei nuovi arrivi”

L’attaccante del Ginevra dopo il successo sulla Norvegia: “Siamo riusciti a tenere bene e pure il boxplay è stato all’altezza. A questo livello non si può sempre andare a tutto gas, è importante sapere gestire alcune situazioni”

RIGA – Una vittoria tutto sommato semplice, quella che la Svizzera ha ottenuto nel suo secondo impegno contro la Norvegia. Un grande inizio, poi una leggera flessione. Complice la stanchezza del giorno precedente? Per Marco Miranda non è assolutamente il caso.

“Anzi, paradossalmente sentivo meglio le gambe oggi rispetto a ieri, e credo che valesse per tutta la squadra. Nella seconda frazione abbiamo avuto qualche difficoltà, complici alcune penalità, ma comunque nel complesso siamo riusciti a tenere bene e pure il boxplay è stato all’altezza della situazione. A questo livello non si può comunque sempre andare a tutto gas, è importante anche sapere gestire alcune situazioni”.

L’impressione è che siete una squadra molto omogenea e diversi elementi sanno interpretare ruoli diversi e tutte le situazioni speciali in modo efficace…
“È uno dei nostri punti di forza. C’è molta varietà, disponiamo di un buon mix a livello di esperienza, età e corporatura fisica ad esempio. Questo fatto ci aiuta molto”.

La squadra gira bene, è difficile accettare l’arrivo dei giocatori provenienti dalla NHL, non temi per un eventuale peggioramento della coesione?
“Stiamo parlando di gente come Fiala. Qualsiasi squadra accoglierebbe Kevin, è un giocatore incredibile, non ci sarà nessun problema, ci darà un grandissimo aiuto, è un attaccante che può fare la differenza e se vuoi arrivare sino in fondo hai bisogno di lui e degli altri potenziali nuovi arrivi”.

Hai ottenuto due assist, il tuo secondo in occasione della seconda rete è stato particolarmente bello…
“È stato il frutto più che altro di un’intuizione unita a un po’ di fortuna, ho visto Simion dietro di me, il passaggio era destinato a lui, ma Glauser è arrivato a 150 km all’ora più veloce di tutti ed è stato abile a finalizzare. A volte la dea bendata aiuta”.

È stato difficile passare dai bagordi per il titolo vinto con il Ginevra al focus sulla Nazionale?
“No, magari i primi giorni, i primissimi allenamenti. Evidentemente abbiamo festeggiato e non è evidente riprendere il lavoro, ma in seguito va tutto velocemente. E poi si parla della Nazionale e della possibilità di disputare un Mondiale, quindi diventa facile cambiare il mood”.

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